Cercai di trattenermi ancora dal piangere anche se lo sguardo mi si fece appannato.
Presi con mano tremante la boccetta e mi misi la catenina al collo «voglio rimanere con loro» ripetei decisa «però...per favore non dire ad Alan dove sono...digli...che sono con il suo papà e che non deve preoccuparsi....ti prego» la supplicai guardandola ormai non riuscendo più a trattenere le lacrime.
La donna acconsentì, si alzò e mi fece cenno di seguirla.
Camminai dietro di lei tra i corridoi bianchi fino a una porta anti-incendio in cima a una scalinata di metallo.
Uscimmo in cima all'edificio su quello che sembrava il piazzale per l'atterraggio di qualche velivolo; poco dopo, a conferma della mia intuizione, l'aria venne riempito da un rumore assordante di motori e un grande ammasso di metallo atterrò sul piazzale. Tra i miei ricordi spuntò la parola "Berga"; era un mezzo considerato di lusso da quando c'erano state le eruzioni solari. Il velivolo, con un rumore cigolante di cardini, aprì un portellone che ci permise di entrare nella stiva.
Passò tutto il volo a spiegarmi i progressi che avevano compiuto nella ricerca della cura da quando mi era stata cancellata la memoria. Non ascoltai quasi nulla; passai il tempo a pensare a Newt. Non potevo accettare che si ammalasse e impazzisse. Non avrei rischiato di perderlo.Sorvolammo una porzione di deserto e un bosco tra le montagne. La berga atterrò davanti a una serie di case -sembrava una vecchia zona residenziale-, scendemmo e una donna in divisa mi accompagnò fino dentro una di esse portandomi subito dentro una stanza, impedendomi di vedere il resto della casa.
La stessa donna mi porse dei vestiti «tra poco ti verrà portata la cena. Intanto vestiti e lavati»
Scelsi uno dei letti superiori tra quelli a castello, mi spogliai e mi infilai in una delle numerose docce facendomi una piacevole doccia calda per scaricare la tensione.
Dopo essermi asciugata e vestita con i pantaloni lunghi verde militare, la canottiera bianca e la giacca leggera che mi avevano portato la donna tornò con un vassoio di cibo, molto meno raffinato di quello che avevo mangiato al quartier generale della WCKD.Non avevo ancora sentito nessun rumore nel resto della casa e nemmeno mi ero preoccupata di visitarla; sapevo già dove mi trovassi e che funzione avesse quel luogo, così come sapevo che tutto ciò che avrei visto all'interno sarebbe stato nascosto o modificato con ologrammi finché le persone importanti non avessero deciso il contrario.
A un certo punto, quando fuori era già completamente buio, provennero dei rumori di passi e voci concitate dal di fuori della mia stanza. Capii allora che era arrivato il momento di uscire.
Aprendo la porta mi trovai davanti una stanza circolare al buio, il salone principale, circondato da porte uguali alla mia lungo le pareti. Da una di esse provenivano uno spiraglio di luce e le voci maschili; esitai prima di muovermi, ero preoccupata di come avrebbero potuto reagire. Comunque non ci fu bisogno di decidere perché la porta venne aperta dall'interno e la luce nel salone venne accesa. Mi trovai davanti Minho, con qualche graffio reduce dalla battaglia contro i dolenti, ma in salute e con vestiti puliti. Mi squadrò dubbioso e incredulo per un momento; gli feci un leggero sorriso imbarazzato «ciao Minho...» dissi con un filo di voce. Vidi i suoi occhi farsi lucidi, corse verso di me e mi abbracciò di slancio quasi facendomi cadere a terra.
Vennero tutti ad abbracciarmi e io li lasciai fare, anche quelli con cui non avevo nemmeno mai parlato o di cui non conoscevo il nome; ero felice che tutti loro fossero salvi.
Newt rimase per ultimo, impalato guardandomi negli occhi dall'altro lato della stanza. Stava piangendo, non come gli altri che si erano trattenuti. Gli sorrisi sentendo una lacrima scivolarmi sulla guancia, mi venne incontro e mi strinse forte sussurrando il mio nome ripetutamente contro la mia spalla. Nascosi il viso contro il suo collo; profumava di sapone, non più di erba tagliata e terra come nella radura.
«tu eri morta...» sussurrò con la voce spezzata stringendomi ancora di più.
«mi dispiace deludervi ma dovrete sopportarmi ancora un po'. Ci vuole ben più di questo per farmi fuori» risi liberandomi dalla stretta del biondo e asciugandomi il viso.
«ci devi delle spiegazioni principessa» aggiunse Minho finalmente sorridente.Solo allora mi resi conto che c'era qualcosa che non andava. Guardai in volto uno per uno i ragazzi; notai Thomas, che non mi si era ancora avvicinato e un ragazzo che non era presente nel labirinto ma di cui mi ricordavo -Aris, il soggetto B1-. Ma Gally non era presente; non poteva essere morto...o ancora nella radura. Chiesi cosa gli fosse successo, perché non fosse lì con loro. Minho mi disse che aveva sparato a Thomas ma Chuck si era fatto colpire al posto suo. Mi raccontarono che Thomas l'aveva probabilmente ucciso a pugni...rivolsi a Thomas uno sguardo di fuoco -ero certa che l'avessero obbligato a sparare- furiosa per ciò che aveva fatto; Minho e Newt dovettero bloccarmi prima che lo colpissi.
Una volta tornata calma mi fecero sedere su un letto in una delle stanze. Fui subito affiancata da Newt che notai guardare confuso i miei capelli. Mi riempirono ovviamente di domande; dovetti mentirgli per quanto riguardava dove si trovasse quella casa perché la Page me l'aveva imposto, in più non potevo dirgli che erano ancora nelle mani della Wicked, che avrebbero dovuto superare un'altra prova.
Raccontai invece che quelli che li avevano "salvati" avevano fatto lo stesso con me strappandomi dalla morte, ma che le medicine che mi avevano dato avevano fatto perdere il colore ai capelli.
Frypan si sedette vicino a me avvolgendomi le spalle con un braccio «stai bene bionda piccola» mi lasciò un bacio sulla tempia avvolgendosi poi una ciocca dei miei capelli attorno a un dito; notai come, al suo gesto, Newt l'avesse fulminato con lo sguardo e questo mi provocò una stretta al cuore: lui si preoccupava per me e io per lui.Anche Aris ci raccontò del suo labirinto, pieno di ragazze, suscitando l'invidia di molti e mi riassunsero ciò che era successo da quando me ne ero andata ignari del fatto che lo sapessi già. Andammo a letto tardi perché la serata fu passata a ridere dei "vecchi tempi", di quando ancora andava tutto bene e la loro realtà non era ancora andata a pezzi.
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The Maze Runner- The Immortal
FanfictionIN REVISIONE || Prequel→ The Maze Runner - The First Girl|| 🎖#3 Wckd |2/08/21|