13.

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Quando dopo una ventina di minuti io e Lili usciamo dal bagno per fortuna c'è così tanta gente che riusciamo a confonderci.

Ci facciamo strada tra la folla quando, guardandomi intorno, non riesco a trovare Noah.

Vedo pero' che Liam si sta avvicinando.

Stritolo il braccio di Lili.

<<Oddio Lili. Liam sta venendo verso di noi.>>

<<Alex, tranquillizzati. Magari vi chiarirete, no?>>

Quando ci arriva di fronte mi guarda e chiede:

<<Possiamo uscire a parlare un attimo?>>

Io annuisco, un po' titubante. Non mi esce nessuna parola.

Guardo Lili, che mi fa un sorriso confortante e lo seguo fuori.

Ci sediamo sui gradini all'esterno dell'università.

Poi inizia. <<Allora, tra te Centineo è... ufficiale?>>

Io ho lo sguardo fisso davanti a me. Cerco di essere distante.

<<In realtà credo che...>> non so come definirci. Sicuramente ora Noah mi starà odiando.

<<...abbiamo chiuso.>> Dico una mezza verità, alla fine non siamo mai stati insieme veramente. E mentre lo dico sento una piccola fitta dolorosa.

Poi continuo, girandomi per guardarlo, con un tono freddo. <<Perché, ora ti importa? Prima mi lasci, non mi parli per settimane e ora ti interessa? E non mi venire a dire che avrei dovuto cercarti io perc...>>

Lui sospira. <<Lo so, ho fatto un errore a non cercarti per settimane, ma capiscimi... ero arrabbiato, tanto. O più che altro deluso. Pensavo che tu non mi amassi più. Poi hai dormito anche a casa di uno sconosciuto, che ho scoperto essere Noah.>>

Faccio una smorfia.

<<Se davvero ti fosse interessato mi avresti ascoltata>>

Alza gli occhi al cielo e continua. <<Non mi dicevi mai un maledetto "ti amo" e... a me andava anche bene, finché me lo dimostravi in altri modi. Ma poi, ho visto che ti allontanavi sempre di più, sono arrivato a pensare che avessi un altro e quando ho saputo di quella cosa... ho pensato ad una pausa.>>

Restiamo per un momento in silenzio. Poi parlo.

<<Lo sai che... sono una persona riflessiva, che prima di fare una cosa la pensa mille volte, che non dice le parole tanto per dirle, che ci dà un peso. O almeno lo dovresti sapere, perché a quanto dici tu "non mi riconosci più".>> dico piano e faccio il segno delle virgolette con le dita.

<<Mi dispiace, Alex. Ho sbagliato. Vederti con un altro mi ha... fatto ribollire il sangue e... sono geloso. Okay?>> si gira verso di me.

Mi prende le mani. Poi mi accarezza la guancia. Mi fa un po' strano il suo tocco dopo tutto questo periodo.

<<Vorrei... tornare con te. Lo so che sei arrabbiata anche tu però... io vorrei riprovarci. Mi manchi.>>

Vorrei essere più distaccata. Lo guardo negli occhi.
Questi occhi marroni, speranzosi.

Alla fine era quello che volevo, no? Farlo tornare da me.

Però... c'è questo però.

Devo essere decisa.

Una seconda possibilità non si nega a nessuno. No?

Guardandolo negli occhi cedo e annuisco piano.

Lui sorride da orecchio a orecchio. Si avvicina e mi abbraccia.

Dopo un po' mi stacco.

<<Liam... Non credere che sia già tutto come prima, sono stata male e adesso voglio andare con calma.>>

Lui inizia: <<Sì scusa, hai ragione. Non ho resistito. Poi sei bellissima stasera.>> gli faccio un mezzo sorriso.

<<A proposito io... devo... devo andare un attimo dentro. Ci vediamo dopo.>> mi alzo e corro dentro.

Non so perché ma... pensavo di sentirmi diversamente dopo il ricongiungimento con Liam.

Sarà solo un'impressione...

Guardo qua e là, tra i tavoli, tra la gente che balla. Nessuna traccia di Noah.

Esco da un'altra uscita e... eccolo seduto sugli scalini, con una birra in mano.

Mi siedo vicino a lui e rimaniamo in silenzio per qualche minuto.

Poi di scatto mi giro verso di lui e inizio.

<<Scusa se ho reagito male, okay? Solo che... Non mi aspettavo nessun bacio, mi hai sorpresa.>>

Lui beve un sorso di birra. E continua a guardare dritto davanti a sé.

Continuo. <<Penso che tu debba sapere che Liam mi ha appena chiesto di... riprovarci.>> Dico questa ultima parte con un filo di voce. Tanto piano che credo che non mi abbia nemmeno sentito.

Lui annuisce piano.

<<E io ho risposto... di sì.>>

Un altro sorso di birra.

Poco dopo parla. <<Beh, era quello che volevi, no?>> mi sorride, ma è un sorriso amaro, lo vedo.

<<Sono contento di averti aiutato. E anche la mia ex oggi si è rifatta viva, per la cronaca.>> mi guarda con gli occhi un po' spenti.

<<Oh okay...>> Riesco a dire, abbassando lo sguardo.

Fa freddo, mi avvolgo con le braccia per cercare di riscaldarmi un po'. Lui lo nota e mi appoggia sulle gambe la sua giacca.
Come se volesse fare un gesto disinteressato ma alla fine si capisce che si è preoccupato.
Lo ringrazio, e me lo metto sulle spalle.

Dopo un po' di silenzio parla.
<<Ma poi cosa credevi? Che mi fossi innamorato di te? Prima stavo solo fingendo. Ero entrato nella parte.>> Fa un mezzo sorriso e poi si mette a guardare per terra.
Ecco che torna il ragazzo strafottente che mi dà i nervi. Il ragazzo che so che finge di essere ma non è.

Dicendolo mi ha un po' ferita, ma faccio finta di niente.

<<Ti auguro il meglio.>> si alza.

Io vorrei dire qualcosa ma non mi esce niente.

<<In bocca al lupo, Alex. Spero sia felice.>> e ritorna dentro.

Mi passo le mani nei capelli.

Rimango ancora in po' fuori, non mi va di tornare dentro.

Così rimango sola, con me stessa e i miei pensieri, in questa notte gelida.

The Big BubbleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora