11.

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Halloween ci mette poco ad arrivare. E' il giorno della festa e la mia ansia, ormai mia migliore amica, inizia a rifarsi sentire.

Inizio ad agitarmi per la festa, per dover vedere Liam, per indossare una tutina attillata di pelle, per andare in giro con Noah...

No. Calmati.

Non farò come faccio sempre, non mi farò divorare dall'ansia. Oggi mi farò coraggio.

Quando infilo la tutina ricado nel vortice.

E se mi prendessero in giro? Poi non vorrei che mi guardassero male, o meglio... che tutti mi guardassero e basta.

Dai, Alex! Mica tutti staranno a guardare te.

Forza e coraggio.

Quando sono quasi pronta e manca solo la maschera, mi squilla il cellulare.

"I don't know about you, but I'm feeling 22! Everyt..." interrompo, a malincuore, la musica di Taylor Swift e rispondo.

<<Papà?>> rispondo felice.

Ogni giorno ci chiama per vedere come stiamo, io e Luke.

Lui e la mamma sono sempre impegnati per lavoro, viaggiano molto, ma trovano sempre il tempo per sentirci.

<<Ehi amore di papà, come va? Ti ho preso in un momento sbagliato?>>

<<Oh no, papà, tranquillo, tutto bene. Mi sto preparando per andare ad una festa in maschera... sai oggi è Halloween.>>

<<Giusto! Sono contento amore di papà, da cosa ti vesti?>>

Oh beh.

<<Da... da... una supereroina.>>

<<Che bello tesoro! È un vestito... Adatto vero, amore? Mica mi devo preoccupare?>>

<<Macché papà!>> e scoppio in una risata isterica.

<<Ti pare! È un vestito normalissimo.>>

Se gli dicessi che ho una tutina aderente di pelle, protettivo com'è, sarebbe capace di prendere un aereo ovunque sia e tornare qui.

Papà è sempre stato protettivo, a volte anche troppo. Soprattutto perché stando così lontano da casa non può controllarmi sempre, consigliarmi o aiutarmi come vorrebbe. Ha sempre cercato di tenermi in una bolla. Solo mamma è in grado di farlo ragionare.

Sono proprio fatti per stare insieme. Lui agitato e impaziente, lei misurata e ragionevole.

Però non sono più una bambina. Papà lo dovrà capire, prima o poi...

Meglio poi che ora, sinceramente però.

<<Va... bene tesoro, vedo che sei entusiasta! Divertiti e stai attenta, mi raccomando. Mi posso fidare di Lili, sì? Ti saluta tanto anche la mamma, un bacio grande amore di papà. Ti vogliamo bene!>>

<<Certo papà, grazie. Vi voglio bene anche io.>> e riattacco subito, prima che mi faccia scappare qualcosa che potrebbe tradirmi.

Tipo che non vado con Lili.

Nel momento esatto in cui attacco al telefono Luke spalanca la porta di camera mia.

Sussulto e mi esce un urlo.

<<Cavolo, Luke! Ma è così che si entra in una camera?>>

<<Woooow. La mia sorella sfigatella si è vestita da Vedova Nera? Cosa ti sei bevuta? Papà lo sa? Immagino di no, sennò sarebbe già qui.>> Alza le sopracciglia e io lo guardo male.

<<Papà... sa... che sto andando ad una festa, Luke. Non ha bisogno di sapere con quale vestito. Ora se permetti, devo andare.>>

Lo sorpasso e scendo le scale. Appena in tempo, suona il campanello.

Vado ad aprire.

È Captain... Noah.

Mi sorride e gli si illuminano gli occhi.

Oggi lo trovo molto carino. (Non solo oggi dai)

Magari è solo tanto emozionato per la festa.

Guardo lui e il costume attentamente.

Vedo che anche lui mi sta squadrando e un po' arrossisco. Ne approfitto per mettere la maschera.

<<Beh, sei... fantastica.>>

Okay, ora penso di essere diventata rossa un peperone. Bene.

Devo dire che... anche il suo è attillato, e poi ha anche lo scudo.

<<Andiamo o no, mia tesorina? Finito di mangiarmi con gli occhi?>> Mi guarda con un sopracciglio alzato.

Mi smuovo subito e ritorno in me. Alzo gli occhi e gli do un buffetto sul braccio.

Respiro profondamente.

<<Oh, sì certo, andiamo.>>

The Big BubbleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora