Ludovica's pov's
Non è possibile.
Non possono essere loro la coppia che le ospiterà.
Deve essere un sogno.
Per forza.
<< Okay. Dobbiamo mantenere la calma, se questi scoprono che li seguiamo ci mandano in Italia a calci in culo.>> Disse Alice inspirando.
Mano nella mano e con occhi gonfi di lacrime che minacciavano di uscire si avvicinarono ai due ragazzi ormai in piedi nel patio.
Si tenevano per mano anche loro.
A quella vista le due dovettero appellarsi a tutto il loro auto controllo per soffocare l'urletto imbarazzante che gli era nato in gola.
Alice aveva la voce tremante ma andò comunque avanti per prima << P-piacere, Alice.>> forzò un sorriso deglutendo.
<< Io s-sono Ludovica>> prese coraggio la bionda spostandosi da dietro l'amica protendendo la mano verso i ragazzi che, del tutto inaspettatamente, le abbracciarono.
Per quanto tempo avevano aspettato quell'abbraccio.
Quante notti insonni avevano passato a piangere perché sapevano non sarebbe successo.
E invece ora erano lì, tra le braccia delle persone più importanti della loro vita.
<< Noi siamo Harry->> si indicò il riccio per poi spostare il dito verso Louis << e Louis. Benvenute.>>
Come se non lo sapessero già.
Gli fecero segno di entrare mentre George tornò dalla vettura che le aveva portate fino a lì con i loro bagagli.
Una volta entrate rimasero, ancora una volta, a bocca aperta.
L'interno, se possibile, era ancora più bello ed elegante dell'esterno.
Il grande portone in legno scuro affacciava direttamente sul grande salotto sui toni del rosso scuro e del marrone.
Un grande divano angolare rosso scuro in camoscio era posto davanti al caminetto (grande più o meno come l'intero salotto di Ludovica in Italia) sulla cui canna fumaria in muratura era posizionato un enorme televisore a schermo piatto, il più grande che le due avessero mai visto.
Alla destra del divano si trovavano una poltrona in camoscio dello stesso colore del divano e, più in alto, appeso al muro, un loro ritratto.
A coprire, quasi interamente, le pareti laterali due grandi librerie stracolme di libri, alcuni volumi recenti ed altri decisamente più antichi.
Un grande tappeto occupava circa 3/4 del parquet in legno scuro.
In fondo, sulla destra, si poteva notare la scala a chiocciola in legno massiccio che portava al piano superiore, mentre sulla sinistra c'erano due porte.
La cucina e un bagno, supponevano.
<< Vi piace? Forse è un po' piccolino, solo 80 mq2 di salotto. Chissà a cosa siete abituate voi in Italia, spero riusciate ugualmente a sentirvi a casa.>>
Questa volta fu Louis a parlare.
Quasi scoppiarono entrambe a ridere.
Non si sarebbero potute sentire più a casa di come si sentivano lì, in quel momento.
Nemmeno a casa loro.
Erano con le tre persone più importanti della loro vita.
Era tutto così surreale.
George salì le scale con le loro valige per portarle in quella che sarebbe stata la loro stanza.
<< è perfetta, davvero. Tutto lo è.>>
Sorrisero.
Notavano la confusione negli occhi dei due.
Non capivano se li conoscessero o meno, se fossero fan oppure no, ma non chiesero nulla.
<< Volete vedere la vostra stanza? Vi abbiamo dato un'unica stanza così da farvi stare a vostro agio ma se volete abbiamo altre stanze, possiamo tranquillamente trovare una sistemazione diversa e ...>> Harry aveva iniziato a straparlare, mancando di tanto in tanto qualche respiro.
<< Haz, amore, le spaventerai se continui a parlare così veloce. Mi hai ricordato per un momento quel cinegro di Calum.>> Louis mise le mani sui suoi fianchi ridacchiando.
Lo sguardo di entrambi si spostò sulla maglietta di Ludovica.
Cazzo.
<< Vedo che qui abbiamo una fan dei 5sos, eh?>>
Deglutì rumorosamente.
Stava per saltare tutto.
Le avrebbero rimandate in Italia.
Ludovica aprì la bocca senza sapere bene cosa dire.
Alice, nel panico quasi quanto l'amica, salvò la situazione chiedendo dove fosse il bagno trascinando l'amica con sé.
Si chiusero la porta alle spalle rumorosamente.
Giurarono di aver sentito un "certo che questi italiani sono proprio strani", ma non ci fecero caso.
Si sedettero a terra cercando di respirare regolarmente.
Dovevano prendere aria.
<< Okay, dobbiamo razionalizzare ciò che è appena successo. 1) Abbiamo abbracciato Harry Styles
2) Abbiamo abbracciato Louis Tomlinson
3) Si sono dati la mano e un bacio davanti a noi
4) Il loro salotto è grande più o meno come i paesini del cazzo in cui viviamo.>>
Disse Aliciu fin troppo calma.
Infatti, dopo pochi secondi sbarrò gli occhi rendendosi conto di ciò che aveva effettivamente detto.
<< OH CAZZO LUDOVICA ABBIAMO VISTO I LARRY, QUELLI VERI. SI SONO BACIATI. LI ABBIAMO ABBRACCIATI. TI RENDI CONTO?!?!>>
Presero a piangere e ridere allo stesso tempo, rumorosamente.
I singhiozzi riecheggiavano per tutta la stanza.
Sentirono bussare alla porta e si gelarono sul posto.
<< Ragazze va tutto bene? Avete bisogno di qualcosa?>> era la voce di Louis.
Si sciolse ad entrambe il cuore.
Presero qualche respiro, giusto per non far notare la voce rotta e risposero << Va tutto bene, due minuti ed usciamo. Scusaci, è stato un viaggio lungo.>>
Aspettarono di sentire i passi del ragazzo allontanarsi dalla porta per riprendere a parlare.
Pur sapendo che l'italiano quei due non lo capivano non volevano ugualmente rischiarsela.
<<Abbiamo bisogno di un piano. Dobbiamo fingere. Non dobbiamo dirlo a nessuno.>>
Si alzarono dal pavimento e finalmente osservarono bene la stanza.
Era enorme, il bagno più grande in cui erano mai state.
Un'intera parete era sostituita da un enorme specchio, due lavandini posti lì davanti.
Il wc era quasi più scintillante dell'illuminante di Ludovica.
La parete opposta a quella specchiata era quasi interamente coperta da un mobile in legno scuro e massiccio, quasi rossastro, dalle cui vetrine era possibile vedere asciugamani, profumi e dopobarba probabilmente più costosi della vita delle due ragazze.
Pavimento in marmo chiaro con venature oro.
Pacchiano.
Sicuramente scelto da Harry.
Piccole maioliche sul rosso scuro, quasi marrone, spuntavano da dietro il mobile e proseguivano lungo tutta la parete adiacente.
Piccole piantine ricadevano dalle mensole poste in altro sulle pareti.
Addirittura il loro bagno riusciva a metterle in soggezione e a farle sentire due poveracce.
Si avvicinarono alla parete specchiata cercando di sistemare al meglio il trucco colato e le facce sconvolte.
Presero un respiro ed uscirono.
Tornarono in salotto e dovettero appellarsi al poco di dignità che avevano per non mettersi a piangere come delle disperate e a urlare davanti alla scena che si trovarono davanti.
Harry seduto a gambe incrociate sul divano guardando la tv, e Louis accanto a lui sdraiato con la testa poggiata sulla sua spalla, gli arricciava i capelli con le dita.
Il loro cuore di larries stava per esplodere.
Si sentirono in colpa ma dovettero interrompere quell’adorabile momento per richiamare la loro attenzione.
<< Scusate se siamo scappate così, speriamo non vi abbia infastiditi>>
A parlare, stranamente, fu Ludovica.
<< Ma tranquille ragazze, scusate se siamo stati magari troppo appiccicosi. Per noi è la prima volta, non avevamo mai ospitato nessuno. Siamo un tantino emozionati.>>
<< No no no, davvero Harry voi siete perfetti. Non avete sbagliato nulla, davvero.>>
Stava davvero chiamando Harry Styles per nome? Era reale quella conversazione?
<< Ragazze, ci farete commuovere. Venite qui.>> Apre le braccia Harry seguito a ruota da Louis che si alza dal divano.
Appena staccati fu la volta di Louis a parlare.
<< Okay, ricomponiamoci. Vi accompagniamo nella vostra stanza.>>
Le prese per mano, facendo saltare un battito ad entrambe, e salì le scale.
Harry dietro di loro continuava a ripetergli di stare attente a non inciampare negli scalini.
Sembrava una mamma chioccia.
Ad accoglierle al piano superiore trovarono un piccolo salottino con uno stile molto più minimal e suoi toni del bianco e del nero.
Anch’esso dotato di un camino e di una tv a schermo piatto.
Quest’ultima, però, a differenza di quella al piano di sotto, era collegata ad una cosa come 10 console.
Non poterono, non riuscirono proprio a, non immaginare Louis giocare a Fifa in tuta, magari con i capelli scompigliati.
Sorrisero entrambe sotto lo sguardo confuso della coppia.
<< Da questa parte >> le guidò il ragazzo dagli occhi azzurri che ormai aveva sciolto la presa dalle loro mani.
Un corridoio decorato con fiori e piantine grasse si presentò davanti a loro.
6 porte.
Man mano che lo percorrevano gli venivano spiegati i tipi di stanze che sorpassavano.
Un bagno.
La camera da letto della coppia.
La piscina al coperto.
La palestra.
Finalmente arrivarono alla loro camera, saltando la presentazione dell’ultima stanza, lasciando le ragazze con la curiosità.
Una volta entrate, ancora una volta, rimasero a bocca aperta.
Era meravigliosa.
Una grande finestra fatta ad oblò posta sul soffitto e una molto più grande sulla parete frontale alla porta permettevano alla luce del sole di illuminare e scaldare la stanza.
Pareti color pesca e mobili in stile minimal, molto simili a quelli dell’Ikea ma dall’aspetto molto più costoso, bianchi e neri costellavano la stanza.
Un letto matrimoniale dalla testiera in ferro battuto bianco decorata attraversava per 1/ 4 la stanza in modo orizzontale, sotto di essa un grande tappeto di pelo bianco, dall’aspetto morbido e caldo, dove erano state posate le loro valigie da George.
Una scrivania e una libreria anch’esse bianche in legno.
Mensole, piantine e addirittura un acquario.
Era bellissima ma mancava qualcosa.
<< è stupenda, davvero. Non dovevate prendervi il disturbo di fare tutto questo per noi. Ci saremmo accontentate di una brandina sbattuta in corridoio.>>
<< Oh ragazze, non scherzate, Abbiamo fatto il minimo. E aspettate di vedere la parte migliore.>>
Esordì Harry / mamma chioccia prendendo da sopra una delle mensole un telecomandino.
Dopo che cliccò uno dei tasti la parete adibita a libreria si aprì rivelando una stanza alle sue spalle.
Le due erano confuse ma decisero comunque di fidarsi e seguirlo.
Avrebbero affidato la loro vita a quel ragazzo dagli occhi verdi.
Un’ intera cabina armadio stracolma di vestiti, scarpe e una grande toeletta piena di trucchi le attendeva.
<< Okay, mi sento decisamente in colpa per i tortellini e la porchetta.>> Disse Alice osservando la sua parte della stanza e tutti i vestiti che erano sugli stand.
<< Ma voi siete matti, è davvero troppo. Ci sentiremo in colpa a vita.>>
<< Cuori state tranquille, i soldi per noi non sono un problema e spenderli per voi non fa altro che renderci felici. Non fatevi problemi. Dobbiamo pur sempre farvi da genitori, no? E come tali abbiamo il dovere di viziarvi.>>
Ludovica rise, lei sapeva perfettamente che ci sono genitori che i figli non li viziano, che di loro non si preoccupano minimamente.
Ludovica sapeva benissimo che ci sono genitori la cui unica preoccupazione è il peso di loro figlio, il modo in cui appare al resto del mondo e non di certo cosa gli piace o come si sente.
Ma non rispose, si limitò a sorridere e ad annuire, mimando un ‘thank you’ con le labbra.
<< Noi scendiamo, così vi ambientate un po’ nella nostra nuova camera. Se avete bisogno di qualcosa basta chiamarci, saremo in cucina a finire di preparare il pranzo. Vi aspettiamo per le 12:30 a tavola. Oggi pomeriggio abbiamo un bel po’ di cose da fare in mente. A dopo>> le salutò Louis sorridendo in modo tenero, trascinando con sé Harry che stava facendo accarezzare ad Alice il tessuto dei suoi pantaloni perché ‘troppo pregiato e morbido per non essere apprezzato da tutti’.
Li sentirono bisticciare sulle scale.
<<Non puoi importunarle così, scapperanno.>>
<< ma Lou->>
Le voci erano ormai troppo lontane per essere udibili dalla cabina armadio.
<< Lud se è un sogno non svegliarmi.>> parlò Alice tirando fuori da uno degli stand in metallo una t-shirt di Gucci.
***
ANGOLO AUTRICE
Heyheyhey,
Ciao tutti, come state? Io bene ma fuori dal mondo.
La Tim ancora non dà segni di vita e il wi-fi è ancora un ricordo lontano.
In questo capitolo credo sia venuto alla luce il mio fetish per la descrizione degli ambienti, spero non abbia reso il capitolo noioso.
Si iniziano già a notare i ruoli dei larry nella coppia e le caratteristiche che vorrei avessero.
Credo sia venuto alla luce un altro lato della vita di una delle nostre protagoniste che era già stato accennato nel primo capitolo, ovvero il rapporto con la famiglia, più nello specifico con i genitori.
Ho già in mente ola fine della storia e sono pronta a tutti gli insulti che mi tirerete.
Vi preparo dicendovi che non sarà sempre tutto rose e fiori come lo è stato in questi 4 capitoli.
Vedo che nessuno di voi ha fatto commenti su un particolare che ho inserito nel capitolo precedente, vedremo se qualcuno ci presterà attenzione in futuro.
Altre due cose e poi giuro che ho finito di blaterare.
Prima cosa, mi scuso per gli errori di battitura presenti nel capitolo precedente, appena ne avrò modo li sistemerò.
Seconda cosa, dato che mi è stato chiesto più di una volta risponderò qui.
No, io e Alice non finiremo insieme.
Siamo migliori amiche veramente e mi disgusterebbe pensare a noi due in altro modo.
Ma non per questo è detto che rimarremo zitelle a vita, chi può dire cosa succederà in futuro ;)
Vi chiedo di commentare, stellinare e condividere la storia il più possibile se vi sta piacendo, un po’ tipo gli youtuber con i loro video.
Come ogni capitolo, anche se in quello precedente mi sono dimenticata di scriverlo, questo, l’intera storia e in realtà la mia vita, è dedicato ad Aliciu.
Spero di poter aggiornare presto, mi sono già affezionata a questa storia.
All the love,
Ludovica.
Xx
Instagram: ludovicaimbesi
Twitter: damncliffvrd_
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Exchange students.// Multifandom
FanficImmaginate di risparmiare da una vita per il viaggio studio dei vostri sogni con la vostra migliore amica e finalmente riuscire a farlo. Non potrebbe andare meglio di così, giusto? E se vi dicessi che a Ludovica e Alice andò anche meglio, mi creder...