20│"there's no one like you"

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━ FRAGOLE & SIGARETTE ━❝ you always leave me wanting moreI can't shake my hunger forstrawberries and cigarettesalways taste like youyeah, they always taste like youyou ❞

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FRAGOLE & SIGARETTE
❝ you always leave me wanting more
I can't shake my hunger for
strawberries and cigarettes
always taste like you
yeah, they always taste like you
you ❞

« sono distrutto » espirò, gettandosi a peso morto su uno dei divanetti del diner, Cody, togliendosi le scarpe e iniziando a massaggiarsi i piedi « dio, rimettili dentro » protestò, Ethan, rientrando nella sala dopo aver tolto i pattini, stiracchiandosi e sospirando numerose volte « che fame » brontolò invece Ryan, con la testa poggiata sul tavolo rettangolare del diner e il braccio sinistro a fargli da cuscino. Il sole era ormai calato, lasciando posto alla luna, ormai alta nel cielo da circa tre ore, al suo fianco, mille puntini luminosi decoravano il cielo.

Mi abbandonai contro lo schienale a strisce del divanetto su cui era seduto anche Ryan, guardando fuori dalla finestra, il parcheggio era deserto e la strada silenziosa, solo qualche auto la percorreva a distanza di circa un'ora « chi vuole friggere le patatine? » udii la voce di Jin, proveniente da dietro al bancone, mano a mano si allontanava andando in cucina « io! » esclamò per primo, il moro, correndo con i calzini ai piedi, sparendo dietro alla parete, che non permetteva di farci vedere la porta della cucina.

Guardai Ryan, che era lì, la guancia compressa contro la superficie bianca del tavolo, le palpebre chiuse, l'ombra delle ciglia si proiettava sugli zigomi, formando degli spuntoni, le sue rosee labbra erano schiuse, permettendo a tranquilli sospiri di disperdersi dopo essere fuggiti. Posai la guancia destra sul tavolo, mentre le mie falangi si aggrovigliavano tra loro, nascoste dal tavolo, alzai titubante un braccio e le mie dita si infiltravano nei morbidi capelli biondi di Ryan, facevo gesti cauti, per non svegliarlo o disturbarlo e sembrò che l'agitazione e i problemi fossero scivolati via dal mio corpo.

In sottofondo il rumore dei piatti e la voce di Jin, impegnato a cucinare dei panini per tutti noi, portai le dita sulla guancia del biondo, portandole poi sulla sua fronte, spostando i ciuffi di capelli che gli stavano solleticando le palpebre. Era rilassante stare lì, con le dita tra i suoi capelli e mi dimenticai di cosa dovessi dire ad Ethan, non notai neanche la sua presenza, il fatto che i suoi occhi stessero seguendo i miei movimenti, seduto sullo sgabello del diner. Per un momento c'ero solo io lì, Ryan era diventato un volto qualunque, mi chiesi quanto sarebbe durato tutto quello.

Cosa ne sarebbe stato di noi quattro a fine estate? Saremmo stati gli stessi o saremmo cambiati? Avrei preferito che il tempo si congelasse, perché non ero mai stato più felice di così in vita mia. Posai i polpastrelli sulla guancia di Ryan, poi seguii le curve del suo naso e feci per toccare le labbra ma la mia mano si fermò, lentamente tornò vicino l'altra e le mie dita ripresero ad intrecciarsi come se non fosse mai accaduto niente. Mi chiesi se anche le nostre vite sarebbero andate così, se dopo quell'estate avremmo finto che non fosse mai successo nulla.

FRAGOLE & SIGARETTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora