Capitolo 2: Cristallisé

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«Kubdeeeeellll!!!» urlò dall'alto quella che sembrava essere una donna composta dalla stessa sostanza arancione che aveva lanciato direttamente dalla mano.

Marinette alzò lo sguardo rendendosi subito conto della situazione: quella donna non era altri che una nuova vittima di Papillon e quel liquido che sparava si cristallizzava istantaneamente al contatto con persone e oggetti. 

«Tikki, mi sa che abbiamo da fare» esclamò decisa Marinette aprendo la borsetta che portava sempre con sé.

«Sono pronta Marinette!» le rispose il kwami, mentre la ragazza, guardandosi intorno trovava dietro un cassonetto il luogo ideale per nascondersi.

«Tikki trasformami!» esclamò.

L'eroina di Parigi si diresse subito verso l'autobus colpito dall'akumizzata per cercare di frantumare con la corda del suo yo-yo la sostanza che aveva intrappolato i passeggeri, ma senza nulla di fatto.

«Sembra quasi...» disse analizzando la situazione e picchettando con il pugno quello strano materiale, ma la frase fu completata da una voce maschile sopraggiunta alle sue spalle: «... Ambra?»

«Chat Noir!»

«Al tuo servizio Milady!» si fece avanti l'eroe in maschera e tuta nera con il bastone appoggiato sulla spalla sinistra, il sorriso furbetto.

«Hai ragione è proprio ambra...» mormorò Ladybug analizzando la situazione.
«Non temete» disse poi rivolgendosi ai passeggeri preoccupati e rimasti bloccati all'interno dell'autobus «Io e Chat Noir risolveremo tutto.»

«Potrei utilizzare il Cataclisma e...» intervenne Chat.
«No, meglio di no... potrebbe servirci più tardi» rispose Ladybug pensierosa.
«A cosa stai pensando Insettina?» si incuriosì il gatto.
«Poco fa ho sentito l'akumizzata urlare il nome "Kubdel" che è il cognome di quella ragazza, Alix; ma non credo che ce l'abbia con lei, penso che si riferisse padre o al fratello... quindi è diretta...»

«... Al Museo del Louvre!» esclamarono in coro i due.

Senza la minima esitazione, Ladybug e Chat Noir volteggiarono tra i tetti di Parigi in direzione del Museo, intercettando poco dopo la vittima di Papillon che, a grandi balzi, si stava avvicinando sempre di più al signor Kubdel, scagliando di tanto in tanto cristalli di ambra contro i malcapitati.

«Guarda Chat Noir!» disse Ladybug indicando l'akumizzata, mentre con l'altra mano faceva in modo che lo yo-yo si avvolgesse attorno a un comignolo per spostarsi più agilmente «Sembra che spari i suoi cristalli direttamente dal palmo della mano!»

«Si, è vero» confermò lui stringendo gli occhi a fessura «ha un cristallo d'ambra incastonato nella mano.»

«Dev'essere lì che si trova l'akuma» concluse l'eroina atterrando insieme al compagno sul tetto di un edificio poco distante dal Louvre.

«Kubdel! Sarai il pezzo più pregiato della mia collezione di ambre!» gridò l'akumizzata, ormai arrivata a destinazione, rivolta al curatore del Museo che si trovava proprio fuori dall'edificio piramidale.

«C-Colette?» balbettò l'uomo incredulo, mentre la donna, in preda alla rabbia pura, cristallizzava tutte le persone attorno a lui.

«Io non sono più Colette! Sono Cristallisé!Ti farò pentire amaramente per non aver accettato di esporre le mie preziosissime ambre!» gridò la donna puntando il palmo verso il signor Kubdel.

«N-no... c'è un equivoco...» iniziò lui, ma proprio mentre lei si apprestava a sparare il colpo si ritrovò un filo avvolto attorno al braccio che ne deviò la traiettoria.

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