Chapter 12

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Quel giorno, Hyungwon, doveva preparare la valigia dato che il giorno dopo sarebbe partito per la sua vacanza. Non ci poteva credere: una vacanza da solo con Hoseok.
Alle prese con il chiudere la valigia colma di vestiti, non sentì il suo telefono suonare insistentemente dalla mensola su cui lo aveva poggiato.
"Ma cos'è questo suono assordante?!" Gridò infastidito, dopo essersi seduto sopra la valigia e averla, finalmente, chiusa. Faticò a riconoscere la suoneria del suo telefono, e appena capì che si trattasse di una chiamata, lo prese e rispose, non curandosi del nome sul display.
"Pronto?" Disse, tenendo il cellulare fra l'orecchio e la spalla, dato che le sue mani erano occupate a spostare la valigia dal suo letto all'entrata di casa.
"Domani parti, giusto?!" Starnazzò entusiasta una voce dall'altro capo della cornetta. Kihyun, avrebbe dovuto saperlo che lo avrebbe chiamato.
"Sì." Rispose il rosa, prendendosi un bicchiere d'acqua ghiacciata e trangugiandolo tutto d'un fiato. Forse non era proprio indicato bersi così di fretta l'acqua fredda da freezer.
"Vedi di non fare cazzate, come al tuo solito." Disse il suo migliore amico, il tono della sua voce tradiva un sorriso e un'altra voce fuori campo comparve.
"Sei con Hyunwoo?" Chiese Hyungwon, non curandosi dell'affermazione del più anziano. Era davvero contento che quei due si fossero finalmente messi insieme.
"Come va Hyungwon?" Questa era la conferma che era lì, in quel momento, con Kihyun. Era bello, per il rosa, pensare che c'era qualcun altro, oltre a lui stesso, che si prendeva cura del suo migliore amico.
"Comunque, mi hai ascoltato prima?!" Kihyun era sul punto di ridere, ma tentò di rimanere serio per rivolgere al più giovane quella domanda.
"Scusami Kihyun, ho una telefonata sotto. Ti richiamo più tardi." Disse l'altro, in effetti era vero: la chiamata era da parte di uno dei suoi compagni di gruppo.
"Youngkyun? Cosa succede?" Faceva bene a chiederlo, visto che era uno dei pochi giorni di riposo che era riuscito a guadagnare dai manager e dalla agenzia.
"Hyungwon hyung..." i singhiozzi violenti del ragazzo trapassarono i timpani del rosa "io..."
"Cosa succede?! Youngkyun!" Gridò il più anziano, stringendo, con tutte e due le mani, il suo dispositivo, per tenerle occupate e non farle tremare.
"Ho confessato ai miei genitori che sono omosessuale..." un altro singhiozzo e Youngkyun tirò su con il naso "mi hanno gridato di non farmi più vedere... mi hanno picchiato." A sentire quelle parole, a Hyungwon, si raggelò il sangue nelle vene: con ancora la chiamata in linea, corse fuori di casa con indosso solo un pigiama estivo e delle ciabatte infradito.
"Dove sei?!" Gridò con il fiato pesante, mentre attraversava una strada "dimmi dove sei Youngkyun!"
"S-sono in piazza, quella dove c'è il MacDonald's gigantesco." Rispose il più giovane, al telefono si potevano udire dei passi: si stava spostando?
"Stai fermo dove sei! Sono vicino!" Ringhiò Hyungwon, doveva consolarlo come dovere di leader e come suo hyung. Sentì che c'era qualcosa di strano durante quella telefonata, interferenze e poi più nulla.
I bip che indicavano il termine di quella chiamata, echeggiavano nella mente di Hyungwon.
Svoltò l'angolo che dava accesso alla piazza dove avrebbe dovuto trovare il suo secondo membro più giovane, ma non vide nessuno.
Provò a richiamarlo ma il suo telefono non dava segni di vita, fatalità non c'era nessuno in quel momento per poter chiedere qualche informazione e i negozi erano tutti chiusi. Il MacDonald's. Forse qualche dipendente aveva visto Youngkyun.
Corse dentro il ristorante, aveva ancora speranze all'interno del suo esile corpo; si piantò davanti al bancone, respirando appena e piantò gli occhi sul ragazzo alla cassa.
"Vuole ordinare?" Chiese, quest'ultimo con un tono annoiato.
"No, hai per caso visto questo ragazzo qui, fuori?!" Chiese il rosa, tirando fuori dalla tasca dei suoi pantaloncini il telefono e mostrando la foto al ragazzo.
Quello strizzò un momento gli occhi e, poi, annuì "eccome se l'ho visto. Una mia collega lo ha trascinato qui dentro perché segue il sio gruppo e poi è rimasto là fuori." Disse il ragazzo dai capelli nero pece.
"Perché ora non c'è?! Dov'è andato?!" Chiese, rimettendo al suo posto il telefono.
"Un uomo lo ha trascinato in un vicoletto." Hyungwon non ascoltò nient'altro e corse fuori dal ristorante per dirigersi verso l'unico vicolo stretto e buio che possedesse quella piazza.
Fortunatamente non era successo nulla di grave, quell'uomo stava sorridendo pacatamente al giovane ragazzo, ma, più si avvicinava, più riusciva a scorgere i comuni dettagli di una divisa da poliziotto e Youngkyun tramava, tremava così forte che sembrava sul punto di svenire.
"Youngkyun!" Lo chiamò il leader, correndo per abbracciarlo e stringerlo a lui.
"Non si avvicini." Disse secco il poliziotto, parandosi davanti al giovane ragazzo, portandosi una mano alla cintura, dov'era situata la sua revolver nera.
"L-lui è un mio amico..." sussurrò il moro dietro all'agente, fermando quella mano pericolosa.
"Cos'è successo?!" Hyungwon fronteggiava il poliziotto, ma aveva uno sguardo preoccupato, ansioso.
"Il ragazzo è stato derubato del portafoglio e violentato" disse l'uomo, spostandosi da davanti Youngkyun permettendogli di abbracciare il suo hyung "ho già mandato una pattuglia a cercarlo." Aggiunse, notando lo sguardo di disapprovazione di Hyungwon.
Quando il poliziotto se ne fu andato, il più giovane sospirò e disse "hyung, puoi stare da me? Sto davvero male e non voglio rimanere da solo a casa..."
Il rosa lo strinse a sé, aveva un impegno, non poteva stare con lui "non puoi chiedere a Taeyang, o a Chan-hee?" Chiese Hyungwon, era dispiaciuto da non poter esaudire la richiesta del suo secondo maknae.
"Con te mi sento più al sicuro... sei il più anziano fra di noi hyung, ti prego." Insistette l'altro, stringendolo più forte.
Il rosa non poteva resistere alla dolcezza del più piccolo, perciò sospirò e mandò al diavolo quel suo lato caritatevole "va bene." disse, sorridendo alla commozione dell'altro.
"Aspetta che mando un messaggio, e poi ci avviamo." Disse, afferrando l'apparecchio telefonico e accendendo lo schermo, notando un messaggio da Hoseok.

