Capitolo 9: L'akuma bianca

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Come aveva fatto a non capirlo subito? Eppure era così ovvio!

Quella ragazzina, quella compagna di Adrien: Marinette si chiamava... lei era Ladybug.

Improvvisamente a Gabriel tornò alla mente quella volta in cui lei era tornata ingenuamente a restituirgli il grimorio con tutti i segreti dei kwami: all'epoca aveva creduto alla sua storia ovvero che lei da fan di Adrien lo avesse preso per curiosità e che, col rischio di essere colta in flagrante, lo aveva nascosto nella sua borsa per poi restituirlo con tutte le scuse; e probabilmente quella storia era anche vera.
Ma c'era un nuovo dettaglio che ora gli risultava più evidente e che non faceva altro che confermare quanto aveva visto dalla videocamera di Filmìc: in effetti qualche tempo dopo che quella ragazzina aveva restituito il libro, improvvisamente sia Ladybug che Chat Noir avevano acquisito quelle nuove trasformazioni, segno che doveva esserci un guardiano a Parigi, ma anche che quella ragazzina doveva essere in contatto con lui, altrimenti non avrebbe mai potuto sapere delle formule visto che il libro era in suo possesso.

Finalmente, dopo tanti fallimenti, la sua perseveranza era stata ripagata: aveva scoperto chi era Ladybug e ormai niente lo poteva più fermare. 

Gabriel si passò una mano in mezzo ai capelli scombinandoli leggermente, mentre continuava ad attraversare a grandi falcate il covo da un punto all'altro, seguito da un preoccupatissimo Nooroo.

Quale sarebbe stata la prossima mossa?

Certo, adesso aveva il coltello dalla parte del manico, ma doveva stare bene attento a sfruttare la cosa. D'altronde, fino ad ora, quella ragazzina, insieme a Chat Noir non avevano fatto altro che sconfiggere le sue akuma una dopo l'altra: nonostante i suoi sicari fossero sempre più potenti e pericolosi, lei, tra trasformazioni nuove e aiuti esterni di altri portatori, riusciva sempre a cavarsela.

Akumizzare l'ennesima vittima sarebbe stato un nuovo fallimento.

Di certo non poteva esporsi ancora, anche perché l'identità di Chat Noir gli era del tutto ignota, ma avere già in pugno lei era un'ottima cosa.

Si, perché con questa nuova informazione lui l'aveva in pugno: doveva solo capire come utilizzare la cosa a suo favore.

Gabriel si fermò di botto che quasi Nooroo non gli andò a sbattere contro.

«Ma certo!» esultò improvvisamente l'uomo, mentre gli occhi si illuminavano e un perfido sorriso gli si formava in volto.

Non poteva esporsi ancora, ma Ladybug, in fondo, era solo una ragazzina: riuscire a sconfiggerla ormai era solo una questione di tempo e astuzia.

«P-padrone?» balbettò Nooroo timoroso.

«È tempo per la prossima mossa» disse serio Gabriel voltandosi verso il kwami, il volto in penombra «Nooroo, trasformami.»

***

Tutta la classe si riunì in biblioteca.

Erano passati tre giorni dalla Dance della Nature e, dopo aver liberato il povero Claude dall'akuma, la festa era continuata senza alcun intoppo: il fratello di Marc si era infatti scusato con tutti i presenti e aveva continuato a girare il suo video; e proprio quel pomeriggio aveva terminato di montarlo per farlo vedere in anteprima a Marinette e alla sua classe.

«Dunque» iniziò il ragazzo una volta che gli altri si erano sistemati sui divanetti vicino allo schermo «visto che l'organizzatrice della festa è qui» disse indicando Marinette che sorrise imbarazzata portandosi una mano dietro la nuca «voi avrete il privilegio di vedere in anteprima il video ufficiale della festa della scuola. Guardate in silenzio, i commenti dopo!»

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