Capitolo 16

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"Non sapevo fossi così ordinato!"-dico immaginandomi una camera disordinata e piena di calzini sul pavimento.

"Già, l'apparenza inganna"

Mi guardo ancora intorno.
La stanza di Matt è in parte di colore blu con una linea bianca.

Ai lati del suo armadio a ponte con sei ante si trova una cassettiera e una scarpiera. Vicino alla finestra c'è una scrivania e di fianco a questa due librerie piene di libri di ogni genere.

"Tu leggi?!"

"Sì, che c'è di male?"

"Niente solo...non pensavo che uno come te nascondesse un'anima da secchione"

"Non sai quasi niente di me in realtà"

"Già, è vero"

"Posso prestarti uno dei miei libri, così magari nutri un po' quello stupido cervello che ti ritrovi"

"Davvero divertente"

"Dai, siediti, qui accanto a me"

"Preferisco mantenere certe distanze"

"Non mordo mica. Dai, so che non puoi resistermi"

"Convinto tu, convinti tutti. Lo vuoi capire che il tuo sarcasmo dà sui nervi?"

"So come ragioni...è tutta una tattica no?"

"Per cosa?"

"Fingi disinteresse perchè sai che a me fanno impazzire le ragazze così"

"Non capisci proprio niente, Matthew Espinosa"

"Sei riuscita a vedere la targa di quella moto?"

"Sì"

"E allora che aspetti? Denuncialo subito!"

Nel frattempo mi siedo sul letto, vicino a lui.

"Non voglio arrivare fino a questo punto. Secondo me sarebbe meglio aspettare per vedere se è uno che conosco e poi voglio prima vedere che cos'ha da dire Kyle...perchè non è venuto"

"Non mi sorprende"

"Matt..."

"No Jade. Sai cosa penso? Che sia stata proprio lui. Insomma...non viene al tuo appuntamento, non ti dà una spiegazione e non ti chiama. Dopo una moto cerca di ucciderti. Secondo me non sono coincidenze ok? Di che colore era la moto?"

"Nera, ma..."

"La moto di Kyle è nera. E anche se non era la sua moto alla guida c'era lui"

"Non lo puoi sapere ok? Non lo sai, quindi non saltare alle conclusioni e abbi degli indizi prima di incolpare"

"Sei proprio una testa calda"

"Mai quanto te"

Lui sbuffa.

"Sai che faccio? Ora lo chiamo e sono sicura che mi risponderà"-dico dopo minuti di silenzio.

"Vedremo"-risponde lui

Scorro tra la rubrica e cerco il nome di Kyle. Quando lo trovo faccio partire la chiamata.

In un primo momento penso che non mi risponderà perchè se non l'ha fatto prima, non lo farà nemmeno ora.

Magari ha perso il telefono o gli è stato rubato oppure non voleva chiamarmi e basta.

La sua voce mi fa tornare in me.

"Ei Jade?"

Matt che prima era sdraiato si alza e mima un 'metti il vivavoce'.

Lo faccio e rispondo:"Ei Jade?! È tutto quello che mi sai dire? Perché non ti sei presentato al parco oggi?"

"Ah...senti scusa...ho avuto un imprevisto e non sono potuto venire...Mi dispiace"

"Che tipo di imprevisto?"

"Te ne parlerò lunedì a scuola, promesso"

"Perché non hai risposto alle mie due chiamate?"

Sembra che gli stia facendo un interrogatorio...

"Avevo il telefono spento"

"Non dovevi piantarmi così"

"Senti..."

"Non mi vuoi nemmeno dare una spiegazione? Sai che di me ti può fidare"

"Lo so. Ora vado. Ciao"

Attacca senza nemmeno darmi il tempo di rispondermi. Continuo a fissare il telefono come se ad un tratto potesse richiamarmi di nuovo, ma non succede nulla.

"Non mi sembra che abbiamo risolto molto"-dice Matt

Perché si è comportato in quel modo?

"Te l'avevo detto"-continua lui

"Non significa niente. Avrà una spiegazione anche per questo"-dico per zittirlo.

"Oh avanti! Sai anche tu che non è così"

"Lunedì mi dirà tutto e risolveremo la questione. Non parliamo più di questo, ti prego"

"Va bene"

"È passata un'ora e dovrei andare altrimenti chi la sente mia madre"

"Ok"

Mi accompagna alla porta e io mi fermo un attimo.

"Matt?"

"Sì?"

"Grazie"

Lui accenna un sorriso e annuisce come per dirmi 'di niente'

"Oh, e un'altra cosa..."-dico

"Dimmi"

"Mi accompagni a casa?"

"Certo. Era ovvio che non ti avrei lasciata andare da sola"

Saliamo sulla sua macchina e lui parte.

Fino al nostro arrivo non proferiamo parola e si crea un silenzio piacevole.

"Siamo arrivati"

Scendo dall'auto e mi avvio verso la porta di casa e Matt mi segue.

"Guarda che sono praticamente a casa. Non c'è bisogno di starmi appiccicato"

"Non vorrei doverti salvare da un pazzo motociclista che ti rapisce sotto i miei occhi"

Scuoto la testa e sorrido.

"Ciao scemo"

"Ciao idiota"

Si avvicina per darmi un bacio in guancia, ma la porta di casa si apre improvvisamente rivelando l'ultima persona che avrei voluto vedere.

"Bene, bene, bene! Ma guarda chi abbiamo qui"

Cavolo.

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