Una nuova sfida

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"hai fatto una faccia buffissima quando ti sei spaventata" disse A con una risata troppo contagiosa che fece ridere inevitabilmente anche me. Il fatto che lei si fosse concentrata solo sulla mia faccia e non sul resto mi fece tranquillizzare.

"immagino, quando mi spaventano divento al quanto buffa"

"comunque se non lo avessi capito, lui è mio fratello." Me lo disse con una faccia un po' strana quasi perplessa, questo mi incuriosì parecchio e la domanda mi sorse spontanea

"perché questa faccia?" le chiesi guardandola e trasmettendole tutta la buona volontà che avevo di ascoltarla

"diciamo che è difficile non conoscere mio fratello, ma tu sembri proprio una di quelle ragazze che pensavo non esistessero più.."

"perché dovrei conoscere tuo fratello?" le risposi ancora più confusa di prima

"preferisco non parlarne.."

Si irrigidì subito al che io cercai di tranquillizzarla, non sono brava in queste cose.

"ehi, non preoccuparti.. non voglio obbligarti a dirmi nulla che tu non voglia fare"

Lei mi regalò uno di quei sorrisi rassicuranti ma anche pieni di innocenza. L'abbracciai d'impulso e le accarezzai i capelli per tranquillizzarla. Sentivo un senso di protezione nei suoi confronti nonostante non la conoscessi abbastanza, e questa situazione, per me, era così strana e surreale.

Arrivò in fretta l'ora di cena, io insieme ad A scendemmo per aiutare sua mamma Katy. Appena la vidi rimasi di stucco, non riuscivo a spiegarmi come ogni membro di questa famiglia avesse un sorriso così, come dire, rassicurante. Ve la descrivo in breve: una donna abbastanza alta e snella, occhi nocciola ma con qualche sfumatura sul verde/azzurro, capelli castani chiari con qualche riflesso biondo e un viso molto dolce e amorevole.

"piacere Katy" mi guardò regalandomi uno dei sorrisi alla Mendes maniera

"piacere Grace" risposi abbastanza in imbarazzo.

Katy mi sorrise e ci chiese se gentilmente l'avessimo aiutata nel sistemare la roba sul tavolo.

" mi scusi signora Mendes, ma ho bisogno di andare in bagno" dissi dopo aver sistemato tutta la roba sul tavolo

"non darmi del lei, mi fai sentire anziana, chiamami Katy e basta. Comunque vai pure in fondo al corridoio e la prima porta a destra è quella del bagno"

La ringraziai e mi diressi verso il bagno. Finché una voce attirò la mia attenzione. Era una voce dolce e melodiosa, non so se avete presente il momento in cui un qualcosa vi provoca emozioni e voi sentite la pelle d'oca e il cuore quasi uscirvi dal petto; ecco la situazione era quella. Decisi di avvicinarmi di più a questa stanza posta proprio alla fine del corridoio, come se fosse stata messa apposta lì per rendere il tutto più intimo ed isolato. Ciò che mi trovai davanti fu lui, il ragazzo cespuglio seduto su una sedia intento a scrivere forse quello che aveva cantato qualche minuto fa. Mentre ero intenta ad analizzare ogni suo dettaglio così da potermelo ri-immaginare nei giorni successivi mi ritrovai a terra, sdraiata praticamente sul parchè. Non chiedetemi come possa essere successo perché ancora adesso non me lo spiego, sta di fatto che volevo scomparire quando vidi la faccia di Shawn divertita. Mi faceva molto piacere far divertire le persone ma avrei preferito farlo senza umiliarmi, ma a quanto pare mi era impossibile.

"per caso mi stavi spiando?" mi chiese lui con una faccia divertita ma anche preoccupata

"assolutamente no.. mi sono persa, stavo cercando il bagno"

Seriamente hai appena detto questa frase?

Smettila! Non rendere le cose più complicate di quanto già non lo siano

Io mi meritavo un soggetto migliore di te...

"fatti aiutare allora!" mi disse lui allungandomi la mano

Presi la sua mano e mi feci tirare su come un sacchetto della spesa

"comunque anche se mi stavi spiando non importa, non ti mangio mica" rise lui

Credevo provasse gusto nel prendermi in giro o semplicemente voleva aumentare il suo orgoglio maschile, sta di fatto che dovevo porre fine a questa situazione allora decisi di rompere il ghiaccio.

"ammetto che mi ha colpito molto la tua voce"

"ti ringrazio, mi piace quando le persone apprezzano la mia voce" mi disse lui guardandomi dritta negli occhi

ALT! Cosa stava succedendo? Perché mi guardava così? Due erano le ipotesi: o questa era una tecnica di rimorchio oppure era un suo modo naturale di guardare le persone. Dovevo assolutamente rendere questa situazione più leggera.

"in realtà io non ho detto che hai una bella voce" dissi ridacchiando ma notai subito la sua faccia corrugarsi, forse avevo colpito nel profondo del suo orgoglio il che mi eccitava parecchio.

Il suo sguardo si fece però sempre più profondo, il suo viso si avvicinava sempre di più al mio viso, le sue labbra si avvicinavano sempre di più alle mie, i suoi occhi color nutella mi studiavano, un po' come quelli di una madre quando cercano di farvi confessare un danno fatto, e la mia razionalità stava lasciando spazio ad un sentimento strano, un miscuglio tra desiderio e voglia di scappare, ma tutto quello che sembrava stesse accadendo in realtà si rivelò una promessa

"sappi che ti farò cambiare idea, e non potrai fare più a meno di me" disse al mio orecchio provocandomi una serie di brividi sulla schiena e sul collo. Non riesco proprio a capire come questo ragazzo potesse provocarmi tutto ciò ma non nascondo che presi questa frase come una sfida, come faccio sempre nella mia vita.

Lo guardai negli occhi e sorrisi, un sorriso "compiaciuto" ma anche ricco di provocazione.

"mettimi alla prova" risposi, per poi riprendere il telefono da terra e dirigermi verso il bagno. Sarà molto interessante la mia vita qui.


There's Nothing Holdin' Me Back ||Shawn Mendes||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora