Capitolo |6|

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Ci incamminammo sotto al sole dirigendoci verso le montagne al nord.
I ragazzi erano divisi a coppia sotto i lenzuoli: uno faceva ombra e l'altro portava la pesante bisaccia per poi scambiarsi quando si stancavano. Io ero l'unica da sola anche se camminavo vicina a Newt e Minho che erano in testa. 
Notai che Thomas era in coppia con Aris. Ricordai che alla WCKD praticamente non si erano mai parlati visto che facevano incontrare raramente i loro pupilli, se non durante la costruzione del labirinto. Era strano vederli chiacchierare tranquillamente senza potersi ricordare l'uno dell'altro.

Quando il sole era nel suo punto più alto trovammo per fortuna un vecchio edificio che faceva ombra e ci dava protezione dal sole cocente alto nel cielo. Ci sistemammo in cerchio per terra, come facevamo nella Radura, e pranzammo con il cibo che era rimasto dal nostro ultimo pasto alla Wicked.
«ci conviene dormire e ripartire quando farà buio; fa troppo caldo ora. Così potremo evitare di fermarci a riposare» disse Thomas. Ci trovammo tutti d'accordo con lui, anche se aleggiava nell'aria la preoccupazione comune di incontrare uno spaccato.

Ci preparammo per riposare organizzando dei turni di guardia.
Newt si sdraiò vicino a me e gli feci appoggiare la testa sul mio grembo per assicurarmi che dormisse almeno un po'.
Gli accarezzai i capelli finché non si addormentò; sembrava un bambino con il suo viso calmo e angelico che, senza più rughe di preoccupazione grazie al sonno, sembrava ringiovanito.
Anche gli altri si misero a dormire tranne i due che facevano la guardia che si posizionarono all'entrata dell'edificio diroccato. Aris, che a quanto pareva era ancora sveglio, mi si avvicinò e sussurrò «tu hai il tatuaggio?»
«quale tatuaggio?» chiesi confusa; davvero non sapevo di cosa stesse parlando.  Aris si spostò la maglietta scoprendo la parte posteriore del collo per farmi leggere la scritta "soggetto B1, il partner" impressa precisamente, senza una sbavatura d'inchiostro.
«non lo so, guarda tu» tolsi la giacca e il foulard girandomi poi di poco per permettergli di vedere ma senza svegliare Newt.
«soggetto A0, il sacrificio» lesse il ragazzo a bassa voce lasciandomi poi il colletto dell'indumento tornando a sedersi davanti a me.
«anche loro lo hanno?» mi rimisi la giacca e ricominciai ad accarezzare i capelli di Newt che mugolò nel sonno.
«si, tutti. Anche se solo alcuni hanno scritto altro oltre al numero. Su quello di Minho c'era scritto soggetto A7, il leader; Newt soggetto A5, il collante e Thomas soggetto A2, colui che deve essere ucciso dal gruppo B» spiegò
Ero ancora più confusa di prima. Non avevo idea del perché li avessero tatuati; forse per dimostrarne la proprietà? o magari era solo un'altra variabile. Riflettei sul tatuaggio di Minho e Newt; Minho era sempre stato il leader effettivo, anche perché i piani di Thomas non erano esattamente sicuri quindi le persone tendevano a chiedere il suo parere, e Newt era la colla che ci teneva uniti bloccando i litigi sul nascere e mantenendo una sorta d'ordine.  
Non riuscii a prendere sonno per tutto il resto della giornata. 
Quando si fece buio svegliai gli altri e ci rimettemmo in marcia con la luna che illuminava il cammino.
Al contrario di quando era giorno faceva abbastanza freddo, anche se la sabbia emanava il calore che aveva raccolto durante la mattinata e il pomeriggio. Dovetti avvolgermi il foulard attorno al collo e alle spalle per cercare di riscaldarmi.
Newt, che doveva essersi accorto dei miei movimenti, avvolse timidamente un braccio attorno alla mia vita e mi strinse a sé per condividere il calore dei nostri corpi.
«hai dormito prima?» mi chiese in un sussurro sfregando leggermente le labbra sul mio capo «no..ma non preoccuparti, non ho sonno. Ce la faccio» lui sospirò stringendo leggermente la presa «quando ci fermiamo la prossima volta mi assicurerò che tu dorma» annuii per tranquillizzarlo continuando a camminare.

Era mezzanotte circa quando iniziammo a sentire tuoni e vedere lampi sempre più vicini. Improvvisamente un vento fortissimo iniziò a sbatterci la sabbia addosso graffiandoci la pelle scoperta e riempiendoci occhi, naso e bocca. Contemporaneamente i fulmini più innaturali che avessi mai visto iniziarono a colpire il suolo sempre più vicini. 

Iniziammo subito a correre come matti cercando di contrastare il vento che ci rallentava. Molti lasciarono cadere o persero i lenzuoli e le bisacce. Fu però quando il temporale arrivò sopra di noi che iniziò l'inferno. Il vento copriva le urla di dolore dei ragazzi fulminati, bruciati vivi, mutilati. Le coppie si separarono. Il povero Winston, sopravvissuto nel tunnel, fu ucciso da un fulmine. Passai accanto a un ragazzo con cui non avevo mai parlato che si teneva le mani sul moncherino della gamba, già cicatrizzato dalla bruciatura di terzo grado, nel bel mezzo di una buca nella sabbia bruciacchiata. 

Mi persi tra il vento che a un certo punto mi impedì di vedere. Mi sentii afferrare da un polso e trascinare in una direzione. Finalmente davanti a me e al mio soccorritore si parò un edificio che ci permise di ripararci dalla tempesta. Riuscii a pulirmi il viso con la maglietta -il foulard e il lenzuolo mi erano volati dalle mani- e vidi che anche altri ragazzi si erano nascosti all'interno. Mi guardai attorno cercando di capire chi ci fosse ancora; Minho mi si parò davanti «ma sei pazza?! perché ti sei fermata? sono dovuto tornare indietro a prenderti» aveva un'espressione arrabbiata ma che nascondeva una certa preoccupazione «stai bene almeno?» annuii in risposta ringraziandolo con un leggero sorriso. Sentii la voce di Newt che diceva «siamo in 11. Quando siamo partiti eravamo in 21»

Ci dividemmo in gruppi per esplorare l'edificio che a quanto pare era una sorta di centro commerciale abbandonato.
Io rimasi con Newt e Frypan ad esplorare una stanza con vari scaffali vuoti e  pile di vestiti e altri oggetti a terra.
Trovai una camicetta bianca abbastanza leggera che avrebbe riflettuto il sole, dei pantaloni con numerose tasche e una giacchetta più pesante di quella che indossavo. Mi nascosi e indossai tutto per poi tornare dai ragazzi che stavano frugando tra i mucchi alla ricerca di oggetti utili e cibo.

The Maze Runner- The ImmortalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora