Capitolo 1

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CAPITOLO 1

Parigi.

La città degli innamorati profumava di estate soffocante e umidità e lasciava nell'aria un alone di malinconia.

O forse era solo Louis che si sentiva in quel modo, mentre camminava nelle sponde della Senna e lasciava che il rumore dell'acqua lo cullasse in una calma apparente. Non riusciva a scacciare di dosso la sensazione di pesantezza che lo accompagnava da quando aveva lasciato l'hotel e aveva camminato a caso nella vana speranza di trovare un po' di pace.

E dire che la sua vacanza era iniziata nella maniera più bella: tutto era calcolato nei minimi dettagli, con il volo da Londra a Parigi per un romantico weekend, l'alloggio in uno degli alberghi più lussuosi della città e visite turistiche nei posti più suggestivi. Luke non aveva voluto sentire obbiezioni e aveva insistito fino alla fine per pagare tutto lui, ma Louis era riuscito ad offrire al suo ragazzo qualche pranzo e poi si era fatto perdonare con un bacio. Tutto era perfetto, Luke era gentile e tenero nei suoi confronti e Louis non avrebbe potuto sentirsi meglio.

La situazione si era capovolta quella sera a cena. Louis l'aveva immaginato che tutto non poteva andare per il verso giusto, ma non credeva che quella vacanza si sarebbe trasformata in un incubo. Nemmeno l'aveva vista arrivare quella prospettiva e provava a cancellare quelle ultime ore dalla sua testa perché proprio non riusciva a capacitarsi dell'accaduto.

Alzò lo sguardo verso la Torre Eiffel e sospirò: con Luke avevano deciso di lasciare quella tappa per l'ultimo giorno del loro viaggio per coronare la romanticità della città con il suo monumento simbolo.

Peccato che non sarebbe mai salito lì sopra con Luke. Per quanto ne sapeva, non sarebbe mai salito con nessuno visto che non si sarebbe mai potuto permettere un altro viaggio a Parigi. Non che ci volesse tornare, ad essere onesto, ma l'idea di essere stato nella capitale francese e non aver goduto della vista dalla torre lo lasciava un po' con l'amaro in bocca.

Guardò il monumento come se stesse cercando da lei una risposta. Luminosa di luci scintillanti, la Torre Eiffel pareva voler far concorrenza al firmamento di quel cielo estivo di un blu scuro avvolgente.

«Massì, Louis, tanto più patetico di così non potrai mai essere.» si disse, mentre si avvicinava verso lo sportello per comprare i biglietti.

Comprò un biglietto e si avviò verso l'ascensore che l'avrebbe portato in cima alla torre. C'erano un gruppo di persone con lui e con un groppo in gola notò che erano tutte allegre coppiette pronte a sbaciucchiarsi nel monumento più romantico del mondo. Si pentì di aver deciso di salire nell'esatto momento in cui si chiusero le porte e l'ascensore partì. Un senso di nausea lo investì e barcollò all'indietro fino a che non andò a sbattere con qualcosa di morbido. Alzò il viso, mentre con una mano si reggeva al corrimano dell'ascensore, e notò un paio di occhi verdi che lo stavano fissando.

«Scusami.» biascicò, allontanandosi dal petto del ragazzo che aveva attutito il suo giramento di testa.

Quello fece spallucce e gli sorride. «Non fa nulla.»

Louis ricambiò il sorriso e ignorò il fastidio alla gola che lo stava punzecchiando, segno che il pianto che aveva trattenuto per tutta la strada lo avrebbe presto investito.

Non appena l'ascensore arrivò alla meta, si fiondò fuori e giovò dell'aria fresca e del leggero vento che lo investì con fare amichevole. Respirò a pieni polmoni, sistemandosi con le braccia nel cornicione in ferro battuto che lo separava dal nulla. Ai suoi piedi, Parigi sapeva di un romanticismo finto, di qualcosa che gli era stato privato o di qualcosa che si era precluso da solo.

Sospirò, e nella luce accecante di Parigi si sentì solo e vuoto come si era sentito poche volte nella vita, un peso di colpa a gravargli nel petto e il pianto ad appannargli gli occhi solitamente allegri.

Just take my pain awayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora