Capitolo 7

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Dopo la fine delle lezioni, mi dirigo nella classe dove avrei trascorso due ore in punizione.

Mi siedo e apro il libro sotto lo sguardo attento del professore che da quel giorno mi avrebbe sicuramente odiato.

Sono passate un'ora e cinquanta minuti e non ho neanche svolto un solo esercizio di geogragia che il prof mi ha assegnato per 'farmi passare il tempo', così come ha detto lui.

"Scusi prof. sono in ritardo!"-entra un ragazzo bellissimo con gli occhi verdi e i capelli castani.

"Alla buon ora Henderson. Mi dica, che è successo?"-chiede il proferessore.

"In sintesi non avevo voglia di venire così ho preferito uscire con i miei amici e poi tornare qua, ma mi sembrava buona educazione scusarsi lo stesso"-risponde lui.

Non ho mai visto qualcuno di così sfacciato.

"Bene, domani può raccontarlo al preside."-dice il prof con un sorriso falso stampato in volto.

"Dai prof., non mi faccia questo la prego!"

"Vada a sedersi. Lì c'è un banco vuoto."

Si incammina verso la mia direzione e solo allora mi rendo conto che accanto a me c'è un posto libero.

Le mie guance prendono fuoco e inizio a sudare.
Non so mai come comportarmi quando un ragazzo mi si avvicina, per questo non è ho mai avuto uno.

Faccio un grande respiro per calmarmi e lo ignoro.

"Ciao"-dice

Proprio in quel momento suona la campanella di fine punizione ed io non sapendo che dire mi limito a sorridergli.

Sto per andarmene, ma lui mi prende il polso.
Non so perché ma questo suo gesto mi turba, facendomi rivivere il passato.

Allontano questo pensiero e mi libero dalla presa.
"Non ti ho mai visto qui, sei nuova?"-chiede

E mi ha stritolato il braccio soltanto e chiedermi se sono nuova?!

"Mi hai fermato solo per chiedermi se sono nuova?"

"Già...quest'anno ho un'altra persona da torturare!"-dice ridendo.

Che ci trova di così divertente?

"Che vuoi dire?"

"Niente..."

Se ne va, lasciandomi imbambolata in mezzo al corridoio come una scema. Che intendeva dire con 'quest'anno ho un'altra persona da torturare'?

Questo ragazzo ha qualche problema!

Me ne vado dalla scuola e prendo l'autobus.

Cerco di pensare ad una scusa decente da raccontare a mia madre per la punizione che ho ricevuto e non mi viene niente in mente tranne che dire di aver trovato un'amica ed essere uscita con lei, ma sembra banale come scusa.

Non ci crederei nemmeno io:Jade Davis che fa amicizia con qualcuno il secondo giorno di scuola senza che quella persona si sia avvicinata di proposito.

Appena apro la porta mia madre si precipita davanti a me arrabbiata.

E ora che dico?

"Dove sei stata? Perchè non mi hai chiamata? Che ti è successo? Stai bene?"

"Sono solo uscita con un' amica"-taglio corto cercando di essere il più convincente possibile.

"Chi?"

"Ho fatto amicizia mamma, incredibile, ma vero!"

"Oh, brava tesoro. Non pensavo che ci mettessi poco tempo"

Non rispondo e salgo in camera mia ripensando alla giornata.
Non dovrà mai più accadere questa cosa:non ho mai preso una punizione!

Tutti conoscono la Jade timida, silenziosa, studiosa, che non risponde ai professori, che non ha mai avuto un fidanzato e nemmeno molti amici e che fa fatica a trovarli.

La tipica ragazza sfigata possiamo dire.

È brutto quando tutti ti conoscono, ma nessuno ti conosce veramente.

Prendo il mio amato libro e non posso fare a meno di viaggiare con la mente.

Dopo aver finito 480 pagine in due giorni, mi alzo e controllo l'ora.

23:55.

Indosso il pigiama e mi stendo sul letto fissando un punto vuoto del soffitto.

Resto così per un po', finchè non mi addormento.

JUST YOU AND IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora