Gate 28

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Louis' pov's

06:00 a.m

Louis dormiva avvolto come un fagottino nel morbido lenzuolo rosso di seta.

La sera precedente avevano fatto le ore piccole lui ed Harry, non siete tenuti a sapere facendo cosa.

Era distrutto, ogni singolo osso, muscolo e nervo del suo corpo lo supplicava per un po' di sonno riparatore, per un po' di tregua.

Dormiva beatamente, completamente rilassato, quando sentì le urla impanicate di suo marito.

Essendo nel dormiveglia, inizialmente, non ci fece molto caso ma poi, una volta tastato il letto e "sentita" la sua assenza accanto a lui scese con un rapido scatto che gli fece quasi girare la testa e, ancora in mutande, scese in salone, mancando di tanto in tanto uno scalino, rischiando di spaccarsi la testa e il collo rotolando sulle scale.

<<ODDIO CI SCOPRIRANNO. LO DIRANNO A TUTTI. E SE FOSSERO OMOFOBE? SE INVECE NON CI CONOSCESSERO?>>

Harry era in cucina, seduto sul piano in marmo, al telefono.

Probabilmente erano quelle sante donne di Anne o Gemma.

Solo quelle due avrebbero sopportato i suoi sproloqui alle... SEI DI MATTINA?!? QUELLO STRONZO LO AVEVA SVEGLIATO ALLE SEI DI MATTINA?!

Louis era sempre stato un ragazzo abbastanza irrascibile e facilmente irritabile.

Pensatelo con sole quattro ore di sonno in corpo.

Ci mise poco a realizzare il perchè di quelle urla.

<< Cazzo, le italiane. Oddio. Okay, ricomponiamoci. Non ci riconosceranno. Andrà tuuuutto bene.>> Calcò l'ultima parte come a convincere se stesso e prese tra le mani il viso del ragazzo che nel frattempo, avendolo visto arrivare, aveva chiuso la chiamata con Anne.

Nella coppia doveva pur essercene uno in grado di mantenere la calma e, sicuramente, non sarebbe stato Harry.

<< Insieme a me amore. Respira, inspira. Respira, inspira. Dobbiamo calmarci.>> disse guardando Harry negli occhi con ancora le mani ad avvolgergli guance, quasi a stringerle, formando delle coppette, cercando di calmarlo (e di calmare se stesso)

Avevano gli occhi incastrati l'uno nelle iridi dell'altro. Blu nel verde. Verde nel blu. Era sempre stato quelllo l'unico modo in cui riuscivano a tranquillizzarsi, fin dai tempi di X-Factor, durante i tour, prima delle premiazioni.

Gli bastava sentirsi vicini, gli bastava amarsi.

Si ricomposero entrambi ed Harry scese dal piano della cucina su cui era seduto e gli scappò un piccolo risolino notando che Louis, per arrivare a prendergli le guance, si era dovuto mettere sulle punte.

Non si sarebbe mai abituato alla loro differenza di altezza.

Era qualcosa che non riusciva a smettere di intenerirlo.

Lo prese in braccio, nonostante i piccoli lamenti del ragazzo, e gli stampò un bacio a fior di labbra.

Leggero.

Dolce.

Privo di ogni malizia.

Una volta staccati Louis si sistemò su uno degli sgabelli in cucina e si mise ad osservare il ragazzo. Erano sposati, in segreto, ma quello poco contava, dal 2013, eppure ancora non si era abituato alla sua bellezza disarmante. Da mozzare il fiato,

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