*Jimin's pov
Salì al piano di sopra e ad aspettarmi c'era mia madre in camera mia.
-Se proprio dovete fare queste cose, compratevi una casa tutta vostra- disse ridendo. In effetti aveva ragione, volevo una vita con Sara e il modo migliore per iniziare era comprare una casa nostra. Guardai su internet e trovai una casa interessante a soli 820 won.
Così cercai anche qualche lavoro da fare per comprarla e trovai lavoro presso un ristorante in centro a quattro stelle. Decisi di non dire niente a Sara per farle una sorpresa, le dissi solo del lavoro e lei non fece domande.Era un giorno come tutti gli altri quando entrò un cliente con una faccia già nota, ma non ricordavo dove l'avessi già visto. Si avvicinò al balcone dei cocktail e ordinò un Soju. Dopo che uscì dal ristorante lo riconobbi. Era l'uomo che presuppone di essere il padre di Sara. Era in pericolo. Ma come faceva a sapere che lavoravo in quel ristorante?
Finito il turno chiamai Sara e le dissi che sarei arrivato in cinque minuti. Arrivai in macchina e andai subito a casa sua.-Dimmi- mi disse preoccupata.
-È uscito- dissi io. Lei capì tutto e si mise la testa sulle mani.
-Vieni via con me- dissi io. Al diavolo la casa qua a Seoul.
-E dove andiamo?- mi chiese lei alzando lo sguardo.
-Lontano, in Europa- dissi seriamente.
-Con che soldi?- mi chiese sul punto di piangere.
-Con quelli che ho guadagnato.- dissi io.
-Non bastano, fammi venire al lavoro con te- mi disse abbracciandomi.
-No, se venisse ancora capirebbe tutto- le dissi.
-Non può farmi più niente.-
-Non si sa mai-
-Jimin fammi venire con te-
-Ok, ma non me lo perdonerei mai se ti succedesse qualcosa- dissi preoccupato.
Mi baciò dolcemente e avevo davvero paura, paura di perderla ancora, ma questa volta sarebbe stata colpa mia.Stemmo ancora a Seoul un mese e poi partimmo a Madrid per sempre. I miei all'inizio non la presero bene ma spiegandogli bene la situazione capirono. Io trovai lavoro presso una caserma militare mentre Sara come insegnante di danza.
In giorno tornai a casa stanco e mi buttai sul divano. Sara non era ancora tornata così decisi di cucinarle qualcosa.
Appena tornò si fiondò in cucina e iniziò a sbirciare qua e là. Dopo pranzo andò in camera e la seguì. Ma il tempo che mi alzai non la trovai più, provai ad aprire la porta di camera nostra ma era bloccata.
-Aprimi- gli dissi bussando fortemente.
-E se non lo facessi?- mi chiese con aria di sfida.
-Se non lo fai peggio per te- le dissi ridendo. Dopo un po' ci "rinunciai" e mi nascosi in salotto. Appena uscì mi fiondai da lei e la presi in spalla. La portai di nuovo in camera.
-Te lo avevo detto che non era il caso di scherzare- le dissi iniziando a baciarle il collo. Dopo averlo fatto Sara si agitò.
-Jimin la protezione!- disse urlando alzandosi dal letto.
-Porca troia- dissi disperato.*Sara's pov
È stato davvero bello, ma cercavo di ricordarmi se Jimin avesse messo il preservativo, ma quell'immagine non mi venne in mente così mi esasperai.
Passammo tutto il giorno in silenzio. Al momento di dormire si avvicinò a me abbracciandomi.
-Andrà tutto bene- mi disse sussurrando.Il giorno dopo mi svegliai ancora pensierosa. Decisi di andare a fare una corsa e andare in farmacia a prendere il test della gravidanza.
Tornai a casa dopo un'ora e trovai Jimin seduto sul divano.
-Dove sei stata?- mi chiese alzandosi. Non feci caso a quello che disse e mi fiondai in bagno. Ero incinta, non sapevo come dirglielo, ma lo trovai fuori dalla porta.
-Allora?- mi disse sorridendo.
-È positivo- gli dissi in lacrime. Ero felice ma ero giovane per avere un bambino, ma non me ne pentii.
Gli saltai addosso in un abbraccio amoroso.Ero arrivata al nono mese e non vedovo l'ora di mettere al mondo mio figlio.
Jimin era uscito a fare acquisti per il nostro piccolo uomo. Si era un maschietto e il nome avevamo deciso di chiamarlo Alessio, come suo nonno, mio padre, quello che c'è sempre stato.
Ero a casa da sola quando sentì le acque schiudersi. Non sapevo cosa fare, quindi con tutte le mie forze uscì a chiedere aiuto e l'ambulanza arrivò dopo qualche minuto.
Arrivai in ospedale, ma non volevo partorire senza Jimin.
Arrivò dopo una decina di minuti con il camice e la mascherina, era lì affianco a me.
Dopo la nascita di Alessio, organizzammo il matrimonio a cui parteciparono Tae e Joy, Kookie e la sua nuova fidanzata, i genitori di Joy e quelli di Jimin.La mia vita era perfetta. Ogni tanto mi ricapitava di riguardare i vecchi album di famiglia e rimpiangere quei momenti di felicità che però mi hanno insegnato ad essere una madre.
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FINE
_____________________________Bene lettori, siamo giunti alla fine della storia😟
Vi è piaciuta???
Adesso ho intenzione di scrivere storie sulla Yoonmin o sulla Jikook, ovviamente se a voi è interessata questa...
Fatemi sapere❤️❤️❤️
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| I think I love you |
Romance× { Uniti dal destino, separati dall'odio} × ||Status: Complete|| ||Author:Jimissilove95||