Epilogo

37 1 0
                                    

EPILOGO

Un brivido di freddo lo investì da testa a piedi. Si tirò il piumonefin sopra la testa e cercò di riaddormentarsi. Ci sarebbe senz'altro riuscito, se non fosse stato per la voce che continuava a chiamarlo.

«Mmh.» borbottò, cercando di scacciare il suo nome dall'aria.

La risata cristallina e dolce di Louis si propagò per la stanza e per Harry fu inevitabile sorridere.

«Avanti, bello addormentato, ci aspetta una grande giornata oggi.» lo incoraggiò il suo ragazzo, dandogli tanti gentili baci in tutto il viso.

Harry provò ad apporre resistenza, ma sbirciò con un occhio e si ritrovò davanti gli occhi blu di Louis. «Buongiorno, eh.» lo rimbeccò, baciandogli il naso.

«Che ore sono?» chiese Harry, alzandosi appena per poggiare la schiena nella testiera del letto.

«Sono quasi le undici.» rispose Louis, sedendoglisi di fronte.

Lui sgranò gli occhi. «Le undici? Avresti dovuto svegliarmi prima, Lou, ti ho lasciato tutta la mattina da solo.» lo rimproverò, mordendosi il labbro con dispiacere.

Louis scrollò le spalle. «Stavi dormendo così bene, amore, non ti avrei mai svegliato. Eri stremato dopo il concerto di ieri, ti meritavi tutto il riposo possibile.» obbiettò, aprendosi in un sorriso.

La sera prima si era tenuto l'ultimo concerto del tour mondiale di Harry. Dopo la scissione del contratto con il management e la casa discografica avvenuto due anni prima, Harry si era preso del tempo per sé stesso: aveva risolto i suoi problemi di salute e si era rimesso in forze, allontanando stress e malumore. Si era ritirato nella sua privacy, lontano dai riflettori e aveva ringraziato le fans che lo avevano incoraggiato e supportato in questo allontanamento dalle scene. Aveva assaporato una vita diversa; quella vita da ragazzo normale che aveva agognato per tanto tempo. E poi, si era dedicato alla sua storia con Louis: i due avevano imparato a conoscersi, a capirsi e a sopportarsi. Si era goduto ogni momento con lui, ogni risata contagiosa nata per caso, i sorrisi complici, il fare l'amore piano e dolcemente, il viversi completamente. Avevano solidificato una relazione basata sulla fiducia e il supporto e avevano costruito passo passo una loro bolla di magia, in quella piccola casa fuori città.

Poi, l'anno precedente, la Payne Records aveva contattato Harry proponendogli un contratto in base alle sue necessità. Niente pressioni o finzioni soffocanti, la casa discografica voleva da lui solo la musica e gli avevano lasciato la sua vita privata come tale. A quel punto, Harry, sotto l'incoraggiamento di Louis, aveva accettato. Il risultato era stato un album di successo e un tour mondiale ed Harry non avrebbe potuto esserne più felice. Aveva Louis e la sua musica; aveva tutto quello di cui aveva bisogno.

Harry non poté fare a meno di sorridere davanti alla premura e alla dolcezza di Louis. Sentì un piacevole calore inondargli lo stomaco, accendendosi della piacevole sensazione d'amore che provava per lui. Si sporse e catturò le sue labbra in un bacio scombinato, ma pieno di tenerezza.

«Ho un regalo per te.» sussurrò Louis, baciandolo velocemente a stampo.

Gli occhi di Harry scintillarono di curiosità mentre attendeva che Louis uscisse dalla porta e tornasse qualche minuto dopo con in mano un vassoio bianco. Si avvicinò al letto e lo posò davanti ad Harry, sorridente. Sopra al vassoio, oltre a varie leccornie per la colazione, c'era un bellissimo mazzo di fiori colorati, incartati in un velo azzurro chiaro e chiusi con un nastro bianco.

«Buon anniversario, mio cantante.» soffiò Louis, il sorriso così ampio da fargli brillare il viso.

Harry sentì gli occhi pizzicare di una gioia prepotente. Guardò il vassoio con il bouquet, poi Louis, e di nuovo i fiori in una totale incredulità. Dopo quelle che parvero ore, si sporse e agganciò il suo ragazzo in un abbraccio caldo. «Grazie, mia ispirazione.» biascicò nell'incavo del suo collo, qualche lacrima a scendere leggera dagli occhi.

Just take my pain awayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora