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Me la prendo comoda, tanto sono in orario, e mi godo il paesaggio come non facevo da un sacco di tempo. Mi ero addirittura quasi dimenticata come fosse rilassante. Okay ora basta rilassarsi, sta diventando  noioso. 

Inizio a correre piano, giusto per riscaldarmi, ma nonostante tutto vedo un oca che vola e il mio lato competitivo mi spinge ad andare più veloce per superarla. È ridicolo lo so, me ne rendo conto, ma ci riesco anche. Probabilmente l'oca non aveva tutta questa intenzione di gareggiare con me. Ma comunque sia andata, ora sono affaticata, e mi do del genio da sola, per aver sprecato energie contro una stupida oca proprio oggi.

Controllo sul mio bracciale le ore, sono le 4 e 48... sono ancora un po' in anticipo.

Arrivo alla radura e sento delle esplosioni. Mi nascondo dietro un albero, in modo molto tattico,  e vedo Katsuki che si sta mettendo le mani nei capelli, con la sua familiare espressione irritata.

"E che cazzo però. Perché non ci riesco? Devo regolare l'intensità delle esplosioni o rischio di dovermi rovinare questa giornata con una visita all'ospedale, che di certo non sarebbe per me."

Il mio fenomenale intuito femminile mi dice che il soggetto sottinteso sarei io. Quindi... fa tutto lo sfottente, ma teme... di ferire quelli che gli stanno attorno? Non so quali siano i suoi amici, e tutto sommato ora che ci penso non so nemmeno se li abbia, ma quello che è quasi certo è il fatto che preoccupato per me, ha paura di farmi male.

Un "awww... " molto poco discreto esce dalle mie labbra. Per qualcuno che sta spiando qualcun'altro è davvero sconveniente venire beccati in questo modo. "Esci fuori di tua volontà coglioncella, o ti giuro che faccio saltare in aria insieme a quel cazzo di albero!"

"Si si esco ma datti una calmata okay!?" Esco con le mani alzate, manco fossi un criminale davanti al poliziotto che l'ha beccato con le mani nel sacco. "Serve anche che mi metta a di schiena rivolto a lei, signor poliziotto, o si fida abbastanza per sapere  che non porto armi atomiche con me?" Vedo i suoi occhi brillare divertiti, e senza perdere il ghigno, risponde. "No. Non mi fido di lei signorina. Si giri e tenga le mani sopra la testa"

Decido di assecondarlo e mi giro. "Piaciuta la felpa?" Chiede, avvicinandosi a me. "...sei uno stronzo, questa felpa non..." Ribatto, già pronta a tornare al litigio. "Sei noiosa, chiudi un po' quella bocca."

Non mi fa nemmeno finire e, bloccando i miei polsi con una mano sola dietro la schiena, mi sfila i pantaloncini. "Mh...  qui sembra a posto." "E se per caso fossi stata in mutande?". Ribatto, sorpresa dal suo gesto. Mi ignora della grossa e lascia i miei polsi per passarmi entrambe le mani sui fianchi ancora coperti dalla sua felpa, mentre reprimo un lieve brivido. Mi fa girare di scatto verso di lui e mi abbassa la zip della felpa, scendendo con essa. Si ritrova inginocchiato davanti a me e da li solleva lo sguardo, facendo incontrare il cremisi con il verde acqua.

Ghigna e con un colpo solo mi sfila la felpa, riprendendosela, lasciandomi in scarpe e tuta. Per la prima volta in vita mia, la mia tuta mi sembra troppo attillata, ma sarà per come mi fissa, o meglio, per come come mi scruta da capo a piedi. Si rialza, e torna ad incombere su di me.

"Va bene signorina, può procedere. Ma non si dimentichi che la tengo d'occhio." Conclude, ironicamente.

Ma quello strano sorriso mi fa intendere che non sta scherzando del tutto. In un certo senso questo è inquietante. "Allora?" Aggrotto la fronte. E ora che vuole questo. "Allora cosa?"

"Tu hai rimandato ad oggi quello che io potevo fare benissimo anche domani per un tuo stupido capriccio e in più hai scelto un orario assurdo per questa specie di scontro. Credo di meritarmi qualcosa per la pazienza."

"Ordini pure, grande capo." Dico, palesemente ironica, per nulla dell'idea di accontentarlo dopo che avrà posto la sua, probabilmente idiota, richiesta.

Lui si lecca le labbra ed io mi ritrovo a pensare cosa ci potrebbe fare con quelle labbra, ma così, in via puramente ipotetica e disinteressata. Scuoto la testa. Ma anche no, cosa vado a pensare, così dal nulla. Lui mi guarda compiaciuto. "Mi piace che mi chiami grande capo... Facciamo cosi. Fatti baciare senza tentare di uccidermi in qualche modo." Conclude tutto tranquillo.

"Lo sapevo che avrei dovuto scegliere un altro orario, la sveglia mattutina troppo presto ti ha dato alla testa". Lui alza un sopracciglio. "Potevo chiederti molto peggio, accontentati." Tira uno sbuffo, mentre io sono ancora mezza scioccata. "Ma che cazzo... ma perchè dovresti volere baciarmi così dal nulla?". Lui alza gli occhi al cielo. " E' uno sfizio, sono belle, mi piacciono. Quello che mi piace me lo prendo." Mi guarda, avvicinandosi. "Hai forse paura? E' solo un bacetto, non significa nulla." Scuoto la testa. Dovrei avere paura di una stupida toccata di labbra? E presa dall'orgoglio annuisco, accentando il bacio. 

Allora non aspetta e mi appoggia una mano sulla nuca, baciandomi, avventandosi sulle mie labbra, in modo brusco, ma... straordinariamente bello. Sento la sua lingua calda sulla mia bocca serrata e provo ad allontanarmi. Il bacio dovrebbe essere finito no? Le labbra si sono toccate.

"Lasciami fare, tanto si vede che ti sta piacendo." Lo sento sussurrare, senza allontanare le labbra dalle mie. Mi duole ammettere che ha ragione, allora decido di schiudere la bocca un poco e subito vengo invasa dal contatto lingua contro lingua. Ansimo appena, socchiudendo di più la bocca e ricambiando il bacio. Stuzzico il suo labbro inferiore mordendolo leggermente. Lui sembra gradire, visto che ansima appena, e riprende l'attacco alla tua bocca, deciso a non lasciare il controllo a te. Provi a rimettere un po di spazio tra di voi e questa volta te lo permette. 

katsuki x reader ™Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora