Capitolo |9|

664 39 2
                                    

Ci riparammo dietro le macchine ferme cercando di non essere colpiti. Per fortuna gli spari si fermarono poco dopo ma due ragazze con un fucile nelle mani e il viso coperto da una sciarpa dal naso in giù ci obbligarono ad alzarci e riunirci senza fare mosse avventate perché, in caso contrario, i cecchini ci avrebbero riempito di pallottole.
Ci scrutarono diffidenti uno per uno ma, a un certo punto, si fermarono stupite e quella in testa chiamò il nome di Aris abbassandosi la sciarpa «Harriet! Sonya!» le abbracciò e, vedendo le nostre facce confuse, ci spiegò che erano con lui nel Labirinto.
Seguimmo le due ragazze oltre la gola e salimmo su altre due vetture che ci portarono a uno spiazzo erboso riparato da un promontorio.
Ci venne incontro un uomo dai capelli biondi e il viso segnato dalla stanchezza. Harriet ci disse che si chiamava Vince e che era il capo.
Improvvisamente sentii Brenda che respirava più velocemente prima di svenire accasciandosi a terra. Thomas e Jorge stavano provando a svegliarla quando Vince notò qualcosa sulla sua pelle e, spostando i pantaloni dalla sua caviglia sinistra, scoprí dei graffi e delle vene nere che si diramavano da essi su per la gamba. Si alzò di scatto puntandole la pistola contro ed esclamò «è infetta!». Prima che potesse spararle Thomas si posizionò tra lui e la ragazza persuadendolo che non era pericolosa perché era stata infettata da poco. Nella conversazione si intromise una donna, che disse di chiamarsi Mary, e che conosceva Thomas.
La riconobbi dopo averla guardata bene. Era una ricercatrice della Wicked; lavorava con noi alla ricerca della cura finché non si era unita ai ribelli perché contraria ai metodi poco ortodossi per ottenerla. Credo che mi abbia riconosciuto anche lei visto che ci scambiammo un'occhiata eloquente.
Disse di poter aiutare Brenda con l'aiuto di Thomas quindi li portò con sé in una delle tende. Immaginavo che avrebbe estratto il siero dal suo sangue per iniettarlo a Brenda e fermare momentaneamente il virus. Magari avrei potuto chiederle di crearne altro da dare a Newt per prolungare ancora la sua immunità. Decisi che gliel'avrei chiesto più tardi.

Vince ci offrí del cibo in scatola, dell'acqua e dei vestiti più pesanti. Io insieme a Newt, Minho e Frypan ci sedemmo a riposare in un punto rialzato sul promontorio da cui si vedeva tutto l'accampamento; Newt si posizionò su un masso e io mi misi comoda tra le sue gambe compartendo il calore dei nostri corpi.
Rimasi così per poco visto che Minho mi chiese se potevamo parlare in privato. Ci allontanammo di qualche metro per impedir loro di sentire la nostra conversazione.
«ho notato che da quando eravamo nell'appartamento di Marcus qualcosa è cambiato tra te e Newt. Insomma, il suo amore per te è sempre stato palese fin dalla Radura ma sembra che anche tu ti sia resa conto che provi qualcosa per lui. Che è successo?» arrossii al pensiero di ciò che era accaduto «mi ha detto che mi ama e ci siamo solo baciati...nulla di che» lui sorrise «sono felice per voi. Si merita di esserlo dopo quello che ha passato nel Labirinto» lo guardai confusa «che intendi?» «cavolo non te l'ha detto? Ormai mi tocca dirtelo...Newt è stato uno dei primi ad arrivare. All'inizio era anche lui un Velocista ma dopo tanto tempo che eravamo bloccati lì iniziò ad essere depresso e, un giorno che ci eravamo separati nel Labirinto, si arrampicò su un muro e provò a....ad uccidersi saltando giù. Ma si ruppe solo l'anca per fortuna. È per questo che zoppica» parlò a bassa voce per evitare che altri sentissero e alla fine del racconto sospirò cupo al ricordo. Io ne rimasi molto sorpresa e all'inizio anche delusa per essere stato così debole, ma ci ripensai subito perché tre anni chiusi lì non doveva essere stato per nulla leggero. Gli promisi che non ne avrei fatto parola con gli altri e tornammo a sederci, io di nuovo tra le gambe di Newt ma stavolta gli presi la mano allacciando le dita con le sue. Lui mi fece avvicinare stringendomi dalla vita e, con la mano libera, iniziò ad accarezzarmi e pettinarmi con le dita i capelli.
Mi guardai intorno e notai una ragazza su una sporgenza del promontorio riconoscendola subito: Teresa. Stavo per dirlo ai ragazzi ma mi trattenni visto che, secondo la storia che avevo raccontato loro, non l'avevo mai conosciuta. Allora dissi «che sta facendo quella ragazza lì?» e la indicai facendo girare i ragazzi «ma quella non è Teresa?» chiese Fry confuso e gli altri confermarono. «intendete la ragazza che era con voi quando siete usciti dal Labirinto?» chiesi loro «sì proprio lei. Chissà come è arrivata qui» mi rispose Minho «magari l'hanno liberata da una delle basi della Wicked insieme alle ragazze del gruppo B» proposi non essendo nemmeno io sicura di come fosse arrivata lì. Speravo solo che, vedendomi, non si ricordasse di me rivelando a tutti che lavoravo per la Page, proprio come lei e Thomas.

The Maze Runner- The ImmortalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora