Capitolo 4: Il progetto

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Dopo essere arrivata a scuola e aver chiesto mille volte scusa per il ritardo al preside, Marinette poté finalmente presentargli il suo progetto.
Come ogni anno, infatti, si stava avvicinando la festa della scuola e, a turno, ogni classe aveva il compito di proporre e realizzare un'idea che coinvolgesse tutto l'istituto; e quell'anno era la volta della classe di Marinette. Essendo lei rappresentante, bé, non poteva essere altri che lei la responsabile del progetto.

«Danse de la Nature?» esclamò il signor Damocles piuttosto incuriosito.

«Si, esattamente» confermò Marinette «Sarà un ballo a tema, e il tema è quello della natura e degli animali. Bisognerà indossare qualcosa con questi temi! Ci sarà un rinfresco e della musica; e tutti gli studenti potranno collaborare con i loro talenti per la realizzazione di questo progetto!»

«Molto creativo, signorina Dupain-Cheng» constatò il preside lisciandosi la barba «Coinvolgere tutta la scuola è un ottimo modo per mettere a frutto i talenti di ognuno, oltre che creare momenti di collaborazione tra gli studenti: proprio una delle cose di cui va più orgogliosa la nostra scuola» approvò definitivamente, anche se, in realtà, era stato già conquistato dal progetto della ragazza quando lei gli aveva accennato al tema della natura e degli animali: il preside non poté fare a meno di sorridere pensando che sarebbe stata un'ottima occasione per esibire uno dei più eleganti vestiti del Gufo.

«Molto bene, signorina Dupain-Cheng. Può iniziare subito col progetto» diede infine il suo benestare il preside.

«Grazie mille, signor Damocles! Mi metto subito al lavoro!» disse la ragazza tra mille inchini affrettandosi subito fuori dall'ufficio.

«Hai sentito, Tikki? Il preside ha dato l'ok per il mio progetto! Ci sono tantissime cose da fare! Devo stabilire i vari compiti, coordinare tutto...» esclamò entusiasta al kwami ben nascosta nella borsetta, mentre si dirigeva con i fogli del progetto verso la biblioteca.

«Hai sempre ottime idee, Marinette! E adesso è importante studiarci tutto per bene!» la sostenne Tikki.

«Eh, eh, hai ragione!» sorrise la ragazza.

Ormai era giunta davanti la biblioteca e, aprendo di fretta non si accorse che qualcun altro stava uscendo di lì, quindi gli urtò contro, cadendo all'indietro.

«Ahi, ahi, ahi! Accidenti perdonami!» iniziò a scusarsi «È tutta colpa mi...»

«Marinette?» si sentì chiamare dal ragazzo che, a differenza sua, era rimasto in piedi.

«A-Adrien?» balbettò lei arrossendo vistosamente, mentre il ragazzo, sorridendo, le porgeva una mano per aiutarla a rimettersi in piedi.

***

Dopo la lezione della Mendeleiev, Adrien e il resto della classe si erano spostati in biblioteca per una ricerca, e lui continuava a essere in pensiero per Marinette.

«Pensi ancora a Marinette?» gli chiese all'improvviso Alya con un sorriso furbetto facendolo sussultare.

«No! Cosa? Io.. non...»

«Ah, tranquillo!» disse la ragazza mettendogli una mano sulla spalla senza aspettare la sua risposta «Si tratta di Marinette! È costantemente in ritardo.»

«Se lo dici tu...» rispose Adrien alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso l'uscita.

Aveva voglia di prendere una boccata d'aria e fu proprio in quel momento, quando aprì la porta, che lei gli andò a sbattere contro.

«Marinette?» domandò stupito mentre, senza pensarci due volte, le porgeva la mano per aiutarla a rialzarsi.

«A-Adrien?» balbettò lei guardandolo fisso.

Il vederla lì, che stava bene, gli fece tirare un sospiro di sollievo, come se si fosse tolto un peso dal cuore: era la solita Marinette, un po' timida e a volte sbadata, ma sicuramente sorridente e piena di energie.
Lei era una di quelle persone che facevano venire il buonumore. Lo faceva sentire davvero sereno.

«P-perdonami! È t-tutta colpa mia! Ma perché non guardo mai dove metto i piedi!» iniziò lei rimproverandosi per la sbadataggine, mentre al ragazzo scappava un sorriso.

«Lascia che ti aiuti» si propose vedendo lei raccogliere i suoi fogli caduti per terra.

«Oh si, grazie!» arrossì lei guardando altrove.

«E questo?» chiese  incuriosito Adrien, a cui era caduto l'occhio sul progetto di Marinette.

«Ah-ah si, questo... È vero: è la prima volta che frequenti! Ogni anno la nostra scuola organizza una festa con un tema particolare, e a proporre il tema è una classe diversa ogni anno. L'anno scorso hanno organizzato un'esposizione a tema artistico dove ogni classe aveva un artista famoso di cui trattare nella maniera più creativa e bizzarra che ci veniva in mente.
Quest'anno è toccato alla nostra classe» spiegò Marinette una volta rimessasi in piedi dopo aver raccolto parte dei fogli.

«... e visto che sei rappresentante hai proposto tu il tema?» indovinò Adrien guardando stupito il progetto della compagna.

«E-esattamente! Quest'anno ho proposto un ballo a tema "La Danse de la Nature", dove tutti richiameremo con i nostri vestiti qualcosa a tema della natura o degli animali... ci sarà la musica, il rinfresco...»

«Ma è un'idea grandiosa!» sorrise il ragazzo «Mi piace davvero un sacco! Hai sempre delle idee così creative, Marinette» si complimentò porgendole il foglio e facendola naturalmente arrossire fino alla punta delle orecchie.

«S-s-stavo giusto a-andando a d-definire il progetto in biblioteca per poterlo presentare all'intera s-scuola...» balbettò la ragazza ringraziando il cielo di essere riuscita a formulare una frase di senso più o meno compiuto dopo tutti quei complimenti «C-ci s-sarai?» aggiunse subito dopo.

«Ma certo! E come potrei perdermelo?» esclamò entusiasta Adrien, il cui lato esibizionista stava già cominciando a pensare a quale animale potesse fare riferimento il suo outfit, anche se la risposta era piuttosto ovvia.

«Oh! Devo andare!» ricordò poi improvvisamente «conta pure su di me per l'organizzazione, allora! A presto Marinette!» la salutò allontanandosi e lasciandola con uno strano sorriso sognante stampato sulle labbra.

Per fortuna era andato tutto bene, pensò poco dopo: grazie all'intervento suo e di Ladybug, a Marinette non era successo nulla ed era sempre la sua solita creativa e sorridente compagna di classe.
Anzi no.
Ormai era diventata una sua cara amica, pensò sorridendo tra sé e sé.

***

«Tikki ti prego, dammi un pizzicotto e dimmi che non sto sognando...» lo seguì con lo sguardo Marinette mentre Adrien si allontanava per la sua strada.

«Lo abbiamo già fatto una volta» le sussurrò il kwami dalla borsetta «e non ti ha fatto bene. No, non stai sognando.»

«Ha detto che le mie idee sono creative! Ha detto che mi aiuterà con l'organizzazione! Ha detto che ci sarà!» iniziò a volteggiare su se stessa.

«Oh, ecco dove ti eri cacciata!» la sorprese una voce alle spalle.

«Alya!» esclamò Marinette squadrando l'amica che era appoggiata all'ingresso della biblioteca «D-da quant'è che sei qui?»

«Da abbastanza tempo per averti sentito urlare che Adrien ti aiuterà con l'organizzazione del progetto di cui mi avevi parlato» sorrise Alya con sguardo furbo e indagatore «Dai! Dimmi di più! Allora il preside te l'ha approvato?»

«Si! Allora abbiamo un mucchio di cose da fare...» iniziò a progettare, mentre l'amica le avvolgeva un braccio intorno alle spalle.




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