Capitolo 2

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"E poi i ragazzi vedendoci a terra hanno chiamato il preside"
Guardo mia madre per vedere quale reazione le stia suscitando il mio racconto.
Certo, posso capirla, se sentissi una storia del genere da mia figlia penserei subito che sia pazza.
"Il preside ha chiesto spiegazioni e Michael ha detto che avevo cominciato io ad aggredirlo"
Ovviamente Michael non poteva raccontare al preside ciò che era successo. Nessuno avrebbe creduto ad una storia del genere. Appunto penso che neanche mia madre ci stia riuscendo adesso
"Pensi che ti stia mentendo?"
La guardo e leggo una particolare attenzione nei suoi occhi, che mi creda?
Se non fossi andata a scuola quel giorno tutto questo non sarebbe successo.
Adesso mi assegnerà ad uno psicologo, oppure lascerà passare questa storia, cosa che non credo. Nel dubbio, le posso dire che scherzavo, e che mi sono divertita a vedere la sua faccia mentre ascoltava la 'storia'. Ma a quale scopo?
Mi mette una mano sulla spalla e sorride, fa un piccolo cenno con il capo, cosa che mi fa esitare. A cosa starà pensando?
"Ne riparleremo"

Dopo la chiacchierata con mia madre mi misi subito a letto. Riepilogando la nostra conversazione mi sono data diverse volte della cogliona. Come mi avrebbe mai creduto? Adesso devo pagarne solo le conseguenze. Ovviamente mi manderà da un dottore o qualcosa del genere. Mi giro cercando di scacciare le immagini di mia madre dalla testa. Caccio una risatina nervosa pensando a come avrebbe reagito mio padre ad una storia del genere. Sicuramente si sarebbe messo a ridere e mi avrebbe detto che Michael se lo meritava. Mi ricordava tanto il Cappellaio Matto, credeva a tutto ciò che sembrasse surreale. Qualche volta mi faceva anche dei trucchi di magia, talmente veri che ancora oggi non capisco dove fosse la fregatura. Peccato se ne sia andato prima di insegnarmeli. Se non fosse stato per quel guidatore ubriaco sarebbe ancora qui con me.

Uno svolazzare di ali mi fa sussultare, solo adesso mi accorgo di aver lasciato la finestra aperta. Che cosa è entrato?
Non è presto per il cinguettare degli uccelli?
Mi alzo a stento dal letto e butto gli occhi sulla finestra
"Ma cosa?"
Non riuscivo a crederci. Un gufo bianco neve era poggiato sulla mia scrivania, e teneva qualcosa fra il becco, avendo la vista sfocata per il sonno scambiai quella cosa per un pezzo di carta
Allungo il braccio per accarezzarlo ma alza il capo e mi fa sfiorare l'oggetto che ha fra il becco
"Vuoi che la prenda?"
Sorrido per il fatto che stia parlando effettivamente da sola, ma essendo animalista, lo vedo più che normale.
La prendo fra le mani e mi accorgo che è una lettera. Che l'abbia presa in giro per la strada? La rigiro fra le mani e leggo che è per me. Oltre al mio nome leggo il mittente
'Hogwarts: scuola di magia e stregoneria'.
Penso subito sia uno scherzo, qualche gioco di Michael. Mi affaccio alla finestra e non vedo nessuno, la strada è deserta. Pensano davvero che sia spassoso fare scherzi a quest'ora?
Caccio un sospiro e guardo il gufo che è impegnato a squadrare la mia camera.
"Molto divertente"
Questione di un attimo e il gufo esce dalla finestra e vola via

A special witch || Hogwarts Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora