Il mattino seguente mi svegliai a causa del rumore di pugni che sbattevano sulla porta,di una vocazione abbastanza familiare e di Carlos che mi obbligò per qualche strana ragione a svegliarmi di fretta e furia facendomi sedere sul letto
"Carlos sei qui?Esci si o no?
"Si si!C-certo!!"
Disse freneticamente
"Forza mettiti questa!"
Disse passandomi una mia maglia
"Carlos ci sei?"
"Sisi!Arrivo!"
Dopo essersi sistemato del tutto apri la porta e riconobbi subito la figura la dietro,Jane.
"Hey ma cosa ci fai tu nella sua sta!"
Disse prima di essere interrotta da un profondo e passionale bacio di Carlos.
Perfetto direi.Ora ho capito perché mi ha portata al letto, avevano litigato e non sapeva con chi divertirsi ma ora che tutto è tornato come prima io non gli servo più,fantastico."Ero venuto a portargli il programma di oggi che lo aveva perso"
Disse guardandomi
Io risposta feci un saluto a Jane con la mano per poi voltargli un bacino,dopo di che chiusero la porta e se ne andarono.
Che bella mattina
Pensai buttandomi poi di schiena sul cuscino,poco dopo mi cadde una lacrima che asciugai subito,non ero abituata a piangere,mi avevano sempre insegnato che bisognava essere forti e che la sofferenza era solo un modo diverso per sorridere,ma non immaginavo che la propria sofferenza fosse così dolorosa, involontariamente mi uscì una risata isterica,quella che ero stata sempre abituata a fare,quella che mi ricordava molto mio padre quando mi puniva.
Ero piccola,avevo tipo 10 anni,quel giorno mi stavo particolarmente annoiando, così decisi di andare a fare una visita al mio caro papino, purtroppo non lo trovai in nessuna parte della casa fin quando non vidi una porta,era sempre chiusa e non sapevo il perché,pensai che mio padre potesse essere lì così aprì la porta,la stanza li dentro era molto bella,piena di armi varie,un divano viola e oro e al centro una grande scrivania in legno decorata in oro,li era seduto mio padre mentre fissava un progetto,gli dissi che mi annoiavo e che volevo giocare,forse lo feci arrabbiare un po'troppo,ricordo solo che mi disse che nessuno doveva disturbarlo quando era nel suo studio, infatti lo sapevo bene ed ora che me ne rendevo conto quello era effettivamente il suo studio.In un batter d'occhio vidi mio padre con un coltello in mano e poi solo buio, quando poi aprì gli occhi mi ritrovai sul ciglio di una strada e in lontananza vidi una Lamborghini viola sfrecciare a tutta velocità e l'unico rumore che si sentì nella notte fu la sua risata.
La stessa risata che feci io su quel letto.Poco dopo decisi di prepararmi,me ne sarei andata da qua,al diavolo tutti,Auradon ecc...sarei tornata a casa, l'unica cosa che mi sentivo ora in corpo era una forte voglia che non provavo da tempo,quella che eriditai da mio padre,quella dell'umorismo,un'umorismo strano,fatto a modo suo, l'umorismo dell'omicidio, quello di far divertire le persone uccidendole,certo,chi muore magari non ride ma io si e dovrebbe farlo anche chi gli sta attorno,o no?
Un'altra risata uscì dalla mia bocca, più forte di quella di prima,in fretta e furia mi preparai,misi i miei soliti vestiti,presi la mia mazza,la mia pistola e uscì da quella stanza"Me ne vado da questo circo!"
Mi direi verso l'uscita del castello,tutti mi guardavano, sapevano già le mie intenzioni,presi una moto qualunque e appena il proprietario cercò di controbattere per prendersi la sua moto gli sparai un colpo sulla gamba e quel gesto mi fece ridere,oh sì!
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I'm crazy about you||Carlos De Mon-Descendants
FanfictionDopo anni ritorna,assieme ai suoi genitori,sull'isola degli sperduti e riceve subito un curioso invito che accetta volentieri.Dove andrà Emily?Chi rincontrerá?Ma soprattutto, riuscirà ad essere finalmente felice? - - - ⚠️ AVVISO ⚠️ Allora,premessa,n...