Jordan scese le scale di corsa e arrivò in sala da pranzo. Si era svegliato tardi, mezz'ora prima, e non aveva nemmeno fatto in tempo a mettersi la maglietta che già lo avevano chiamato per andare a pranzare. Infatti finì di indossarla appena entrò nella sala da pranzo, sentendosi leggermente osservato. Si voltò e vide Xavier guardarlo. Arrossì violentemente, ma mantenne un'espressione delusa e fredda nel volto. Nonostante tutto, l'immagine del suo bacio con Isabelle in aeroporto continuava a tornargli in mente.
Sospirò e si avvicinò al tavolo dove erano seduti Claude e Bryce che, come al solito, bisticciavano per delle cavolate. Dopo che il rosso gli aveva dato il disegno, non aveva fatto sapere nulla a Jordan e lui aveva immaginato nella sua mente perversa - non sembrava pervertito, ma anche lui, come tutti, lo era - cosa avevano fatto prima di dormire. Nonostante fosse curioso di sapere i dettagli, non chiese niente e non ascoltò nemmeno i loro litigi. Era troppo perso a fissare la carbonara che aveva nel piatto. Sperava che rispondesse alla marea di domande che gli frullavano per la testa.
Perché Xavier l'aveva guardato in quel modo?
Non era innamorato di Isabelle?
Eppure perché non ci aveva più parlato dopo quel bacio?
Forse era solo un puttaniere. Sì, molto probabilmente era uno che andava in giro a far innamorare la gente, anche se non aveva voglia di restare. Forse era uno di quelli che pensavano all'amore come a dei livelli da superare continuamente. Gli sembrava strano che fosse davvero così e, soprattutto, si chiedeva come avesse fatto a innamorarsi di un ragazzo in quel modo.
Cominciò a mangiare in silenzio, ma notò che c'era qualcosa di strano nel tavolino. Alzò la testa e vide Claude e Bryce sbiancare lentamente. Si voltò nella direzione che seguivano i loro sguardi e incrociò gli occhi azzurri di Isabelle. Il sangue gli si congelò nelle vene e sentì gli occhi riempirsi di lacrime al solo ricordo del bacio che si erano dati lei e Xavier. Isabelle stava avanzando verso il loro e Jordan se ne chiese il motivo, mentre si sentiva morire ogni secondo di più.
«Posso?» chiese indicando il posto libero accanto al ragazzo col cuore spezzato.
Il verde ingoiò il boccone a fatica. «Certo» mormorò e abbassò lo sguardo sul proprio piatto, non riuscendo a guardarla in faccia, non con le lacrime che rischiavano di scivolargli sulla pelle da un momento all'altro.
«Grazie, Jordan» rispose lei e si sedette.
Jordan notò che anche lei aveva preso la carbonara e si ritrovò a stimarla leggermente per questo, sebbene non avesse smesso di odiarla. Be', la persona da odiare non era lei però. In fondo il puttaniere qui era Xavier, Isabelle era solo una delle sue prede che, come lui, era caduta nella sua trappola. Un po' gli faceva pena.
Isabelle cominciò a mangiare in silenzio e, stranamente, nemmeno Claude e Bryce fecero rumore. Si limitarono soltanto a mandare sguardi di avvertimento a Jordan. Non ti fidare di lei!, dicevano i loro occhi, ma lui si sentiva quasi vicino al dolore che poteva provare quella ragazza per essere stata ingannata da Xavier. Erano entrambi sulla stessa onda e, secondo lui e la sua ingenuità, erano gli unici che potevano capirsi l'un l'altro.
«Jordan» lo chiamò la ragazza.
«Sì?»
Isabelle abbassò lo sguardo sul piatto e sospirò. I suoi occhi erano così tristi e veri, pensò Jordan. «So come ti senti» disse e lui sgranò gli occhi. Lei si voltò verso di lui e lo fissò con quelle sue grandi iridi blu: sembrava potesse scoppiare a piangere da un momento all'altro. «Io non sapevo che lui si sentisse anche con te» La sua voce si spezzò. «È che sembrava così vero quando mi scriveva. Pensa che mi ha pure scritto delle lettere d'amore e inviato una cartolina da Liocott» La sua voce si spezzò e si portò una mano davanti alle labbra.
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STARDUST, hiromido
Fanfictionᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀ Gli occhi di Jordan erano come due stelle. Spesso allungava le mani al cielo come per cercare di afferrare due stelle che gli assomigliavano, per sentirlo meno lontano. Altre volte chiudeva gli occhi davanti al cielo notturno per cercare di...