Hoseokkie🍜:
Allora? Pronto per domani?💕

Mentre leggeva quelle parole, un buco all'altezza delle costole iniziò ad inghiottirgli il cuore e lo stomaco, lasciandolo completamente vuoto.
Un altro sospiro si liberò dal suo corpo fino ad infrangersi con l'aria afosa di quella serata; Youngkyun lo guardò dubbioso "hyung, è successo qualcosa?" Chiese e il rosa scosse la testa digitando velocemente parole che il suo cuore non voleva affatto dire.

Hyungwon💫:
Hoseokkie, non posso più venire... purtroppo i manager ci hanno richiamati tutti per provare

Hoseokkie🍜:
Tranquillo... quando uscirà il nuovo singolo?

Domanda scontata, ma il problema è che non lo sapeva nemmeno lui perché quella che gli aveva detto era solo una bugia; si morse il labbro e ricominciò a digitare, sperando di essere abbastanza credibile.

Hyungwon💫:
Non me l'hanno ancora detto, appena saprò qualcosa te lo riferirò subito.

Si odiava e, per questa ragione, mise di nuovo il cellulare nella tasca dei pantaloncini il telefono e si avvicinò a Youngkyun "andiamo." Gli disse, prendendo il più giovane per le spalle e facendolo camminare in avanti, direzione: casa di Youngkyun.
"Approfitteremo di questa settimana in cui starò da te, per provare la nostra coreografia e i nostri pezzi." Disse severamente il leader, camminando velocemente per le strade illuminate.
Provava fastidio, odio, sensi di colpa che lo facevano diventare acido.

oɴʟʏ ʏoᴜ - ʜʏᴜɴɢwoɴʜo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora