Jordan entrò in sala da pranzo quasi saltellando. Si bloccò appena vide Xavier seduto da solo nel tavolo mangiare con tristezza (in realtà stava osservando il cibo nel piatto senza muovere un muscolo, cosa mai successa prima d'ora). I suoi occhi erano tristi e sembrava perso nei propri pensieri, mentre con la forchetta spostava l'insalata ai bordi del piatto.
Jordan inclinò la testa di lato come un gufo e sospirò. Guardandolo, le immagini del loro bacio gli ritornarono in mente, come anche il momento in cui lui stesso l'aveva "respinto" per andare a parlare con Isabelle. Chissà cosa aveva pensato Xavier... Probabilmente che non voleva avere più niente a che fare con lui. Si sentì stringere il cuore a quel pensiero.
Guardò per un attimo Bryce e Claude, che erano seduti al loro solito tavolo - il quale, prima di tutta questa confusione, era condiviso anche da Jordan e Xavier -, e poi i suoi occhi neri si posarono nuovamente sul ragazzo seduto in disparte che osservava il cibo senza toccarlo, mentre il suo morale andava a confondersi con il pavimento.
Jordan si avvicinò alla cucina e prese un vassoio. Si fece dare solo un po' di verdura e una fettina di carne, prese un bicchiere e dei tovaglioli e si voltò a cercare Xavier con lo sguardo, mentre i battiti del suo cuore acceleravano a dismisura. Era sempre lì, e per fortuna! Prese un profondo respiro e si incamminò verso il tavolo, l'unico che vedeva nella mensa. Adesso, per Jordan, esistevano solo lui, Xavier e il posto libero accanto a lui. Doveva chiarirci a tutti i costi, ne andava della felicità di entrambi e l'ultima cosa che voleva, era che la persona che amava fosse triste.
Quando sentì qualcuno avvicinarsi, Xavier alzò la testa e, quando incrociò il suo sguardo, sgranò gli occhi lucidi per la sorpresa. Jordan rimase per qualche secondo lì, in piedi in mezzo alla sala da pranzo, a osservare ogni sfumatura delle sue iridi verde smeraldo, sempre così brillanti e luminose. Quando tornò con i piedi per terra, tossì un paio di volte, imbarazzato, mentre sentiva del calore salirgli dal collo e arrivare alle sue guance. Improvvisamente faceva fin troppo caldo.
«Posso?» domandò, una volta che si fu calmato – più o meno.
Xavier scosse la testa e Jordan spalancò la bocca, mentre sentiva la rabbia salire a dismisura dentro di lui: okay, era pronto per fare una scenata e spiegare come erano davvero andate le cose una mezz'ora prima. Non l'avrebbe mai lasciato lì, da solo, dopo che si erano baciati!
«No, cioè!» balbettò Xavier, dandosi dello stupido per la sua reazione, e Jordan chiuse la bocca e aggrottò le sopracciglia, in attesa della sua risposta. Non ci stava capendo più nulla. «Ah!» Il rosso si sbatté una mano sulla fronte. «Ho sbagliato, certo che puoi!»
«Ah, ecco. Mi stava venendo un accidente» commentò Jordan e riuscì a far ridacchiare Xavier. Il verde, quindi, si sedette accanto a lui e le loro ginocchia entrarono in contatto. Entrambi si guardarono negli occhi per qualche secondo, quando Jordan spostò la gamba e abbassò lo sguardo, imbarazzato e con il viso rosso.
Cominciò poi a mangiare - o almeno ci provò, dato che le sue mani tremavano come se stesse per avere un attacco di panico (cosa che gli sarebbe potuta accadere benissimo in quel preciso istante) – immerso in un silenzio quasi assordante. Alla fine, si decise di cominciare a parlare per due motivi: il primo, non voleva che Isabelle soffrisse per il nulla, doveva provarci anche per lei; il secondo - ma molto più importante rispetto al primo -, lui ci teneva davvero troppo a quel ragazzo e non voleva che si creassero malintesi o muri fra di loro.
Si voltò, quindi, verso Xavier e arrossì violentemente nel vedere che lui lo stava già guardando. Il suo sguardo si posò sulle labbra del rosso e la sua mente tornò per la centesima volta a quel bacio. Sentiva ancora i brividi che avevano percorso il suo corpo in quell'istante, che per lui era durato un'eternità.
Jordan era innamorato perso di Xavier, e non riusciva a capire se era un bene o un male. Forse era entrambe le cose, ma Jordan sapeva che per lui avrebbe sopportato anche i mali peggiori, come aveva già fatto.
«Senti... riguardo a prima...» cominciò, ma le parole gli morirono in gola nel vedere Xavier abbassare la testa. E se era tutto uno "scherzo"? Amen, io almeno c'ho provato. «Dovevo parlare con Isa, avevo bisogno di sapere come stavano davvero le cose; per questo motivo me ne sono andato» Quando vide che stava per essere interrotto, gli lanciò un'occhiataccia. «E, prima che tu possa dire qualsiasi cosa, so che avrei dovuto dirtelo, ma era una decisione che preferivo prendere da solo, capisci? Come una prova».
Xavier sorrise e gli strinse timidamente la mano da sotto al tavolo. «E l'hai superata, questa prova?» domandò con un sorriso malizioso sulle labbra, mentre dentro di sé sperava in una risposta positiva.
Jordan annuì, «E anche egregiamente» e sorrise, vivamente felice nel vedere come le cose si stessero aggiustando fra loro.
Xavier mosse leggermente la testa e, mentre lo osservava con quello sguardo dolce che Jordan amava tanto, dato che era riservato solo a lui, gli spostò una ciocca di capelli dal viso. «Ora sei perfetto» commentò il rosso.
Jordan sbuffò e lo guardò male. «Nessuno è perfetto» replicò. «L'abbiamo studiato anche a scuola!»
Xavier scosse la testa con un sorriso malizioso sulle labbra. Quando aprì gli occhi, di fronte a quella bellezza che ora era davvero sua, Jordan si sentì sciogliere. Avvertì proprio le sue membra scivolargli addosso e cadere a terra in una poltiglia informe e... Eliminò quell'immagine dalla sua testa. Disgustosa. Si chiese come facevano a venirgli in mente certe cose.
«Tu ai miei occhi sei perfetto, però» continuò Xavier riscuotendolo dai suoi pensieri. «E sinceramente non mi importa di ciò che scrivono sui libri di scuola, mi interessa molto più chi vedo».
Jordan avvampò e abbassò lo sguardo sul cibo, diventato improvvisamente interessante. Xavier si alzò dal posto e afferrò il verde per una mano, tirandolo su. «Allora? Andiamo a guardarci una bella serie TV?» gli domandò.
Jordan gli si avvicinò, gli stampò un leggero e veloce bacio sulle labbra e gli sorrise, mentre arrossiva. «Ci sto! Però guardiamoci Shadowhunters, okay?» esclamò e fu lui a trascinarlo fuori dalla sala da pranzo con vigore.
Xavier alzò gli occhi al cielo mentre salivano le scale ad una velocità fin troppo estrema. «Uffa, lo sai che a me non piace...» mormorò.
Jordan si bloccò e si voltò verso di lui, corrugando la fronte, e gli rivolse il proprio indice, come se lo accusasse di avere dei pessimi gusti riguardo le serie TV e i film. «Mi dispiace, ma dovrai sopportarlo per molto tempo, dato che cominceremo a guardarlo dalla prima stagione. E guai a te se ti lamenti!» Poi con gli occhi a cuore, esclamò: «E poi c'è Alec...!»
Il rosso sospirò e si inchinò, mentre un leggero sorriso gli increspava le labbra. In quei giorni aveva fantasticato molte volte su come potesse diventare la sua vita se si fosse mai messo con Jordan, ma non aveva immaginato che poteva essere così bella. «D'accordo, mammina» Ci mancò poco che il verde non gli tirasse una scarpa in testa, nel sentire quel nomignolo.
Una volta in camera Jordan afferrò il computer e lo accese sotto lo sguardo attento di Xavier.
«Jordy?»
«Sì?»
«Sei davvero pronto ad affrontare questa prova difficilissima con una persona come me?»
«Con una persona come te affronterei persino Dio. Oh Dio, forse lui no... però, insomma, hai capito».
durante il terzo episodio...
«No, no, no! ALEC, BACIALO- Xavier perché hai stoppato l'episodio?»
«Ti amo».
«Ti amo anch'io, però ora fammi guardareShadowhunters in santa pace, su!»
a.a.
SONO TORNATA
sto per piangere
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STARDUST, hiromido
Fanfictionᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀ Gli occhi di Jordan erano come due stelle. Spesso allungava le mani al cielo come per cercare di afferrare due stelle che gli assomigliavano, per sentirlo meno lontano. Altre volte chiudeva gli occhi davanti al cielo notturno per cercare di...