capitolo 3

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Partendo dal fatto che sono contraria all'amore a prima vista. Il sorriso di quello accanto al mio ombrellone, non lo riesco a dimenticare. La mia coscienza mi invita a vestirmi adeguatamente per la sera, ma la parte semplice di me si rifiuta di truccarsi alla perfezione. Per evitare una guerra civile all'interno della mia anima, dunque, utilizzo un semplice trucco, di quello "ti-vedo-non-ti-vedo", ottimi per ogni occasione e adatti su tutto.

Scendo dalle scale con passo convinto, quando poi noto che lui è già giù, allora mi blocco e tento di ripartire con un passo un po' più armonioso, che decisamente non mi si addice più di tanto.

<<buona sera signorina Diana>>

ok, è bellissimo. Non pensavo decisamente di dirlo ma è effettivamente bellissimo. Non lo voglio ammettere. Per qualche secondo ho paura di innamorarmi, di nuovo, non voglio, sarebbe come la fine del mondo o l'inizio di un disastro, o l'inizio di una fine del mondo o comunque qualcosa di decisamente catastrofico. Mi porge il braccio, e io mi sento le gambe tremare. Trovo questa atmosfera semplicemente fantastica, come un sogno, un paradiso, un qualcosa di strano che vorrei che non fosse accaduto ma sta dannatamente accadendo.

<<Dove si va?>>

<<Allora, finchè sei con me non si ha una meta>>

<<Mi piace>>

<<A me piaci tu.>>

E' la volta in cui è lui a zittire me, e questa cosa mi manda in bestia. Insomma sono io quella che propone frasi per far tacere gli altri.

<<Non pensi dovremmo conoscerci?>>

<<Mi chiamo Jacopo, Jacopo Evans. Sono di Los Angeles. Ho 18 anni>>

momento di silenzio (voluto). Non voglio parlare, non voglio dire di avere quattro anni in meno. Non voglio ammettere di vivere nella sua stessa città e di non averlo mai visto prima d'ora (mi sembrava una cosa abbastanza sgradevole).

<<Mi chiamo Diana, Diana Carter. Sono di Los Angeles. Ho 14 anni.>>

<<Piccolina>>

<<Mai quanto il tuo cervello da maschio>>

Eccola, cominciavo a ritornare nel mio con queste frasette.

<<Amo quando fai così>>

Altro momento di silenzio, sempre voluto.

Urla il nostro nome sopra le ondeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora