16.

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Così non si può continuare.

Continuare a negare o ignorare l'evidenza non servirà a niente.

Purtroppo con Liam non è più come prima.
E soprattutto prima non c'era Noah.

L'unica cosa di cui sono sicura è di dover parlare con Liam.

Come glielo dico?

Mi squilla il telefono.

<<Pronto?>> rispondo.

<<Ehi, tesoro di papà... come state?>> la voce squillante di papà risuona dal telefono.

<<Ciao papà, tutto... benone qui. Lì a Parigi?>> Cerco di mostrarmi calma con la voce.

<<Tutto bene, amore, ma ci mancate tanto. Probabilmente torneremo in tempo per le vacanze di Natale! Io e la mamma non vediamo l'ora di potervi riabbracciare.>>

<<Mancate tanto anche a noi, papà. Non immaginate quanto.>> sospiro.

<<Ciao, tesoro!>> sento la voce di mamma che risuona in lontananza dall'altro capo.

<<Vi saluta la mamma...>> papà ride e poi resta in silenzio qualche secondo.

<<Tesoro... sicura che vada tutto bene? Sento la tua voce un po'... spenta.>>

Mio padre riesce a cogliere tutto. Non posso mai nascondergli niente.

Sospiro di nuovo. Riesce sempre ad accorgersi quando sono giù. Anche se è a chilometri e chilometri di distanza.

Avrei così tanta voglia di raccontargli tutto, se solo potessi averlo qui davanti...

<<Raccontami, sfogati, sono tutt'orecchi>>

<<Oh, grazie papà, ma non è... nulla di che, non ti preoccupare. Sto solo attraversando un periodo no con Liam...>>

<<Oh capisco, ma nulla di grave spero...?>>

<<Non... non lo so.>> sospiro.

Sospira anche papà. Poi dice con voce dolce: <<Alexis, l'unico consiglio che posso darti è: cerca di capire quello che ti fa stare male e chiediti solo: ne vale la pena? Vale la pena sprecare quel tuo bel sorriso per un ragazzo o una situazione che non ti fa stare bene?>>

Non lo so più. È questo il problema.

I miei occhi iniziano ad appannarsi di lacrime.

Quanto mi manca.

<<Vorrei tanto poterti abbracciare, papà.>> tiro su con il naso. Non faccio altro che piangere in questi giorni.

<<Anche io, tantissimo. Ma sei forte, Alexis. Sei forte a portare avanti la casa, studiare all'università e ad occuparti di quello scemotto di tuo fratello>> con la voce che gli trema un po'.

Poi continua. <<Papà ha sempre voluto tenerti in una grande bolla, lo ammetto, per tenerti al sicuro da ogni cosa. Però ora sei cresciuta... sei diventata una donna, anche se per me sarai sempre una bambina, e questo lo sai. Sei pronta per affrontare qualunque cosa piccola mia.>>

<<Grazie papà... so che l'hai fatto solo per proteggermi. Ti voglio tanto bene.>>

<<Più io tesoro, più io.>>

Basta, devo farlo. Devo essere coraggiosa.
La telefonata con mio padre mi ha dato la grinta che mi serviva.

Non posso continuare a stare con Liam se mi sento in questo modo.

Devo dirgli quello che provo. O meglio, quello che non provo più ormai.

Non posso e non voglio accontentarmi.

Come non voglio farlo stare male o illuderlo.

Voglio scoppiare questa maledetta bolla.

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