L'atmosfera viene rimpiazzata da un enorme boato, subito sostituito dalla voce della McGonagall.
"Non credo alle mie orecchie"
"Qualcuna mi spiega cosa sta succedendo?"
La mia pazienza prende il sopravvento, tanto che la mia voce squillante fa saltare in aria il cappello, che emette un grugnito.
"Un alea"
Sobbalzo sentendo la voce del preside proprio dietro di me. Vedo la McGonagall sgranare gli occhi, mentre leva non troppo lentamente il cappello dalla mia testa
"Signor Preside, non per contraddirla, ma l'alea è solo una leggenda, una storiella per bambini"
"Signorina Watson può alzarsi?"
Ignora l'affermazione della McGonagall mettendomi una mano sulla spalla. Eseguo subito i suoi ordini disponendomi con la schiena dritta davanti a lui.
"Hai lo stesso sguardo di tuo padre"
Abbassando leggermente lo sguardo alzo i lati della bocca in quel che dovrebbe essere un piccolo sorriso. Dopo ciò il preside si schiarisce la gola e accarezza la sua lunga barba
"Negli anni di vita di Hogwarts mai è successa una cosa del genere, tuttavia non vi sono abbastanza prove che questo termine esista realmente"
La scolaresca fissa titubante il professore, il quale viene interrotto dall'intervento di una professoressa al tavolo dietro di lui
"Signor Preside! Io e i miei alunni l'anno scorso avevamo previsto l'arrivo di questa ragazza! Glielo assicuro!"
Egli si gira, guardando con leggera aria annoiata la professoressa. Ella è vestita in un modo molto buffo, è una donna abbastanza alta e molto magra, avvolta da scialli e rumorosi braccialetti, porta degli occhiali da vista che ingrandiscono spaventosamente i suoi occhi e ha i capelli biondi; in totale il suo aspetto può essere paragonato a un grosso insetto.
"Signora Cooman, può spiegarmi il modo in cui ha previsto l'arrivo di questa ragazza?"
"Signorsì preside! Era l'ora di Tasseomanzia, quando in fondo alla tazza di thè di miei tre alunni sono comparsi in successione la sedia, la tavola e un triangolo!"
Al termine della sua storia gli alunni si guardano tra loro scoppiando in una piccola risata, compreso il preside
"Sibilla, sa che io non ho mai creduto all'arte della Tasseomanzia. Ma comunque cosa dovrebbero significare questi segni?"
"Ospite inatteso, incontro piacevole ed evento imprevisto. Sono sicura che la signorina qui presente centri qualcosa"
Odo la McGonagall schiarirsi la gola, attirando l'attenzione del preside. La professoressa Cooman torna a sedersi, la quale viene presa in giro dagli altri professori. Ella si difende borbottando cose come 'È la verità!' 'Posso giurarlo!'
"Signor preside, non per qualcosa, ma credo sia opportuna lasciar mangiare gli studenti. Ci occuperemo di questa situazione subito dopo"
Egli annuisce, mettendomi la stessa mano sulla mia spalla destra
"Preside adesso cosa dovrei fare?"
"Per ora Watson posso consigliarti di andare a sederti dove vuoi, come ha detto Minerva ce ne occuperemo. Analizzeremo meglio questa situazione e proveremo di nuovo ad effettuare lo smistamento"
Detto questo si avvia verso la tavola dei professori, subito seguito dalla McGonagall.
Mi giro vedendo tutti gli sguardi degli alunni puntati su di me. Rubo un secondo per osservare Casey, la quale non mi fa neanche segno di andare vicino a lei. Cammino decisa verso il tavolo dei Tassorosso, osservando come le braccia di Alexya mi stiano dando il segno di andare a sedermi vicino a lei.
"Contenta di essere stata la tua scelta"
Mi sorride appena mi siedo accanto a lei, ricambio a sua volta facendo spallucce
"Non avrei scelto persona migliore"
Sbuffo dando un occhiata al tavolo dei Serpeverde. Distolgo subito lo sguardo, sentendomi estremamente a disagio notando che gli occhi di ciascuna tavola è ancora rivolto verso di me.
"Bene miei cari alunni! Buon appetito!"
La voce del preside si estende in tutto il perimetro della Sala da pranzo. Dopo neanche cinque secondi vedo tutta la tavola riempirsi di pietanze. i piatti di fronte a me erano ora colmi di cibo: arrosto di manzo, pollo arrostito, cotolette di maiale, costolette d'agnello, salsicce, bacon e bistecca, patate bollite, arrosto, piselli, carote, sugo di carne, ketchup e, per qualche strana ragione, caramelle alla menta. Insomma, era abbastanza cibo da sfamare almeno 100 animali. Alexya nota il mio sguardo sorpreso, a cui risponde con una risata. Ricambio la risata aprendo la bocca e non sapendo cosa dire.
"Ma è fantastico!"
Dimentico per un attimo la faccenda dell''alea' sentendo il brontolare del mio stomaco.
Prendo un paio di costolette e me le metto nel piatto, insieme a delle patate. Incomincio a masticare lentamente godendomi il sapore dolcissimo della carne
"Quindi, come è che hai conosciuto Casey?"
Intravedo lo sguardo curioso della mia amica rossa, la quale contiene nel suo piatto delle carote e dei piselli.
"Uhm, diciamo che mi ha aiutato ad arrivare al binario. Le sono abbastanza grata"
Sento male al petto quando vedo Casey ridere insieme a delle ragazze, coinvolgendo anche la presenza di Michael.
Vengo distratta dai miei pensieri sentendo una gomitata provenire da Alexya. Rivolgo tutta la mia attenzione sulla Tassorosso, quando questa mi cinge le spalle con il braccio
"Se tu avessi bisogno, io ci sono sempre"
Un po' sorpresa le sorrido. Le regalo il mio sorriso più sincero. Borbotto un timido grazie mentre i miei occhi si posano sul preside, la quale attenzione era rivolta su di me chissà da quanto tempo.
"Sai qualcosa sulla storia di questa 'alea'?"
Ella sembra abbastanza a disagio appena questa frase esce dalla mia bocca.
Posa la forchetta nel piatto per poi spostarsi girando con i fianchi, come se avesse voluto avere più contatto visivo con me
"Ecco ehm, è una leggenda che si racconta in giro. È nata molto tempo fa. Non so se conosci tutta la storia.."
"Puoi non girarci attorno?"
Sbuffo leggermente cercando di trattenere la mia calma il meglio possibile. Nel tutto la mia amica gesticola con le mani, tentando invano di emettere frasi a senso compiuto.
"Secondo questa leggenda nel mondo Magico vi è la probabilità che possa esistere una persona appartenente a tutte e quattro le casate. Si dice in giro che questa sia arrivata anche alle orecchie dei veri e propri fondatori"
Rimango perplessa mentre elaboro in pochi secondi quello che mi è stato detto
"Fondatori di cosa?"
"I fondatori delle casate! Godric Grifondoro, Priscilla Corvonero, Tosca Tassorosso e Salazar Serpeverde. Ti rendi conto?"
Non ne avevo idea che le casate avessero dei propri fondatori, tanto meno che i nomi provenissero dai loro cognomi.
Mormoro ad Alexya un 'ho capito' mentre osservo il piatto vuoto di fronte a me, così come quello della mia amica rossa.
"I fondatori cosa ne pensano al riguardo?"
"La leggenda dice solo quello che ti ho detto finora"
Quando anche gli altri piatti si svuotarono, tutti gli avanzi scomparirono in un attimo. I piatti furono lasciati puliti e brillanti per qualche secondo, prima che vennero riempiti con altre pietanze dolci, fra i quali la mia torta preferita. Emetto un piccolo urlo di gioia mentre affetto alla velocità della luce un pezzetto di questa.
"Quindi tu sei la famosa alea?"
Mi giro alla mia destra vedendo come gli occhi color nocciola scuro di un ragazzo mi stessero scrutando. Aveva i capelli corvini, con anche delle sfumature blu, e aveva anche la bocca più rosea del normale. La sua pelle era abbastanza chiara
"Così dicono"
Sposto gli occhi osservando come la McGonagall e il preside stessero parlando gesticolando leggermente le mani. Noto anche la figura di Hagrid, seduto nell'ultimo posto sulla destra della tavola. Egli ricambia il mio sguardo sorridendo e salutandomi con un piccolo cenno della mano.
"Mi chiamo Patrick Devis, e se te lo stessi chiedendo sono al terzo anno"
Ritorno a guardarlo notando anche un suo piccolo sorriso, e non potendo farne a meno intravedo nel suo piatto una fetta di torta al cioccolato bianco
"Grace. Grace Watson. Ma penso che tu lo sappia già"
Conferma i miei pensieri muovendo la testa in alto e in basso, subito dopo si imbocca un piccolo pezzo di torta bianca.
Stavo per aprire bocca quando vicino al mio piatto noto la presenza di una testa, la quale espressione manifestava dolore e terrore. Emetto un urlo stridulo coprendomi successivamente gli occhi con le mani abbassando leggermente il capo. La testa scoppia in una risata rumorosa mentre vola, rivelandosi alla fine una persona, o meglio un fantasma
"Te l'ho fatta!"
Molti dei Tassorosso, Alexya e Patrick compresi, emettono una piccola risata.
Avrei giurato di avere il volto rosso fiamma mentre Patrick mi metteva una mano sulla spalla muovendo le dita in quella che dovrebbe essere una carezza
"Stai tranquilla, è innocuo"
Il fantasma contrae la sua espressione in quello che dovrebbe essere dispiacere mentre svolazza vicino a me
"Scusami ma dovevi vedere la tua faccia!"
Alexya mi rassicura sussurrandomi che è un fantasma abbastanza scherzoso e che non fa male neanche ad una mosca. Essendo del primo anno lei è a conoscenza di molte più cose rispetto a me.
"Per una che ha vissuto in una casa normale fino a qualche giorno fa non è cosa di tutti i giorni vedere un fantasma che ti gira intorno!"
Ribatto leggermente infuriata mentre osservo la faccia divertita di Alexya, il quale viso era dello stesso colore dei suoi capelli
"Che caratterino che hai! Lascia che mi presenti allora. Sono il fantasma della casata Tassorosso, e sono molto più simpatico degli altri tre. Vengo comunemente chiamato Frate Grasso, il che mi rende abbastanza furioso. Tu infatti chiamami Frate e basta."
Detto questo fa un inchino.
Non a caso noto che egli è basso e panciuto, dall'atteggiamento però mi sembra molto simpatico e vivace. Indossa un vestito malridotto, fatto di stracci sporchi e giallastri.
Butto l'occhiata verso il tavolo verde e argento notando un orribile fantasma seduto in mezzo a Casey e Michael, il suo vestito è imbrattato di sangue mentre il suo sguardo è vuoto e triste.
Mi domando se si comporti così anche gli altri giorni.
Nel frattempo Silente cerca di muovere la sua bacchetta nel tentativo di richiamare l'attenzione di tutti gli studenti
"Cari studenti, con cautela e attenzione adesso i professori vi porteranno ai vostri dormitori"
Subito dopo mi fa un cenno, e mi invita a venire verso di lui.
Come se fossi in modalità automatica mi alzo e faccio un piccolo cenno di saluto ad Alexya e Patrick, i quali ricambiano con un alzata di testa.
La mia amica Serpeverde mi fissa per qualche secondo prima di seguire i suoi simili ed uscire dalla Sala da pranzo.
Noto lo sguardo perso della McGonagall, mentre tiene in mano il Cappello Parlante.
"Il Cappello vuole ritentare, tu te la senti?"
Annuisco decisa mentre quest'ultimo viene posto sopra la mia testa
"Ci siamo. Allora..."
Chiudo gli occhi tranquillizzandomi, sperando che il Cappello questa volta riesca a smistarmi una volta per tutte. Noto un sospiro provenire da Hagrid, il quale sembrava essere alla mia sinistra a mia insaputa
"Signor Preside, posso confermare ancora più deciso che si tratti dell'alea"
Aspiro un enorme quantità d'aria quando il cappello viene rimosso dalla mia testa.
Hagrid mi mette una mano sulla testa, per la sua grandezza potrebbe tranquillamente essere paragonato ad un grande cappello
"Preside non è detto"
"Hagrid per favore, se l'alea esiste realmente allora sai cosa significa.."
Non capisco cosa stia succedendo. Aspetto che il preside continui la frase, ma senza successo.
"Preside ma cosa c'è di tanto grave?"
Egli ignora la mia domanda ricambiando lo sguardo disperato della McGonagall. Hagrid richiama la mia attenzione, spingendomi leggermente con il suo lungo braccio per incitarmi a camminare.
"Signor Silente, accompagno la ragazza?"
Egli annuisce coprendosi gli occhi con una mano, mentre gli altri professori si avviano suppongo verso le loro stanze
"Accompagnala al dormitorio dei Tassorosso, per ora starà lì"
"Andiamo piccola"
Cammino con le mani tremanti mentre ripenso allo sguardo del Preside, insieme a quello disperato della professoressa. Se non hanno intenzione di dirmi il pericolo a cui sto andando incontro allora lo scoprirò da sola
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A special witch || Hogwarts
FantasyE se esistesse una strega, caso unico al mondo, appartenente a tutte 4 le casate di Hogwarts? Cosa impossibile, vero? Grace, non conoscendo la storia, ha sempre pensato di essere un mostro. Però la lettera che il gufo fuori dalla sua finestra, tien...