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- Ti va di venire a casa mia oggi?- domando a Jack appena usciamo dal teatro
- se non disturbo sì - dice mente iniziamo a camminare
- tanto sono sola, mia cugina lavora fino a domani - faccio spallucce
- dove lavora tua cugina ?- domanda incuriosito
- in aereoporto -
- figo... quindi è una cosa di famiglia che parlate bene in diverse lingue?- scherza
- Siamo solo state fortunate, io so anche l'italiano e il francese -
- io so l'inglese e...basta - fa il broncio
- Ti insegnerò un po di italiano... se vuoi -
- ovvio, sarò bravissimo- dice facendomi ridere
- vedremo Jack vedremo- inizia a ridere anche lui.
- Mi insegnerai anche a vestirmi bene?- domanda
- a me piace come ti vesti - commento
- perfetto... a me no - ridacchia
- va bene, ti insegnerò ad abbinare bene i colori -
- Grazie bimba - mette un braccio intorno alle mie spalle e mi avvicina a lui.
- prego bimbo - ridacchio
Appena arriviamo davanti a un palazzo moderno, ovvero quello in cui vivo, tiro fuori le chiavi dallo zainetto e apro la porta.
Saliamo su un ascensore e schiaccio il pulsante 13, lui sgrana gli occhi
- perché quella faccia ?- chiedo confusa.
- Vivi al tredicesimo piano e non hai paura ?!-
- Inizialmente sì, ora ci ho già fatto l'abitudine- dico non curante
- Wow- sospira
Arrivati nell'appartamento ci togliamo le scarpe e ci andiamo in sala.
- Mi piace un casino - commenta guardandosi intorno
- preparati per una Xandra cuoca - dico lavandomi le mani. Scoppia a ridere.
- Così mi offendo - faccio il broncio
- anzi ti farò vedere quanto sono brava... e te ne pentirai mio caro e di brutto - dico
- sei poco competitiva - dice sarcastico
- hahah questo è ancora niente... non ti ho chiesto neanche cosa vuoi mangiare, cosa vuoi mangiare?- faccio un sorriso a trentadue denti
- Cosa ti viene bene?-
- faccio bene la pasta alla carbonara, è italiana ed è deliziosa -
- perfetto, proverò per la prima volta nella mia vita la pasta alla carbonara- si siede su una delle sedie alte in cucina e segue ogni mio movimento, spero mi venga bene, visto che odio cucinare, volevo solo fare bella figura con lui, non so nemmeno il perché.
- perché hai deciso di lavorare in una caffetteria?- domanda spezzando il silenzio tra di noi.
- sai... in Italia non siamo ricchi e i miei mi hanno mandata qui per vedere come si vive in America, tutti, compresa me, pensano che qui si vive bene, che tutti sono ricchi, solo dopo un mese ho capito che non è affatto così, è molto difficile ma fattibile, poi i miei genitori lavorano molto per mandarmi un po di soldi, quindi per facilitare le cose lavoro due ore al giorno in una caffetteria parecchio carina, ci va molta gente, non è come Starbucks ma è molto grande, guadagno circa trecento dollari al mese, meglio di niente no?- spiego
- Sembri adulta...fai dei ragionamenti da adulti - commenta
- me lo dicono in molti, non so nemmeno io come faccio a farli -
- Mi stupisci sempre di più... sai... voglio che tu venga con me a San Francisco, sceglierò te - dice, mi blocco, come se fossi diventata di colpo un iceberg.
- davvero ?- sorrido, nessuno prima di adesso ha fatto una cosa del genere, per di più un maschio.
Mi avvicino a lui e lo abbraccio, lui ricambia subito.
- Certo che sì-
- grazie mille Jack, nessuno mi ha mai resa così felice -
- esagerata -
- no, non lo sono - mi stacco e controllo la pasta che è al dente, proprio come piace a me.

Metto la pasta sui piatti e ci sediamo uno di fronte all'altra.
- buon appetito - diciamo nello stesso momento, ridacchiamo e iniziamo a mangiare.
-cucini davvero bene - dice
- eh grazie - sorrido soddisfatta.
Appena abbiamo finito di mangiare, metto i piatti nella lavastoviglie e andiamo in camera mia.
Amo la mia stanza, è stato un regalo dei miei nonni, hanno dato i soldi a mia cugina, con una sua aggiunta, mi hanno comprato tutti i mobili e un sacco di cose per la mia stanza. ( La stanza è la foto ad inizio capitolo, non ho voglia di descriverla :))
- più ti guardo più ti voglio nella mia vita - sussurra, le mie guance si tingono di un rosato e il cuore inizia a martellare, vuole farmi morire.
- cosa?- fingo di non aver sentito bene
- oh ehm... niente...ho solo pensato a voce alta - abbassa lo sguardo
- Guardiamo qualcosa insieme ?- cambio discorso
- certo - gli spunta un sorriso.
Amo vederlo sorridere, è davvero un bel ragazzo, ed è davvero gentile, simpatico...e mi piace l'ho appena capito adesso di provare qualcosa per lui .

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