Capitolo 6: La Danse de la Nature

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«Et voilà!» esclamò Marinette dopo aver tagliato l'ultimo filo dell'abito che aveva cucito per Alya.

«Marinette, è bellissimo! Sei stata fantastica!» disse Alya rimirandosi allo specchio con gli occhi che le brillavano.
E in effetti Marinette aveva cucito un piccolo capolavoro: usando una stoffa dai delicati color pesca, aveva creato un monospalla con una fascia brillante in vita che si diramava in una gonna a teli che ricordavano tantissimo le code di una volpe.

«Bè, era il minimo con tutta la pazienza che hai ogni volta con me. E comunque ti sta d'incanto, Alya» constatò soddisfatta la ragazza, ottenendo un gran sorriso di gratitudine in cambio.

«Marinette, ma tu ce la farai a fare il tuo? La festa è stasera...»

«Non ti preoccupare» disse l'amica alzandosi le maniche della giacca e facendo l'occhiolino «super Marinette riuscirà a compiere l'impresa!»

«Mi raccomando! Utilizza la stoffa rossa a pois neri!» la esortò Alya che intanto si era rivestita e aveva riposto l'abito della serata in una busta «Io vado a dare una mano a mia madre col rinfresco e poi l'aiuto a trasportarlo a scuola. Ci vediamo stasera!» la salutò scomparendo dalla botola della camera di Marinette.

«A stasera!» la salutò di rimando Marinette dalla sedia della scrivania.

«Ce la farai per stasera?» le chiese Tikki facendo capolino una volta che l'amica se n'era andata.

«Ah!» sospirò la ragazza «Spero di riuscirci...»

«Scommetto che l'idea di vedere Adrien in abito ti dà la carica giusta» sogghignò il kwami.

«Ih! È vero! Ci sarà Adrien!» realizzò improvvisamente «Presto Tikki, devo darmi da fare! Passami quei cartamodelli laggiù!»

***

Quando Adrien arrivò alla festa vide che già c'era un po' di confusione.

Era uno spettacolo colorato e variopinto: le luci soffuse bianche si alternavano a quelle colorate dando l'idea di essere in una foresta, cosa che veniva accentuata dalle decorazioni floreali sparse per tutto l'atrio. A rendere tutto ancora più suggestivo erano gli abiti degli studenti che si richiamavano o alla natura vera e propria con motivi floreali oppure direttamente agli animali più disparati.

«Ehi Nino!» salutò il ragazzo dirigendosi alla console, dove l'amico stava già creando l'atmosfera giusta mettendo un brano accattivante dopo l'altro.

«Ehi, amico! Stai davvero bene! Così sembri ispirato a Chat Noir!» notò subito entusiasta Nino scostando le cuffie dall'orecchio.

«Bè si...» rispose Adrien leggermente in imbarazzo. 
Alla fine non aveva potuto resistere e la sua sbruffonaggine aveva avuto la meglio: sotto lo sguardo poco interessato di Plagg, aveva optato per una camicia nera con le maniche a tre quarti, un gilet grigio con l'interno verde, un paio di pantaloni grigi e poi, lasciandosi andare, aveva completato il tutto con un tocco alla Chat Noir, ovvero una bombetta con le orecchie da gatto, una cravatta con un campanello simile a quello che aveva nella sua versione da eroe e una lunga cintura messa in modo tale da simulare la coda di un gatto.

«... Sono un fan di Chat Noir, lo sai...» cercò di giustificarsi Adrien «E anche il tuo outfit mi sembra che sia ispirato al nuovo eroe che si è visto qualche tempo fa in città...» riuscì a sviare il discorso ridendo sotto i baffi dal momento che, senza volerlo, anche il suo migliore amico si era lasciato andare e il suo vestito ricordava fin troppo bene Carapace.

«D-davvero? I-io mi ero ispirato semplicemente alle tartarughe, che sono degli animali forti e resistenti.... oh, ma quella è Alya?» chiese più a se stesso che ad Adrien per cambiare argomento «V-vado a salutarla» esclamò massaggiandosi la nuca e lasciando andare la playlist per conto suo.

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