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Fu Louis il primo a dirlo ad alta voce.

Non che non lo sapessero: entrambi se lo erano gridato con gli occhi, sussurrato con le dita, scritto nella pelle attraverso morsi e baci; era evidente, come una cosa che avevano sempre saputo e per la quale non servivano inutili dimostrazioni, ne sentivano la presenza nel proprio corpo, e ne avevano la conferma in quello dell'altro.

Avvenne quindi in modo del tutto naturale e senza alcun giro di parole, non servirono speciali atmosfere - anche perchè, nella loro situazione, sarebbe stato alquanto complicato crearne una - o discorsi ampollosi pieni di frasi poetiche: si trattava di una cosa semplice e cristallina, e semplice e cristallino fu il modo in cui il ragazzo, quella domenica mattina, prima di lasciarlo solo nel letto avvicinò le labbra al suo orecchio e vi sussurrò:

"Ti amo"

Semplice, cristallino, puro come il suo Louis.

Sorrise: ci aveva sempre sperato con tutto sè stesso.

Ma fu solo in quel momento, sentendoselo dire, che Harold ebbe la certezza di cosa fosse, quel grande ed infinito sentimento che provava: e non ebbe paura, e non esitò nel rispondere:

"Ti amo anch'io"

Liebe.

Sì: quello era, e sarebbe sempre stato, amore.

Come rose nella neveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora