1. Il Giorno In Cui Tutto Cambiò

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È mattina, gli uccellini cinguettano e una bellissima quindicenne con gli occhi azzurri e i capelli rossi si affaccia dalla finestra di camera sua. Lei si chiama Ruby Brown, abita con i suoi genitori in una casa appena fuori Miami.

Oggi è il suo compleanno e come ogni anno l'aspetta una giornata fantastica. Infilate le ciabatte,a forma di coniglietto, e spazzolati i suoi capelli ribelli, scende le scale, va in cucina e poi in salotto... ma in quella casa non c'era nessuno apparte lei.

<<Dove sono andati tutti, oggi è il mio compleanno e mi ritrovo sola a casa!>> pensa Ruby mentre cerca disperatamente di rintracciare i genitori.

<<Saranno sicuramente in giardino che aspettano di farmi una sorpresa>> ipotizza mentre esce dalla soglia di casa. Fuori non c'è nessuno, sono tutti scomparsi. Ruby, ancora in pigiama, si reca in garage per vedere se l'auto del padre è ancora al suo posto... è proprio davanti ai suoi occhi.

<<Allora, come hanno fatto ad andarsene?>>
Riflettendo, si ricorda che sua mamma le ha sempre detto, solo in caso di emergenza, di andare nello scantinato e aprire la cassaforte in fondo alla stanza. In quel momento è l'unica cosa che poteva fare; torna in casa e va verso lo scantinato.

La porta è diversa da come l' aveva vista Ruby in passato: è in legno con intagli che ritraggono un mondo surreale, sembra di guardare una scena di un libro fantasy, genere preferito di Ruby. Alla vista di quel paesaggio surreale rimane estasiata, apre la porta, scende gli scalini di marmo bianco e si ritrova davanti una cassaforte minuscola. La cassaforte è senza serratura ,ma questo non la turba molto, la apre e trova un cofanetto rosso come un rubino.

Ruby titubante va per toccarlo e il cofanetto si apre sprigionando una luce abbagliante. Appena la luce si spegne, dentro al cofanetto si vede un anello rosso come il cofanetto stesso e un bigliettino con su scritto :"Tocca l'anello e preparati a scoprire la verità. Con amore, la mamma".

Ruby, ancora confusa, tocca l'anello e non crede ai suoi occhi

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Ruby, ancora confusa, tocca l'anello e non crede ai suoi occhi.
Davanti a lei fluttua nell'aria uno strano folletto, uguale a quello intagliato in un angolo della porta dello sgabuzzino.

<<Non può essere. È solo un sogno. Tu non sei reale, è impossibile! >> dice Ruby ad alta voce.

<<No, no, io sono vero quanto lo è lei, signorina Brown>> disse il folletto.

<<Chi sei e come sai il mio nome?>>.

<<Io sono Arya e so il suo nome perché sono la sua custode , signorina Brown>>.

<<Smettila di chiamarmi in quel modo, chiamami Ruby...comunque perché sei qui? Cosa vuoi da me?>>.

<<Ok, ti chiamerò Ruby. In base al contratto stipulato con sua madre io sarò la sua custode e il mio compito è quello di portarla all'Accademia e assisterla nella sua permanenza lì >>.

<<Che? Che cos'è l'Accademia ?E perché dovrei restare lì?>>.

<<Capirai tutto quando arriveremo!O vuoi restare sola qua?>>

<<Ok verrò con te... Ma solo perché non ho altra scelta>> dice infine Ruby.

Dopo aver fatto la valigia e seguito le istruzioni di Arya su come lasciare la casa, le due vanno in camera da letto dei genitori della ragazza. Arya dice che dovevano andare dentro l'armadio della madre, e attraversare di conseguenza il portale per il suo mondo.

Ancora incredula , Ruby guarda lo strano armadio della madre , anch'esso in legno,con gli intagli e diverso da come se lo ricordava.

<<Leggi la frase vicino a quell'albero!>> dice Arya indicando una piccola scritta vicino al tetto di una strana casetta.

<<Non sono tanta sicura che questo serva qualcosa, ma ok..."Enter here and show your real self to the world">>.

Dopo aver detto l'ultima parola, l'anta dell'armadio si apre da sola e Arya vola al suo interno. Ancora stupita Ruby prende la valigia e entra in quello che ormai non è più l'armadio di sua madre.

Dopo essersi fatta strada tra cappotti e vestiti si ritrova all'uscita di un bosco e davanti a lei c'è un'enorme edificio rosa e azzurro.

<<Questa è l'Accademia! Ora andiamo la preside Miss Marcova ci sta aspettando!>> dice Arya.

<<Ah... ah>> ma Ruby non la sta manco ascoltando, è troppo concentrata ad ammirare quello strano posto.

Attraversata la porta d'ingresso si erge davanti a loro un cortile gigantesco a semicerchio, c'è al centro una piccola fontana circondata da panchine, zone di prato sono sparse per tutto il cortile e tantissime ragazze parlano e giocano.

Lungo il bordo si trovano tre edifici maestosi collegati tra loro, Arya spiega a Ruby che quello a destra è dedicato alle lezioni, quello a sinistra alle attività extracurricolari e quello al centro rappresenta il dormitorio della scuola.

<<L'ufficio di Miss Marcova è nel dormitorio, dai andiamo!>> interviene Arya. Ruby la segue senza dire niente, si guarda intorno per capire in che posto si trovi, ma non riesce a capirlo.

Salgono le scale e percorrono un lungo corridoio disseminato di stanze, arrivate alla fine del corridoio Arya si ferma e dice:

<<Da qui devi andare da sola, io non posso entrare>>.

<<Sicura?>>.

<<Sì,sì sono sicura e lascia la valigia fuori>>.

<<Ok...>> dice Ruby titubante.

Dopo aver posato la sua valigia in un angolo del corridoio, apre la grande porta di velluto e si ritrova in un grande ufficio.

Davanti a Ruby c'è una specie di ufficio e sulla sedia dietro la scrivania è seduta una donna coi capelli bianchi e ricci, vestita elegante; anche se il suo aspetto dice il contrario è evidente che si tratta di una persona gentile.

Lei fa segno a Ruby di sedersi e incomincia a parlare:
<<Ciao Ruby Brown, sono Miss Marcova e sono la preside dell'Accademia>>.


~Continua~

-Florix❤️

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