Qualcosa. Che non sarà mai me

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4.42 am

Ancora adesso non mi capacito di come si possa piombare con prepotenza su un ricordo per inquinarlo ad ogni costo. Come se le persone non avessero caratteristiche proprie ma fossero ammassi di carne cumulabili, intercambiabili.
Ti avevo detto che l'unica cosa che sarebbe stata in grado di uccidermi sarebbe stata essere dimenticata.
Tu hai fatto di peggio: mi hai scavalcata e poi sei tornato indietro a posizionare una pedina sulla mia persona. L'hai schiacciata e l'hai incastrata sopra al mio ricordo in modo tale che non restasse più niente di me a parte qualche rimasuglio insignificante. Hai fatto ciò che era impossibile fare: sei tornato indietro nel tempo e hai cancellato i ricordi felici che avevamo insieme. Hai posizionato delle impalcature sulla mia figura, in procinto di costruire un edificio e murarlo, lasciandomi fuori.

- Pur sempre un qualcosa - mi dirai.

Qualcosa di indefinito, falso, edulcorato e condensato che non si sarebbe neanche mai avvicinato a me. Al nostro castello fiabesco.
Perchè ti sei fatto sopraffare dal dolore, era ciò che ti rimproveravo sempre.

"Tu non sai vivere il dolore. Esercitati."

Avrei voluto non avere ragione anche questa volta.
È stato spregevole da parte tua, chiunque ci conoscesse ha riso di questa tua malefatta.

- Non è possibile - ha risposto.

Mentre tentavi di soffocarlo, hai smascherato il tuo dolore.
Adesso tutti lo vedono, ne ridono.
Io non riesco a ridere, è stato un colpo troppo basso.

Alcune notti sogno di dirti in faccia che tutto questo show che hai messo in atto è stato patetico e senza i costumi di scena. Ti si legge in faccia la finzione. Non sai recitare.
Poi mi sveglio e mi sento distante da te. Non mi importa parlarti. Sei dall'altra parte dell'oceano. Non so nemmeno più se fai parte di questo pianeta, non ti sento.

Ma nei sogni compari e bruci.
Sogno sempre la stessa scena: io, di fronte a te, con la grinta di una tigre a dirti che è stato uno scempio, ignobile, che mi hai divorata.
Tu che non smentisci, non dici nulla.. Ma cosa dovresti smentire, sarebbero falsità.
È come quando una persona viene tradita e vorrebbe a tutti i costi giustificazioni plausibili. È una pretesa surreale, è stupido e ingenuo mistificare le relazioni.
Però qualcosa vorrei dirti in faccia. Qualche imprecazione poco cortese, dovrei liberarmi.

Ho paura di non poter essere più la stessa, di non riuscire ad amare più.
Sono Catherine. Avviene una tempesta nella mia mente e poi esteriormente non mi pronuncio. È un deserto di incomunicabilità.
Rido forte, per soffocare il dolore.

Stanotte cammino sola sul bordo della strada e mi consolo, vada come vada.
Non mi ucciderà.
Amerò ancora. Devo solo ricaricare il serbatoio delle illusioni.

Non sarà me.
Toglitelo dalla testa.
Non avrà il mio odore e il suono della mia risata. Non avrà i miei denti e la forma del mio naso che disegnavi con le dita. Non avrà le mie parole a nutrirti, ad armonizzare i trascorsi, i vissuti. Non avrà le mie abitudini, i miei difetti, non troverai il dentifricio nel lavandino ogni santa volta che entrerai in bagno. Sarà ordinata. Avrà i tuoi interessi. Non arriverà sempre in ritardo.

Ma non sarà me. Non avrà il mio corpo. I miei sguardi, la mia mente, la mia voce.

Sarà altro.

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