CAPITOLO 6

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Intanto nel capanno
POV JUDE
Io e Caleb siamo stati rinchiusi da Sasuke e Celia, non so ancora per quale motivo lo abbiano fatto, ma adesso che ci penso, prima Sasuke mi ha detto di dichiararmi, ma quindi ha capito che mi piace Caleb? E lo ha capito pure Celia?
Ah, non lo so. 
Caleb: e adesso? Che vogliamo fare?
Io: non ne ho idea.
A quel punto dice in modo molto sarcastico: siamo messi bene.
Non parliamo per i prossimi due minuti, fino a che il ragazzo che è rinchiuso con me non si avvicina a me e mi guarda in faccia.
Rimane a fissarmi e questo mi mette un po' a disagio, perché non so cosa voglia fare e sinceramente un po' mi spaventa, ma avendo gli occhialini non si vede.
Caleb: non capisco, perché ti ostini a portarli, ti abbiamo già visto senza, no?
Nel mentre me li sfila ed io cerco di riprendermeli, senza riuscirci. 
Io: non sono affari che ti riguardano.
Caleb: ho capisco, non c'è bisogno di scaldarsi tanto. Toh riprenditeli.
Detto questo me li lancia ed io li afferro, per poi mettermeli. Dopo di che noto che Caleb si è seduto leggermente più lontano, che se la sia presa?
No, ma che vado a pensare. Non se la prenderebbe per così poco.
Decido comunque di sedermi vicino a lui e di chiederglielo direttamente e lui alla mia domanda mi disse: per cosa dovrei prendermela?
Appunto.
Prendo un po' di coraggio per chiedere: posso chiederti una cosa?
Caleb: okay, spara.
Io: c'è qualcuno che ti piace?
Caleb: forse e tu?
Io: sì
C'ero rimasto male sì, perché quel "forse" stava a significare che ha qualcuno a cui pensare tutto il tempo.
Caleb: ah, e chi è la persona in questione?
Sembrava avere qualcosa di strano nel suo volto, non capisco che cosa, ma siamo qui, tanto vale continuare. Se non ricambia me ne farò una ragione.
Io: un ananas presuntuoso e tu?
Caleb leggermente sorpreso risponde: un rasta musone.
Io: stai parlando di me?
 Ero visibilmente sorpreso, ma allo stesso tempo ero felice, quindi vuol dire che ricambia giusto?
Caleb ridacchiando rispose: si, moscone.
Io: che hai da ridere?
Caleb: niente, solo che Anny aveva ragione. Ha sempre ragione.
Io: chi?
Caleb: Sasuke
Io: oh, lei. Beh sì aveva ragione.
Caleb: siamo troppo orgogliosi e troppo stupidi per parlare dei nostri sentimenti.
Io: almeno ci abbiamo provato.
Dopo di che cala il silenzio più asso più assoluto, non fino a quando non vedo Caleb voltarsi dalla mia parte ed avvicinarsi a me.
Caleb: posso toglierti questi binocoli?
Io: ma mi vergogno.
Caleb: di cosa ti vergogni. Ci siamo solo noi due qui. E poi non faccio altro che pensare a quanto sono belli i tuoi occhi.
Nel mentre mi sfila nuovamente gli occhialini dicendo: ora va molto meglio. 
Io abbasso lo sguardo ancora una volta dicendo: ma mi vergogno...
Caleb: ma non dovresti. So che lo fai perché non vuoi far mostrare a nessuno le tue emozioni. 
Io: si, è cosi
Si avvicina sempre di più a me fino a che le nostre labbra si sfiorano, per poi attaccarsi l'una all'altra in un casto e dolce bacio.
POV ANASTASIA
Celia ed io siamo ancora sedute sulla sabbia e stiamo ancora parlando di argomenti in generale.
Io: Celia?
Celia: mh?
Io: credi che sia il momento di dirgli tutto, a mio fratello intendo.
Celia: io penso, che se te la senti, allora è quello il momento adatto. 
Io: ma non so cosa fare, dovrei avvicinarmi e dirglielo? O cosa?
Celia: facciamo così, ti do una piccola mano. Aspetta qui.
Non mi lascia nemmeno il tempo di replicare che è già corsa via e solo allora capì che cosa volesse fare.
L'ansia ed il nervosismo si impossessano immediatamente di me e per calmarmi decido di disegnare sulla sabbia line completamente a caso.
Ad un certo punto sento una voce dire: Sasuke, Celia ha detto che volevi parlarmi.
Volto lo sguardo, trovandomi davanti mio fratello. Darren Lachance
Lo incito a sedersi vicino a me, cosa che ovviamente fa ed io decido di iniziare una conversazione: è una cosa importante, Darren.
Darren: così mi spaventi.
Io: so dov'è tua sorella
Darren: cosa? Come sai che ho una sorella?
Io: Il suo nome è Anastasia Lachance, giusto.
Darren: mi stai spaventando, Sasuke. Come sai il nome di mia sorella?
Io: perché io sono Anastasia, Darren. 
Darren: cosa stai a dire. Tu sei un ragazzo, mia sorella è una ragazza.
Io: oh mio dio, Darren. Questa pagliacciata della fascia è una menzogna, l'ho fatto perché non mi riconoscesse nessuno, specialmente te. Se non mi credi allora possiamo fare un esame del sangue, o qualsiasi altra cosa.
Darren: non lo so...Io voglio solo riavere mia sorella...
Io. non mi faccio ammazzare così facilmente.
Lo avevo solo sussurrato, quindi dubito che mi abbia sentito, poi mi ricordai che avevo una cosa che gli apparteneva, la tenevo come porta fortuna diciamo, quindi mi alzo da dove sono dicendogli: aspetta qui, torno subito.
Dopo di che andai verso il punto dove ci sono gli altri, dove abbiamo messo le nostre cose, mettendomi a cercare quello che mi serviva. Appena la trovai ritornai da mio fratello, che era rimasto dove lo avevo lasciato e gli misi davanti quello che avevo preso, ovvero una di quelle targhette personalizzabili, ma fatta in legno. La porto sempre con me, ma evito di farla arrivare a contatto con l'acqua, quindi me l'ero tolta.
All'asilo dove andavamo, ce le hanno date per scriverci sopra qualcosa o farci un disegno. Il mio lo avevo dato a Darren mentre il suo lo aveva dato a me. Ci siamo fatti un regalo a vicenda in poche parole.
Io: dovresti ricordati questa targhetta, no?
Darren: ma questa... L'ho fatta io...
Io: ed io ti ho fatto un orsetto in quella che ti ho regalato.
Darren: non l'ho mai detto a nessuno...
Io: ti stai ricredendo?
Non dice nulla, guarda solo la targhetta. Non mi sarei mai aspettata del gesto che fece dopo. Mi sarei aspettata di tutto ma non quello.
Mi ha semplicemente abbracciato, uno di quei abbracci che ti fanno sembrare a casa. Uno di quei abbracci che non ricevo più da quando ho scelto di scappare di casa.
Io: non sei arrabbiato con me?
Darren: non potrei mai arrabbiarmi con te, sorellina. Certo, ci sono rimasto male quando te ne sei andata, ma sapevo che tu l'avevi fatto per una valida motivazione, che capì quando ero più grande.
Io: davvero non sei arrabbiato?
Darren: niente affatto, sono felice di averti ritrovato e di poterti di nuovo riabbracciare.
Io intanto avevo le lacrime agli occhi, non pensavo mi avrebbe creduto se gli avessi mostrato la targhetta. Ci ho solo provato e devo dire che mi era mancato tanto poterlo riabbracciare, come sto facendo adesso.
Mi alza il viso e mi asciuga le lacrime dicendo: come mai stai piangendo?
Io: sono solo tanto felice, ho sempre avuto paura di dirti la verità, pensavo che mi avresti odiato o qualcosa di simile.
Darren: non ti odierei mai, ti voglio un bene dell'anima. Comunque come hai fatto a sapere che i nostri genitori fossero in banca rotta.
Io: glielo avevo sentito dire, quindi ho preferito fare come ho fatto, almeno sarebbe stato più facile in tre che in quattro.
Darren: sei una testa dura, ti fai entrare qualcosa in testa e non te la fai uscire facilmente.
Io: infatti, non è semplice.
Darren: meglio se ti metti qualcosa, non credo che tu possa andare in giro così.
Nel mentre mi indica che sono ancora senza una felpa, o qualcosa di simile, quindi mi da la sua, così lo ringrazio.
Darren: che hai fatto ai capelli?
Io: li ho tinti, è naturale come tinta, quindi va via non appena li lavi.
Darren: meglio così, mi piace di più il colore originale dei tuoi capelli.
Io: lo so, piacciono anche a me.
Ci mettemmo a parlare un po' di tante cose, come ad esempio cosa abbiamo fatto in tutti questi anni o dove siamo andati, cose di questo genere.
Per quanto riguarda Caleb e Jude, non li ho veramente chiusi a chiave nel capanno, quindi quando se ne renderanno conto usciranno da soli.
Io: posso farti una domanda piccola piccola?
Darren: certo, chiedi pure.
Io: perché non ti dichiari a Hurley?
Quasi si strozza con la sua stessa saliva, non si aspettava una domanda del genere quindi dice solamente: ma a me non piace Hurley
Io: dai, si vede lontano un miglio che ti piace, tutti se sono accorti, perfino Mark. Solo Hurley non se n'è accorto.
Darren: si nota davvero così tanto?
Io: in realtà no, ma volevo solo fartelo ammettere.
Darren: tu brutta piccola...
Inizio a corre e lui mi rincorre, sapevo che sarebbe finita così, da piccoli era solito fare così quando gli facevo degli scherzi.
Continua a rincorrermi fino a che non si stanca e si ferma per riprendere fiato, e piegato in due sulle ginocchia dicendo: anf... Come fai a... Anf ad avere così tanta resistenza... Mhh
Io: tanto allenamento mio caro.
Ad un certo punto arriva Hurley dicendo: che state facendo?
Dalla sua voce sembra molto geloso, nei confronti di Darren.
Io: nulla, adesso vado
Il mio tono di voce era leggermente freddo ma divertito, quando sono dietro ad Hurley, faccio l'occhiolino verso mio fratello che arrossisce leggermente ed io scuoto leggermente la testa ridacchiando tra me e me. Devo dirlo ad Archer ed agli altri.

YOU AND I, FOREVERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora