Capitolo 8: Una risata nell'oscuritá

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«Maestro Fu!» lo chiamò Chat Noir atterrando sul davanzale della finestra.

«R-ragazzo! Cosa ci fai qui?» sussultò il Maestro quasi rischiando di versarsi addosso la tazza di tè che stava sorseggiando.

«Maestro, so bene che mi aveva avvertito di non venire qui se non in caso d'emergenza, bé, questa è un'emergenza e non ho molto tempo a disposizione!»

«Non dire altro, ragazzo» intuì saggiamente il Maestro richiamando Wayzz e sfilandosi il bracciale.

«Glielo riporterò al più presto, Maestro» gli sorrise sicuro l'eroe.

«Confido in voi, Chat Noir» lo guardò lui con estrema fiducia.

«Non si preoccupi, risolveremo tutto come sempre» gli assicurò sparendo dalla stessa finestra da cui era venuto con la scatola del Miraculous in mano.

***

BIP BIP.

«Fa presto Chat Noir...» mormorò preoccupata Ladybug facendo roteare lo yo-yo e respingendo l'ennesimo raggio.

Era riuscita a resistere fino ad allora sia ai raggi sparati dalla videocamera di Filmìc sia agli attacchi dei poveri studenti costretti a interpretare i personaggi dei film famosi, ma non avrebbe retto ancora a lungo: ormai quasi tutti gli allievi e gli insegnanti erano stati condizionati e la attaccavano da ogni direzione, mentre Filmìc tentava di colpirla e di piegarla al suo volere.

Tornato a scuola, Chat Noir entrò da un ingresso secondario il più furtivamente possibile: fortuna volle che quella porta di servizio fosse proprio alle spalle del palco; così, pregando con tutto se stesso che Nino fosse rimasto nascosto, aggirò la struttura e trovò l'amico ancora in salvo che guardava fisso in una direzione.

«Pss... Nino! Ehi, Nino!» lo chiamò sottovoce l'eroe attirando la sua attenzione.

«Chat Noir!» si accorse immediatamente il ragazzo «Meno male che sei qui! Ti prego salva Alya, la mia ragazza! Si è nascosta sotto i tavoli del rinfresco, ma a causa della sua passione per te e Ladybug finirà nei guai! Guarda tu stesso!» e così dicendo indicò dall'altra parte dell'atrio una piccola figura distesa a pancia in giù che, facendo capolino dalle tovaglie, reggeva il cellulare che stava riprendendo tutta la scena.

La solita Alya, pensò tra sé e sé Chat Noir.

«Puoi salvarla tu stesso» disse porgendogli la scatolina «Io e Ladybug abbiamo bisogno del tuo aiuto!»

Nino sapeva esattamente di cosa si trattava, l'aveva già fatto una volta.

«AH!» sentirono improvvisamente urlare i due ragazzi.
Chat Noir alzò lo sguardo e vide che Ladybug stava cedendo agli attacchi di Filmìc: l'aveva spinta vicina ai tavoli del rinfresco e, sebbene lei avesse messo fuori gioco senza far loro del male la maggior parte delle vittime ipnotizzate dall'akumizzato, quello la stava stordendo con una raffica di raggi, che lei faceva sempre più fatica a respingere con il solo ausilio dello yo-yo, senza contare che la trasformazione doveva essere ormai al limite.

«Sai cosa fare» lo guardò con sicurezza Chat Noir prima di sparire per raggiungere la collega.

«Ti sono mancato Insettina?» chiese lui spavaldo frapponendosi tra Ladybug e Filmìc e respingendo con il bastone l'ennesimo raggio.

«Chat Noir!» esclamò lei, sollevata nel vederlo comparire giusto in tempo.

«Vai pure, qui ci penso io» rispose lui dandole le spalle.

Con un moto di profonda fiducia nei confronti del partner, l'eroina si allontanò immediatamente.
Per quanto sbruffone fosse, certo che era bello sapere di poter contare su di lui, si ritrovò a pensare mentre cercava il nascondiglio giusto per ritrasformarsi. Di certo non avrebbe potuto affrontare tutto questo da sola e, doveva ammettere, che Chat Noir in fondo le trasmetteva un senso di sicurezza, come se insieme fossero in grado di combattere qualsiasi cosa, pensò lasciandosi scappare un sorriso.

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