Quel sabato, fu anche il turno di Filippo di tentare l'accesso al serale.
Maria lo fece scendere e cominciò a leggere la sua lettera.
Aveva gli occhi lucidi, camminava nervosamente, stringendosi le mani e sapevo stesse sperando di non essere lì.Con quella lettera si era messo a nudo, aveva fatto capire a tutti parte di ciò che aveva passato.
Uno che non lo aveva passato, non lo avrebbe capito.Per la prima volta, cantò davanti a tutti 'Un respiro', la canzone per sua nonna che io avevo ascoltato giorni prima.
Mi ritornò alla mente quando mi aveva detto che non ce l'avrebbe fatta a cantare quella canzone, almeno, non davanti a tutti.Eppure, ce l'aveva fatta, non era crollato ed io lo avevo sempre saputo, lui era forte. Sorrisi, aspettando che i professori gli dicessero se era al serale o no. Ero sicura che sarebbe entrato, doveva essere per forza così, era troppo bravo per rimanere fuori.
L'espressione che si formò sul suo volto, dopo che i professori gli negarono l'accesso al serale, mi provocò una smorfia.
Per me, si meritava del tutto il serale, era fantastico sia umanamente sia professionalmente.Alla fine, per far entrare qualcuno al serale, cambiarono il metodo di giudizio: dovevi avere la maggioranza sui quattro giudici.
Ad entrare, tra lamentele e borbottii, furono Bryan, Sephora ed Emma.
Lamentele e borbottii causati dal breve percorso di Sephora.All'uscita, Filippo cercò di negare la sua delusione ma glielo si leggeva in faccia. Sorrideva forzatamente, parlava a malapena e, in meno di dieci minuti, era già alla terza sigaretta.
"Basta" dissi, afferrando la sigaretta dalla sua mano per finirla io "È la terza" aggiunsi e lo guardai torvo.
"Cazzo, dammela. Non hai il diritto di dirmi cosa fare!" Sbottò, cercando di riprenderla.
Non posso negare di esserci rimasta male, dopotutto lo facevo solo perchè tenevo a lui."No, hai ragione." Replicai, porgendogli la sigaretta "Fatti venire il cancro, mi raccomando." Aggiunsi, istintivamente.
"Cosa c'entra il cancro? Ne ho un pacchetto intero e non mi pare di averlo fumato tutto." Disse gesticolando animatamemte mentre camminava.
"Fai come ti pare" conclusi, smettendo di parlare.
"Evita di farmi la ramanzina, davvero, non puoi permettertelo." Borbottò successivamente."Ci vediamo dopo" disse andando verso la sua stanza, senza nemmeno salutarmi, senza nemmeno un bacio.
Non dissi nulla, cominciai solamente a chiedermi se stavamo davvero bene insieme o era solo una stupida cotta.
Litigavamo continuamente, ogni cavolata era un buon motivo per litigare, per urlarci contro.Impiegai poco tempo a prepararmi e mi ritrovai ad aspettarlo davanti alla sua porta, come spesso accadeva.
"Ciao" esordì Simone, aprendo la porta.
"Filippo?" chiesi impaziente, dopo aver aspettato mezz'ora.
Simone mi guardò spaesato, come se non capisse il motivo per cui io glielo stessi chiedendo."È uscito da un pezzo." Borbottò, grattandosi la nuca, leggermente imbarazzato.
"Fanculo" borbottai piano, sentendo la rabbia montarmi dentro "Perchè non può essere tutto semplice come tra te ed Emma? Cazzo!" Dissi a voce alta, senza curarmi di chi potesse sentirmi.Biondo cercò di consolarmi, abbracciandomi, ma non ci riuscì minimamente.
"Tra me ed Emma non è tutto semplice" mi disse con un sorriso compassionevole.
Sapevo che le sue intenzioni erano buone, alla fine era solo grazie a lui se io e Filippo stavamo insieme solo che, in quel momento, non avevo alcuna voglia di essere commiserata.Ci dirigemmo verso la hall, dove gli altri ci aspettavano per uscire.
Dovevamo andare in un locale, del quale non ricordavo nemmeno il nome, in un posto sperduto di Roma.
Fortunatamente, avevano deciso di non usare i mezzi pubblici, fortunatamente.
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Unexpected ➳ Irama
FanficChe alla fine, non ti aspettavo nella mia vita. Sei arrivato così, senza preavviso. "Inaspettato" direi. Si, eri proprio inaspettato. Eppure, in meno di un mese, sei riuscito a convincermi che io ti stessi già aspettando. Che stessi già aspettando q...