CAPITOLO III

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Varcata la soglia della porta d'ingresso ci si può rendere conto di quanto accogliente sia l'umile casa: sul lato destro della casa sorge un piccolo salone con un tavolo al centro affiancato da due sedie in legno piuttosto rovinate, sopra ad un grande tappeto; sulla destra della porta, la parete si allarga di un paio di passi ma quello spazio è occupato da una libreria da salotto piena di libri antichi. Dall'altra parte della stanza, dal momento che la medesima non ospita solo libri e sedie, c'è una piccola poltrona in pelle color panna distanziata dal piccolo divano di fronte ad essa da un tavolino in legno verniciato di nero.
Sulla sinistra del salone, un breve corridoio di appena sei passi in lunghezza ed due, approssimativamente, in larghezza conduce ad un piccolo bagno con sanitari ben curati e sulla parete sopra al lavabo uno specchio senza macchie o schizzi d'acqua.
Prima di incamminarsi verso il bagno si nota un corridoio altrettanto breve che conduce alla cucina, niente di che: una stanza dalla forma quadrata con un caminetto al centro della parete frontale alla porta, appesi sulla stessa parete ci sono un paio di mestoli e l'attrezzatura per trattare il fuoco nel camino.
Dall'altra parte, in fondo alla stanza, c'è un tavolo con tre sedie. Ci sono anche ritratti di parenti e familiari appesi al muro, quadri, mobiletti dove contenere stoviglie, piatti, bicchieri, tovagliette, tovaglioli e tutto quel che serve in cucina.
Per finire, sulla destra del salottino una porta che conduce alla stanza da letto.

Aron la invita a sedersi su una delle sedie del tavolo nel salone:

"Accomodatevi"

"Grazie tante"

"Ditemi, dov'è Kemal?" domanda curioso Aron

"Una falsa lettera firmata con il suo nome mi ha invitato a recarmi nella casa dove vivevano i nostri nonni in data odierna per raggiungerlo dato che avrebbe, stando a quanto scritto qui, scoperto qualcosa di molto importante, informazioni che cerca da anni" -gli mostra la lettera, un po' stropicciata- "ma quando sono arrivata, Kemal mi ha detto che questa non è la lettera che mi ha spedito"

"No, infatti. La lettera che vi ha scritto ha contenuto differente." -l'interrompe Aron- "C'ero mentre vi scriveva, aveva paura, ma non abbastanza secondo me"

"Non potevo saperlo... Non abbiamo avuto nemmeno il tempo di ragionare sul come sia accaduto un simile 'sbaglio' che degli uomini hanno accerchiato la casa, così siamo scappati nella cantina dove nostro nonno produceva del vino con l'uva che egli stesso ogni anno raccoglieva. Tutto inutile. Ci hanno raggiunto anche lì e quando Kemal ha capito che il problema si stava facendo serio ha insistito affinché almeno io mi salvassi e mi ha chiesto di raggiungervi"

"Lo scorso anno, poco prima di Natale, si è verificato lo stesso spiacevole evento che ha avvolto la tua famiglia per diversi anni: il 20 di dicembre sono stati trovati in un pozzo i corpi senza vita di due anziani signori, marito e moglie; il 22 febbraio, in un altro pozzo, i corpi senza vita del loro figlio di trentacinque anni con la fidanzata, una giovane ragazza mulatta, sua coetanea. Qualcosa è stato smosso nella sua mente da questi accaduti così ha deciso di scoprire quanto gli riuscisse a proposito della morte dei vostri nonni Jacob e Rosalie. Parlava di un libro scritto da Jacob di cui aveva sentito parlare i vostri genitori nel giorno dei funerali.
Io non capivo, poi mi ha raccontato ciò che tu ora intendi sapere"

"Mi aveva parlato di quel libro e mi aveva anche detto che era una cosa molto importante, ma si tende a dimenticare le cose crescendo, o comunque si sa che con il passare degli anni le cose accadute anni addietro si pensa siano roba da bambini. Raccontatemi"

Aron riprende:

"Vostro nonno si indebitò con degli uomini di una banda, ma lui non poteva sapere con chi avesse a che fare e quando chiese loro di rimandare il pagamento mensile alla settimana successiva, loro lo minacciarono di morte, rivolgendo quelle atroci parole anche ai suoi figli e persino ai nipoti, nonché te e Kemal"

Il Libro dei CoterelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora