Passammo una serata bellissima con la famiglia Mendes, ovviamente io cercai in tutti i modi di non far trasparire ciò che era successo con Shawn, lo feci soprattutto per A; dopo il modo con il quale mi parlò di suo fratello capii che lui era suo punto debole e l'ultima cosa che volevo fare era proprio ferirla.
le luci del mattino entrarono nella mia stanza facendomi aprire leggermente gli occhi, non ero riuscita a dormire molto sia perché tornammo tardi sia perché la mia testa continuava a ripetermi sempre la stessa frase: "sappi che ti farò cambiare idea e non potrai più fare a meno di me".
Non riesco a capire perché gli do così tanta importanza
Sono tante le cose che io non riesco a capire di te... ma posso assicurarti che ora tu hai una bella cotta per Shawn
Ma cosa dici? Come posso avere una cotta per lui?...forse...
Oh no ti prego...non deprimermi ora!
Smettila! Tu dovresti essere la mia mente non la comica di turno
Che brutto scherzo mi ha fatto la vita...
Decisi di smettere di pensare e di dirigermi verso il bagno per farmi una doccia, avevo bisogno di svegliarmi e soprattutto di capire realmente cosa volevo fare con A: glielo dovevo dire oppure no?
15 minuti dopo
Nel bel mezzo del mio rilassante shampoo l'acqua smise di scendere, il panico si fece spazio nella doccia insieme a me; erano due le ipotesi: o c'erano i ladri o semplicemente sono una sprecona d'acqua. La prima ipotesi era quella che preferivo, almeno non mi sarei dovuta sopportare la ramanzina di mio padre con allegato un bell'aneddoto di lui da ragazzino: noi non avevamo l'acqua per lavarci tutti i giorni, il nonno andava sempre alla centrale per permetterci a noi figli di farci le docce...e bla bla bla.. dio solo il pensiero mi faceva venire i brividi. Dopo aver pensato a tutte le ipotesi di fuga tra cui: scappare in Burundi, fingere che fossero stati gli alieni a farsi la doccia oppure incolpare mio fratello di aver lasciato aperta l'acqua; l'acqua ritornò e sentii dal corridoio una risata fin troppo familiare
"giuro che quando esco ti faccio scordare di essere maschio!!" urlai subito a quel bravo ragazzo di mio fratello. Giuro che volevo ucciderlo, non solo per la paura ma per avermi fatto morire di freddo.
"conoscendoti non riusciresti nemmeno a prendermi!"
"THOMAS JOHN HILTON! NON SFIDARMI!!"
Uscii subito dal bagno ed iniziai a rincorrerlo per tutta la casa lanciandogli le ciabatte, sembravo veramente una di quelle nonne di cui ci parlano i nostri genitori quando ci raccontano della loro infanzia; lo colpii sulla gamba e lui si fermò inscenando un drammatico omicidio con tanto di urlo finale. Da piccolo gli veniva meglio anche se lo odiavo quando faceva così; nonostante lui sia il più grande, da bambini, io ero quella più monella che faceva i dispetti, all'inizio davano la colpa a lui perché pensavano fosse geloso di me e che mi incolpasse solo per uscirne vincitore più avanti, però, capirono che la pecora nera tra i due ero io ed ogni volta che succedeva qualcosa, anche se la colpa era di Thomas, Grace si prendeva la ramanzina con tanto di spedizione dalla nonna per punizione.
"mi hai fatto male " mugolò lui toccandosi il ginocchio
"ma smettila che a mala pena ti ho toccato!" mi avvicinai a lui per vedere se effettivamente si fosse fatto male ma di colpo mi ritrovai sul suo corpo muscoloso – non dovrei essere di parte lo so, ma mio fratello era veramente bello ed uno dei suoi pregi è proprio il suo corpo scolpito, ma non ve lo descriverò ancora, l'attesa aumenta il piacere no?-. Riprendiamo, mi trovavo sul suo corpo ed iniziai a muovermi come una pazza. Il motivo? Il solletico ai fianchi, il mio grande punto debole. Dopo che lo implorai per un sacco di tempo, lui la smise e mi guardò
STAI LEGGENDO
There's Nothing Holdin' Me Back ||Shawn Mendes||
Fanfictionperché se perdiamo la testa e ci spingiamo troppo in là lo so che starei bene, so che noi staremmo bene perché se sei al mio fianco e noi inciampassimo nell'oscurità so che starei bene, so che staremmo bene