capitolo 7

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h. 4:45 AM

Oggi si parte. Un po' mi dispiace di lasciare questo posto, è così bello, racchiude così tanti ricordi. Vorrei poter essere sicura di fissare ogni secondo nella mia testa, per poterlo guardare ogni volta che mi pare, ogni volta che mi sento mancare l'aria, ogni volta che non lo vedo.

Sono seduta sul letto, quando ad un certo punto mi squilla il telefono. E' mia cugina, che mi scrive dal Messico. Si chiama Doroty, ha la mia stessa età. Si è trasferita là due mesi fa. Mi manca tanto

"Ciao cara Diana, come stai? Come vanno le cose lì? Gio e Andy come stanno? Mi hanno detto che siete in vacanza. Vorrei poterti vedere qualche volta, mi manchi tanto. Avrei tante cose da raccontarti. Ho conosciuto un ragazzo, si chiama Stefano. L'altro giorno siamo usciti per la prima volta. E' molto dolce, sai? Tu? Ho saputo del tuo ragazzo, ti giuro, mi spiace tanto. Fammi sapere. Un bacio."

Doroty è sempre stata una ragazza straordinaria.

Mi ha sempre voluto bene, mi ha sempre appoggiato, in tutto. Lei è la parte migliore di me.

Sono le cinque del mattino, voglio uscire da questa camera, che mi sta soffocando come se mi stesse comprimendo. Vado in spiaggia. Guardo ancora una volta quelle onde, ancora una, ricordo ancora un volta, poi vado. E' ancora buio, si percepisce un po' di chiaro all'orizzonte, che si trasforma in alba man mano che mi avvicino alla riva del mare. I piedi si bagnano e un brivido sale lungo la schiena. Mentre fisso il sole oltre le onde salire piano piano, sento due mani avvicinarsi ai miei fianchi, per poi scivolare  sopra la pancia e incrociarsi.

<<Ti amo, lo sai?>>

Non rispondo, a volte il silenzio è la migliore risposta, mi limito a fissarlo negli occhi e sorridere. Ci siamo noi, c'è il mare, c'è una luna che se ne va per dare spazio al nostro amore e un sole che nasce pronto a far nascere qualsiasi altro giorno insieme. Ci sono io, c'è lui. Ci siamo noi.

<<Le onde, sono la cosa più bella che possa esistere, voglio che loro possano portarci, portare i nostri nomi ovunque, in giro per i mari e sulle rive di altre terre.>>

Dopo aver pronunciato questo pensiero, le sue dita mi prendono sotto l'orecchio e il pollice vicino alla tempia, poi si avvicina e si avvicina e si avvicina, fino a sentire la punta gelida del suo naso. E di nuovo le nostre bocche si uniscono.Ci sono  io, c'è lui, ci  siamo noi.

Urla il nostro nome sopra le ondeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora