A special witch || Hogwarts

Capitolo 3

Mi sveglio con un leggero mal di testa. In un attimo mi ritornano in mente tutti gli avvenimenti della sera prima. Alzo la testa di scatto e guardo verso la scrivania, aspettandomi di vedere il gufo, ma non c'è.
Mi tiro su con la schiena e mi siedo, vicino a me noto la lettera. Con curiosità la prendo e rileggo quelle parole che ormai ho imparato a memoria
'Scuola di magia e stregoneria'
Come avrà fatto Michael a creare una lettera così perfetta e così reale? Questo tipo di cose non accadevano solo nei film? Vivere in un film sarebbe grandioso.
Ricordo che da piccola provavo sempre ad entrare nell'armadio aspettando l'arrivo di Aslan che mi avrebbe portato a Narnia. Quando mia madre mi disse che Narnia era solo finzione, piansi per giorni. Risi a quel ricordo, pensando a quanto fosse bella l'immaginazione dei bambini. Magari l'avessero anche gli adulti.

Il brontolare del mio stomaco mi riporta alla realtà e mi alzo di scatto dal letto. Prendo la lettera e la poggio sulla scrivania, ne avrei parlato oggi con mia madre, appena tornata dal lavoro.

Impiego la mattinata a pensare con quali parole l'avrei detto a mia madre, sono convinta che quella lettera sia uno scherzo ma gliela farò ugualmente vedere per dimostrare l'egoismo e la cattiveria di Michael. Il solo pensare a quel nome mi fa rabbrividire. In passato ho cercato di essere sua amica, lo trattavo gentilmente, come facevo con tutti. Ammetto che avevo una piccola cotta per lui. Ma quando iniziò a manifestarsi dentro di lui la persona che è attualmente non gli rivolsi più la parola, facendo anche finta di non conoscerlo, e lui altrettanto.

Il rumore delle chiavi mi riporta alla realtà, possibile che mia madre sia già tornata? Eppure è solo l'ora di pranzo, di solito torna verso tarda sera
"Ciao Grace"
Mia madre varca la porta, vestita sempre perfetta, indossa una gonna a tubino nera e una camicetta con un bottone sbottonato, ovviamente niente di scoperto, il tutto accompagnato da un paio di tacchi non troppo alti. A volte mi domando se oltre a mio padre avesse altri uomini dietro, è davvero bellissima
"Oggi mi sono presa un permesso per stare con te"
La guardo ed esito un po', per stare con me? Che abbia pensato alla vicenda di ieri mentre era al lavoro? Spero di no. Spero solo che non pensi che sia pazza o peggio, strana
"Vogliamo pranzare insieme?"
Glielo domando un po' incerta, non sicura di una sua possibile reazione. I miei pensieri scompaiono una volta visto il suo sorriso
"Ovviamente tesoro"