Chapter 6

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Decisamente non lo sapeva, non sapeva il reale motivo per cui stava per fare una cosa tanto insensata e stupida: era troppo anziano per gli standard, non aveva nulla di così impressionante eppure, ora, si trovava in una sala prove in mezzo ad altri ragazzi, palesemente più piccoli di lui, di cui non sapeva nemmeno il nome. Hyungwon si sarebbe esibito davanti a ben 4 giudici, mostrando le sue doti canore e quelle coreografiche: non avendo portato una sua canzone, per colpa del troppo imbarazzo che provava verso i suoi testi, aveva optato per qualcosa di modestamente complicato.
Una notifica lo fece sobbalzare, mentre riprovava i passi e ripassava il testo da cantare; prese il telefono e con immenso stupore e, contemporaneamente, sollievo vide che era Hoseok, dopo Kihyun era l'unico che sapesse della bravata che stava per compiere.

Hoseokkie🍜:
Dimmi quando stai per spaccare il culo ai giudici

Hyungwon💫:
È entrato poco fa un ragazzo, non so quando sarà il mio turno

Hoseokkie🍜:
Tu dimmelo e basta!

Hyungwon💫:
Ho paura che non mi prendano, Hoseokkie..

Hoseokkie🍜:
Se non ti prendono, pazienza, ma almeno tu ci avrai provato💕

Perché gli aveva mandato quei cuori?! Non l'aveva mai fatto prima d'ora e dire che di messaggi se n'erano mandati parecchi; quel gesto lo turbò nel profondo e non perché non gli facesse piacere, ma perché lo trovava immensamente strano da parte sua. Fece per rispondere, ma una ragazza minuta e dai lunghi capelli tinti di castano chiaro chiamò il suo nome.

Odiava tremare a quel modo tanto ridicolo e palese: non riusciva nemmeno ad infilarsi il cartellino con il suo numero nel taschino della giacca; sembrava avesse il Parkinson giovanile.
"Vuoi una mano?" Gli chiese gentilmente la giovane donna, notandolo in serie difficoltà con quel dannato cartellino.
"Sì... grazie." Rispose lui, porgendo il rettangolino rivestito in plastica alla ragazza e rimanendo rigido come un tronco.
"Sei parecchio agitato, eppure non sembri essere troppo giovane ed alle prime armi." Disse la ragazza, mentre gli sistemava il cartellino.
"Non sono giovane, ma sono alle prime armi." Ammise Hyungwon, distogliendo lo sguardo dall'ammasso informe di capelli chiari che nascondevano alla perfezione il volto della ragazza.
"Oggi, i giudici, non sono severi come al solito. Hanno bisogno di un nuovo gruppo maschile. Va' e spacca." Lo incoraggiò, spingendolo leggermente in avanti: parlava come se fosse stata il suo angelo custode. Forse lo era.
A passi sconnessi ed agitati, il rosa, si avviò al centro del palco facendo un piccolo e fugace inchino di fronte ai 4 giudici dagli occhi indagatori.
"Buona sera, sono Chae Hyungwon e ho..." indugiò, socchiudendo gli occhi e tentando di sgomberare la mente "ho 24 anni." Disse, guardando i giudici che avevano gli occhi sbarrati.
"Sei al limite d'età! Coraggioso da parte tua." Disse uno dei 4, incrociando le mani davanti al viso.
Se quel commento doveva essere incoraggiante, beh non lo era stato per niente e, anzi, ebbe l'effetto contrario su Hyungwon, che si agitò doppiamente e tutti i dubbi e le paure si rintanarono, di nuovo, nella sua povera mente.
"Beh, facci vedere che sai fare." Disse l'unica donna fra i 4 giudici.

