5.Scars

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Anelò per ľ ultima volta ľ aria improvvisamente diventata più pesante, prima che gli si bloccasse il respiro in gola.
Annaspò indietreggiando ulteriormente, assottigliando gli occhi in una stretta fessura lo guardò portarsi una mano nei capelli e mordersi il labbro, leggeri sospiri, ringhi e borbottì gli segnavano la voce grave in petto finché, in un attimo, se lo ritrovò di fronte, contro la sua.
I polsi di Midorya erano intrappolati nelle mani gelide e ferme di lui, man mano più vicino.

-Sei contento ora?- fece, la voce era un misto di sarcasmo e veleno, impastata dallo sguardo cupo e le labbra rivolte all'insù, in un ghigno raggelante.
Accennò qualche lettera ma questo lo bloccò -sei sempre stato così cocciuto Izuku. Perché? Quand'eri solo un bimbo lo avevi accettato, perché ora non puoi fare lo stesso?-

Lasciandolo pietrificato, sbatte più volte le palpebre e scosse leggermente la testa. Lui lo sapeva già? Lui aveva accettato la vicinanza di un mostro simile nella sua vita?

Mostro...

Risultava estranea quella parola nell'eco affannato della sua mente.

Mostro, mostro, mostro...

No no no... Non era così. Doveva darsi una calmata, doveva pensare in maniera logica e sistematica, avere più informazione e analizzare la situazione perché, nel momento in cui si fosse fatta pericolosa avrebbe ufficialmente detto addio a quello stupido scambio culturale e se ne sarebbe tornato a casa.

Riconnesse quei due poveri neuroni che si stavano rincorrendo nella nebbia nel suo cervello e indietreggiò leggermente per poi guardarlo fisso negli occhi.

-Shoto aspetta. Non voglio fare conclusioni afrettate, sediamoci con calma e procediamo per punti e, alla fine, tirerò la mia conclusione- disse aggirandolo e risedendosi con calma a gambe accavallate sulla morbida poltrona.

Todoroki sorrise sghembamente e si tastó la fronte imperlata dal sudore, mentre si riaccomodava al suo posto.
Non capiva... aveva appena rivelato lui che era un assassino, i suoi sentimenti, la sua disperazione quando quella faccia palliduccia era sgattaiolata via dalla sua presa. Guardandolo di sottecchi si schiarì la gola e una presa al petto lo fece rantolare...

La notte non era delle migliori, le nuvole coprivano a tratti gli ultimi spicchi di luna che si riflettevano nel cielo, mentre le onde calme si infrangevano dolci sulla spiaggia umida. Si portò una mano al taschino interno della giacca e ne estrasse ľ orologio da tasca che teneva avidamente nascosto e custodito.
Erano le tre di notte e non si capacitava di come un bimbo umano potesse mai essere così reattivo. Sogghignò quando scorse la sua scarmigliata chioma ondeggiare alla brezza salmastra che intaccava ľ aria della spiaggia, correre un po insicuro sulla sabbia che faceva da ostacolo.
Ľ eterocromatico si ergeva su quella distesa scura, conoscendone ogni piccolo angolo e nascondiglio, percorso chissà quante volte in compagnia di colei che...

-Sho! Guarda guarda!- riprendendosi sbattè un po le palpebre e abbassò lo sguardo in cerca di quello brillante di eccitazione del bimbo. Piegandosi alla sua altezza lo osservò aprire piano la manina bagnata per mostrargli un piccolo paguro che ora camminava indisturbato sulla sua pelle diafana. Sorrise quando le guanciotte di lui si tinsero di rosso per una risata provocata dal solletico delle piccole zampine delľ animale, ora sulla manica della sua camicia completamente fradicia.

Prese delicatamente il paguro tra le mani e lo depositò nuovamente nella sabbia, sotto lo sguardo un po deluso di Izuku. Todoroki lo guardò passandogli piano una mano in viso ed esalò il suo profumo.
-Dobbiamo adare ora, non vorrei mai che tuo padre si svegli non trovandoti accanto a lui- sentenziò scompigliodogli i capelli.

Izuku tremò di felicità a quel contatto, ma era altrettanto deluso di non poter passare ancora del tempo con quell'uomo, su quella spiaggia tanto bella e tranquilla.
-Non possiamo semplicemente dirgli che sono venuto a farti compagnia anche sta notte?- chiese allora speranzoso.

Lui in tutta risposta gli sorrise prendendo un pugno di sabbia in mano, pregando il piccolo di porgergliene una sua. Questo lo guardò incuriosito e fece come ľ uomo voleva ma, quando lui riversò tutta la sabbia che aveva preso in quella piccola del verde, quest'ultimo lo guardò non capendo.
Ridendo lievemente, Todoroki, strinse il piccolo pugnetto del bimbo nel suo.

-Vedi... noi ora siamo come la sabbia Izuku. Rimaniamo fermi per tanto tempo in un posto ma, non appena tira un filo di vento, questa deve volare via seguendo la corrente degli eventi e, ora, anche per noi è giunto il momento di tornare a casa-

Mai come in quell'istante, Izuku gli ricordò il volteggiare della sabbia portata dal vento, sempre più lontano. Gli sembrava quasi che questo gli stesse scivolando via tra le dita troppo velocemente tanto che strinse i pugni di riflesso mentre lui continuava a parlare, riassumere e pensare senza sosta

-Vuoi solo che io ti aiuti a ricreare la formula ideata con mio padre?- concluse pensieroso poi, portandosi una mano al petto mentre lo guardava con occhi lucidi di decisione.
Shoto lo scrutò e sbuffando un sorriso chiuse per un momento gli occhi.

-No Izuku, non voglio solo che tu ricrei quella formula, non voglio che tu lo faccia solo per poter tornare da lei che non ti merita, il più in fretta possibile. Voglio che tu rimanga qui, voglio che tu mi guardi come hai fatto quando ti ho assaggiato avidamente. Vorrei che le cicatrici che mi porto dietro non siano un problema per te, e ho bisogno di sapere che mi rimarrai accanto, ho bisogno di sapere che il sangue che scorre in quelle tue maledette vene,  scorre per me...-

Gli sembrò di averlo pensato tanto forte, con tutto il ricordo delle sue ormai lacere emozioni, che la paura gli attanagliò il petto al pensiero che quel piccolo pezzo di umanità che gli era rimasto lo avesse sentito.

Quel piccolo pezzo di umanità...

-Si Izuku... dovrai solo aiutarmi a ricreare il frutto degli studi di tuo padre e poi, se lo desideri, sarai libero di andare, tornando a casa- disse in un soffio, prima di varcare la porta e lanciargli un ultimo occhiata, stanca -ti giuro che non ti capiterà nulla... durante la tua permanenza nella mia residenza e, ti prego, di dimenticare ciò che è successo poco fa in corridoio, non è mia intenzione disturbarti oltre modo quindi, durante il tuo lavoro, sarai libero di visitare l'intera ala vecchia della mia dimora, se questo ti può aiutare a ricordare-

E, con quelle parole che gli pesavano come un macigno in petto, si voltò definitivamente tornando nei suoi appartamenti.

-Poi, se lo desideri, sarai libero di andare- aveva detto, mentre la sua voce graffiata dalla stanchezza gli risuonava nella testa.

-ti prego, di dimenticare ciò che è successo poco fa in corridoio-

E Izuku, dandosi una pesante manata in fronte si chiese come poteva dimenticare quello che era dannatamente successo, quello che aveva dannatamente provato e di come il rossore, solo al ricordo, stava raggiungendo anche la punta delle sue orecchie.
Sospirò rumorosamente e si stiracchiò sulla poltrona, sentendo come la stanchezza lo stava pian piano avvolgendo come una coperta, ma si costrinse a restare sveglio per dare un occhiata più approfondita allo studio del suo... del suo? Poteva ancora chiamarlo professore dopo aver capito quale confidenza c'era tra di loro?
Si conoscevano da anni, e lui si era dimenticato di quel suo strano amico che, al contrario, si ricordava di ogni singolo momento trascorso in quella che ora ricordava come la più imbarazzante e meravigliosa delle compagnie.

Passandosi una mano tra i capelli si alzò e prese a leggere i pesanti tomi polverosi posti sugli scaffali.

~Spazio mehhh~

Alluur... Salve! Questo nuovo capitolo (dato che il mio telefono è scrauso)era già stato pubblicato ma poi ho annullato la pubblicazione perché per ľ appunto era solo a metà.

Ieri notte sono stata a dormire da un amica e con tutta la mia squad abbiamo sperimentato ľ escape room. È un esperienza davvero bella e stimolante che vi consiglio particolarmente se avete un debole per queste cose, mi sono divertita in sacco insomma.

Detto questo spero che il capitolo vi piaccia e bye♡

At your side//tododekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora