3. Elegant trouble

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《You have to die a few times before you can really live 》

~Charles Bukowski~

Un fischio lo percosse, dalla testa ai piedi si sentiva intorpidito, affaticato e assetato. Passandosi la lingua sulle labbra impastate, si tirò a sedere e si prese la fronte tra le mani, pallide, il cuore in tumulto in un sordo tremolio di spalle.
Prese il telefono con mano ancora tremante e guardò ľ ora segnante già mezzo giorno, mentre corrugava la fronte spaesato si guardò attorno ritrovandosi tra le calde e morbide coperte in velluto rosso appartenenti ai suoi appartamenti.

Cos'era successo? Dio... Non ricordava nulla da quando... da quando?
Era andato a cena la sera prima e poi avrebbe dovuto passare la serata con Todoroki per la loro prima lezione ma non riusciva a ricordare nulla se non il suo volo dalla sedia e la sue mani sui fianchi, strette su di lui per non lasciarlo cadere nuovamente, la loro vicinanza e un sonno improvviso, la vista sfocata ed il viso del suo tutore vicino alľ orecchio. Parole sommesse, appena sussurrate con un dolce movimento con il quale se lo era caricato in braccio

-Non è ancora il momento, non ancora-

Questo è ciò che ricordava, poi il vuoto.
Alzandosi andò in bagno a prepararsi, lavandosi si infilò un maglione largo dai motivi verdi e neri e dei jeans scuri.
Scese e si portò nella sala grande, trovandola deserta, si passò una mano tra i capelli e si diresse nello studio delľ uomo, consapevole del fatto che quel luogo gli era vietato, come tutta ľ ala vecchia del maniero. Non gli era ben chiaro il motivo ma non appena Todoroki gli fece fare il giro del castello lo aveva espressamente placcato prima che lui potesse in qualche modo prendere quella grossa porta dai battenti in legno, catenacci e parecchie serrature arrugginite che servivano a ben poca cosa.

Attraversando i corridoi, notò di come la struttura si faceva vecchia, di come il pavimento in ampie lastre di pietra bianca man mano si scurivano invecchiate, i quadri polverosi dalle ragnatele filamentose e la polvere posata sui grandi ed eleganti busti in marmo ai lati del pesante tappeto a terra. Come un altro mondo, un altro tempo, quel luogo gli fece girare la testa in un dajaveaux tremendo.
Poggiandosi ad una parete con la schiena, poté sentire appieno i brividi freddi oltre il maglione, la vista un po appannata da alcuni pallini neri ed il respiro affannato. Scosse la testa abbastanza sorpreso nel sentire un braccio contornargli la vita, alzando lo sguardo il capelli bicolore di Shoto gli apparvero tanto vicini da poterne sentire il profumo
-Cosa ci fai qui? Mi sembrava di averti detto che ti era vietato...- ma il suo tono duro venne rimpiazzato con un sussulto quando, Mydoria, strinse tra le sue mani la camicia nera che indossava nel tentativo di avvicinarlo, scrutandolo bene in volto, di come quel brivido gli percorse la spina dorsale e... di come i loro occhi non osavano staccarsi, quelli grandi di Todoroki per la vicinanza e quelli stretti del verde in preda a ricordi spezzati e offuscati.

-Io... i-io ci sono già stato qui.- tenendosi al suo braccio, si infilò una mano nei capelli, tirandone le punte, chiuse gli occhi espirando profonodamente ma tutta ľ aria che gli serviva, ora, in quel preciso istante, era quella che proveniva dalle labbra bianche di lui -Io ti conosco.- il tono spezzato dal grande macigno che si era tolto dal petto, dichiarando i suoi timori.
Anche lui non aveva idea di come, perché o per quale strana causa, ma Todoroki, quei suoi occhi tanto strani quanto affascinanti, il portamento rigido ma elegante, quasi fluttuasse mentre camminava, tutto di lui gli ricordava una persona, una persona a cui teneva in particolar modo.

-Non sai quello che dici Midorya. Ieri sei svenuto... probabilmente il lungo viaggio ti ha debilitato e...-

-Ascoltami Shoto!-

Con gli occhi sbarrati si stirò la camicia con una mano, allontanò il ragazzo, sperando di vederlo saldo sulle sue gambe. Corrugò il viso in un espressione dura ed imperscrutabile tanto da far retrocedere Izuku di qualche passo quando drizzò le spalle, irrigidendosi, ancora sotto shock per l'irruenza , il bisogno, con la quale il ragazzo si era rivolto a lui
-M-Mi dispiace- uscì solo dalle sue labbra quando se ne accorse, la testa china in una vergogna silenziosa scrutava di sottecchi le reazioni del bicolore.
C'era rabbia nel suo sguardo, ma non era contro di lui, e paura, che si andò a manifestare quando sospirò portandosi una mano tra i capelli, tirandoli leggermente
-Si, dispiace anche a me...- poi accadde tutto talmente veloce da non potersene rende nemmeno conto.

Come poteva fargli questo? Aveva promesso a suo padre che ľ avrebbe protetto e ora era lì, a imprigionarlo al muro con le braccia ai lati della testa, il respiro di entrambi era affannato ma questo non gli impediva certo di far scontrare il suo sul collo imperlato di sudore di Izuku, rigido com'era poteva sentire ogni singolo muscolo del suo corpo ritrarsi schiacciandosi alla parete.
-T-Todoroki- lo cercò con la voce il ragazzo, senza risultato.
Incantato poteva sentire il sangue ribollire, scorrere veloce sotto alla pelle, insieme al battito fuori controllo del cuore di Izuku unito al suo respiro gelido che si abbatteva su quella superficie ora bollente, viva e oh... stava andando fuori di testa.
Le labbra ora più vicine, appena dischiuse ad assaporare la pelle salata, mentre con mano ferma carezzava la superficie lentigginosa della sua guancia, abbassandola la portò sul suo collo e infine sulla sua spalla, dove una stretta ferrea lo inchiodava nuovamente al muro, senza via d'uscita -Todoroki perfavore...-

La sua voce era diventata solo un flebile suono ovattato dal rossore, dalle emozioni che gli vortivavano in testa. Poteva sentire i loro petti scontrarsi, muoversi all'unisono col respiro, ma le sue labbra sulla pelle, che gli facevano provare mille e mille brividi, violenti, che gli salivano per la spina dorsale, di piacere e paura, ancora quello strano senso di dejaveux a intorpidirgli i sensi, erano troppo, non reggeva più. Strisne gli occhi, qualsiasi cosa Todoroki stesse per fare, lo sapeva, non lo avrebbe fermato, famelico com'era, anche lui lo desiderava nel profondo ma il motivo gli era ignoto. Si aggrappò pesantemente alla camicia del ragazzo che lo sovrastava, quando le sue labbra fredde passarono con un lungo sospiro sulla sua clavicola, boccheggiò mentre gli tremavano le gambe.
Continuava a sussurrare qualcosa, scuse, imprecazioni, contro il suo orecchio quando le loro guancie strusciarono ľ una contro ľ altra e i loro capelli divennero un ingorgo di colori strambi, ma lui non riuscì a fare altro se non rimanere immobile a contemplare il suo corpo sotto alla veste stropicciata.
-Todoroki io...-

-shh... chiamami Shoto- lo interruppe ed il verde calcò il suo nome in silenzio sulle labbra, fluido e setoso accarezzava il palato, portandolo ad una nuova ventata di brividi. -si dice che per voi sia più intenso- si sollevò sul suo viso poi, fermandosi sui suoi occhi, una mano impigliata nei capelli morbidi di Izuku
-Per voi...?- la voce flebile, la testa non era lì, ancora una volta era incantato sul suo viso levigato, di un pallore spettrale che sembrava invidiare quello delle stelle che amava tanto osservare.

-Tu non hai idea delle cose che mi stai facendo provare, Izuku-

Ebbe un fremito prima che le loro labbra si fusero, chiudendosi in un bacio alla quale lui non sapeva tener testa. Passò una mano tra i capelli bicolore di lui, i loro corpi completamente attaccati non lasciavano altro alla vista se non le spire strette di un serpente. Si staccò dopo poco assaporando sulle sue labbra il sapore di Shoto, che ora lo guardava carico di tensione, il viso ora più roseo e le labbra di un rosso incandescente tremavano appena di una nuova travolgente emozione che gli era balenata in mente.

-Oh... invece lo so, Shoto-

~Spazio mehhh~

Todoroki New Drama Queen people!
Emh... Non so che dirvi. Spero solo che la storia vi piaccia e se non è così sarei molto felice di sapere perché.
Il capitolo è corto ma ho avuto poco tempo e poca ispirazione ottocentesca in queste notti quindi... concludo qui dicendo che aggiornerò ogni sabato e con questa nota delle 2:28 di notte ci vediamo alla prossima puntata!

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e bye♡

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