Passarono esattamente 2 settimane e dalla compagnia non seppe più nulla, ogni giorno controllò le sue e-mails ma, a parte i soliti messaggi promozionali, non aveva altre mails in bacheca; controllava le chiamate che, puntualmente, risultavano assenti ed, infine, scoraggiato sbirciava dentro la cassetta della posta che era sempre vuota, a parte qualche ragnetto che vi gironzolava all'interno.
"È tutto inutile." Sospirò, anche quel giorno, Hyungwon al suo migliore amico che lo fissava seduto sulla comoda poltrona in pelle.
"Magari stanno ancora decidendo..." provò a consolarlo, ma l'altro sembrò non ascoltare nemmeno; prese il libro che stava tentando di finire da giorni e cominciò a leggere, non curante delle parole che gli stava dicendo il suo amico: se non avesse letto, avrebbe pianto e lui odiava piangere.
"Hyungwon!" Gridò Kihyun, dandogli delle pacche sulla spalla, il suo migliore amico non accennava a staccare gli occhi dalla pagina che stava, attualmente, leggendo e così l'altro, esasperato, passò una lettera su quella pagina.
La reazione non tardò ad arrivare, infatti Hyungwon, non appena lesse "Starship Ent.", fece un balzo sulla sedia e rischiò di cadere rovinosamente all'indietro. La scartò, non curandosi di aprire la busta nel modo corretto e aprì velocemente il foglio ripiegato 4 volte su sé stesso; lesse, per lo meno 5 volte ciò che vi era stato scritto: non poteva crederci.
La lettera citava così: "Gentile Chae Hyungwon, la informiamo che è stato preso come quinto componente di un nuovo gruppo musicale. Ci abbiamo riflettuto molto e, anche se ha già 24 anni, presenta molti potenziali come vocalist e come ballerino, inoltre un leader anziano è perfetto per un gruppo emergente come il vostro. Lei e i suoi nuovi compagni vi incontrerete per la prima volta lunedì alle 7 di mattina, si richiede la massima puntualità."
"Come facevi ad avercela tu?!" Chiese, sconcertato Hyungwon stringendola al petto come se potesse scomparire da un momento all'altro.
"Ero andato un attimo fuori e il postino è arrivato, così gli ho chiesto se aveva qualcosa per te e lui mi ha direttamente dato la lettera nelle mani." Rispose Kihyun con un ampio sorriso e, quel sorriso, fece venire in mente al minore Hoseok: doveva svelargli la bellissima notizia!
Prese il telefono, digitò il numero del più anziano e si appoggiò l'apparecchio all'orecchio.
"Pronto?" La voce melodiosa di Hoseok si fece strada fra i timpani di Hyungwon, fino ad arrivargli al cervello.
"Hoseokkie..." disse, impacciato ed incerto, Hyungwon.
"Wonnie! Come stai?" Chiese l'altro, il rosa sapeva benissimo che Hoseok stava sorridendo.
"Bene... mhm... Hoseokkie ti ricordi dell'audizione che avevo fatto 2 settimane fa?"
"Come scordarsela?! Quel giorno mi hai riempito di messaggi!" Ridacchiò il moro.
"Beh... mi hanno preso, Hoseokkie!" Esclamò Hyungwon, alzandosi inconsciamente dalla sedia e strizzando gli occhi.
Il silenzio riecheggiò dall'altra parte della cornetta e poi i striduli bip annebbiarono la mente di Hyungwon: la chiamata era terminata e non sapeva nemmeno il motivo. Il rosa rimase a fissare il muro, interdetto e, per giunta, offeso.
"Cos'è successo?" Chiese Kihyun, rimasto in assoluto silenzio fino a quel momento.
"Mi ha... mi ha chiuso la chiamata in faccia." Disse, ma, non ebbe nemmeno il tempo di sedersi, che il campanello suonò e costrinse Hyungwon a schiodarsi dal salotto. Quando aprì la porta la sua espressione tramutò velocemente dall'offesa, al sorpresa ed infine all'immensamente felice.
"Si festeggia!" Gridò Hoseok sullo stipite della porta di casa, stappando una bottiglia di champagne.

oɴʟʏ ʏoᴜ - ʜʏᴜɴɢwoɴʜo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora