Il Bullo

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La sveglia continuava a rompermi i timpani senza sosta, così dopo 5 minuti di assordante rumore decisi di alzarmi e spegnere quell'aggeggio infernale che mi svegliava tutte le mattine alla solita ora per prepararmi alla solita schifosissima giornata da ragazza bullizzata quale ero.
Dopo essermi vestita con felpona di almeno due taglie in più della mia e jeans blu rigorosamente senza strappi, scesi al piano di sotto da mia mamma che nel frattempo mi aveva già preparato la colazione.

Uscii di casa con lo zaino in spalla, dal quale estrassi delle cuffiette che immediatamente collegai al cellulare facendo partire al massimo volume BOOMBAYAH delle BLACKPINK.
Arrivai a scuola cercando di evitare il contatto visivo con le altre persone, fino a quando sentii la terra mancarmi sotto i piedi, accorgendomi che quell'idiota di Park Jimin mi aveva appena fatto lo sgambetto. Dopo avermi deriso insieme a tutta la scuola e in particolare con i suoi amici si incamminò seguito dalla sua corte verso quella che io definivo la mia prigione.

Come avrete già capito Park Jimin è quel genere di ragazzo che è un playboy nato, con tutte le ragazze dietro e che si diverte a discapito degli altri, esattamente la rappresentazione di una persona che odio.

Una volta entrata in classe mi diressi al mio banco in prima fila, di fianco alla finestra in modo che nessuno mi potesse dare fastidio in modo da passare le mie ore in quella prigione nel miglior modo possibile.
Beh teoricamente dovrebbe essere così se non ci fosse Park Jimin in fondo alla classe insieme a Jeon Jungkook che mi continuavano a tirare oggetti e a farmi arrivare bigliettini pieni di insulti su me stessa e su ciò che indossavo.

Finalmente arrivò l'ora di pranzo e mi recai sul tetto, dove come al mio solito, mi dirigevo per staccare un pò da tutti coloro che mi facevano del male.
Iniziai a mangiare tranquillamente, fino a quando non sentii delle voci provenire dall'altra parte della terrazza, così incuriosita mi affacciai e vi trovai Jimin con i suoi amici. Da dove mi trovavo e al volume con cui parlavano, non ero sicura di aver capito bene, ma se non mi sbagliavo, Jimin disse:
"ce l'hai?" e uno di loro che mi pare si chiamasse Kim Namjoon gli rispose:
"certo che si, siamo venuti fin quassù apposta", intanto intervenne Jungkook dicendo:
"bhe qua non viene mai nessuno, quindi non abbiamo problemi" intanto vidi che si passavano una bustina contenente una polverina bianca: droga, non seppi cosa fare, così, mi alzai cercando di dirigermi verso l'altra entrata ma inciampai e caddi, facendomi ovviamente sentire dai 7 ragazzi che si avvicinarono a me minacciosi.
Jimin disse:
"bhe direi che abbiamo trovato una sfigata che sa anche troppe cose" e con un gesto della mano i sette si avventarono su di me ricoprendo il mio corpo di lividi che non potevano che accompagnare quelli vecchi. Una volta stanchi se ne andarono ma non prima che Jimin mi disse:
"prova a dire qualcosa su ciò che hai visto e sentito e giuro che questo sarà solo solletico rispetto a quello che ti faremo".
Dopo di ciò se ne andarono, mentre io rimasi in posizione fetale fino a quando il mio corpo ricominciò a muoversi nuovamente.

Tornai in classe e ovviamente nessuno notò la mia assenza e così aspettai che le lezioni finissero per poi poter tornare a casa tutta dolorante per ciò che è successo quel giorno.

Arrivai a casa e mi diressi subito verso la mia camera, ma prima di imboccare le scale, sentii la voce di mia mamma chiamarmi in cucina così andai a vedere di cosa avesse bisogno.

Appena entrai mia mamma mi guardò in modo serio e mi disse:
"siediti qui ti prego" indicandomi una sedia di fronte alla sua, così titubante andai a sedermi, lei visibilmente imbarazzata e colpevole mi disse:
"Selene, hai presente l'uomo che ultimamente ho iniziato a frequentare, beh abbiamo deciso di andare a convivere insieme"
Io la guardai come se fosse un mostro, sbattei le mani sul tavolo e alzandomi le dissi:
"Sai benissimo che non lo avrei mai accettato, sai benissimo quanto ancora mi manchi papà, come puoi farmi questo? Come puoi tradirlo così? Come puoi non amarlo più?", i miei occhi si riempirono di lacrime, intanto mamma disse:
"Nel mio cuore ci sarà sempre posto per lui, ma bisogna andare avanti Selene, ti prego, non ti chiedo di aiutarmi ma supportami come puoi" e nonostante volessi correre via e rinchiudermi nella mia stanza le dissi:
"Va bene, quando partiamo?", i suoi occhi si riempirono di gioia e mi rispose:
"Domani mattina", io le risposi:
"Allora inizio a prepararmi", stavo per andarmene ma mamma mi fermo dicendo:
"Selene, grazie" io feci un accenno con il capo e andai in camera.

La mattina seguente presi la valigia con tutte le mie cose e sull'uscio della porta riguardai la mia stanza completamente spoglia e con un pò di fatica caricai i bagagli in macchina aiutando mamma e dopo poco partimmo.

Una volta arrivate scesi dalla macchina e mi girai verso l'immensa villa che da oggi sarebbe diventata la mia nuova casa.
Mamma andò a suonare e la porta venne aperta da un uomo più o meno dell'età della mamma che ci condusse in salotto dicendo:
"Seguitemi, vi presento mio figlio", lo seguimmo a ruota e una volta arrivati ci disse:
"Eccoci, questo è il salotto... " ma io non stavo più ascoltando, guardavo solamente lui, "...e questo è mio figlio, Park Jimin"

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Angolo autore

So benissimo che nessuno leggerà mai questo pezzo di testo, ma ci tenevo a dire che questo é in assoluto la prima storia che io abbia mai scritto, spero che possa piacervi e mi scuso per eventuali errori di battitura.
Oggi è lo 01/09 il compleanno del nostro maeknae, auguri piccolo feto ti auguro tanta felicita

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