9. Lake Windermere.

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Liam, Andy, Aaron, Eryn, Baylee e Sophia si incontrarono davanti casa di Andy alle sette di mattina.

Liam si era svegliato di buon umore. Si trovava bene coi suoi nuovi amici e questa situazione che coinvolgeva tutti lo aggradava. Voleva distrarsi e crearsi una nuova vita basata su un nuovo Liam che fa nuove conoscenze. E stava filando tutto secondo i piani.

Si era portato solo un borsone neanche tanto grande. Tanto son solo due giorni si giustificò. E così anche gli altri maschi, quando era chiaro e nemmeno si sorprese tanto dei valigioni enormi delle ragazze, che dovevano portarsi tutto e niente.

Faceva fresco a quell'ora della mattina. Liam indossava un cappottone che gli arrivava fin sopra le ginocchia ed era talmente grande che si sentiva protetto dal freddo, come se fosse in una cosa. I capelli gli si stiravano a contatto col vento e i brividi gli trapassarono il viso, mettendo in risalto i suoi occhi piccoli e assonnati. Cercò di lavarsi e strofinarsi la faccia quella mattina prima di uscire ma aveva troppo sonno sonno, e quegli occhi si ridussero a delle fessure incastrate fra le sue guance lisce e morbide con qualche accenno alla ricrescita della barba.

Trovò Sophia incantevole quella mattina. Era così sveglia e attiva da non far sembrare le sette. Si muoveva, aiutava i due maschi nati stanchi e rideva e chiaccherava tranquillamente con le due amiche. Aveva i capelli mossi che le cadevano pesanti sulle spalle, e gli occhi color miele che avrebbero attirato l'attenzione di chiunque. Che carina pensò Liam.

Il viaggio durò due ore e mezza. Da Londra si spostarono verso nord e non ci misero poi così tanto, tenendo conto che al weekend molti londinesi amavano rilassarsi fuori dalla loro città. Aaron guidava, con accanto Eryn che leggeva. Dietro di loro Liam appoggiato al finestrino con Sophia appoggiata al suo braccio che dormiva. Sorrise a vederla, e Andy divertito le scattò una foto, per poi poterla prendere in giro.

Parcheggiarono la macchina accanto alla casetta di legno. Era circondata da una bellissima distesa verde. Poco più in là c'era un campo di girasoli che rendeva vivace l'ambiente, e dalla punta di quella collinetta si poteva vedere giù a valle il villaggio con tutte le casine ammucchiate e una grande piazza che si affacciava su un lago.

Liam amava conoscere posti nuovi e non dava conto a nessuno poiché non appena arrivato osservò ogni minimo particolare di quel luogo, facendolo suo in modo da ambientarcisi immediatamente.

La casa non era divisa in piani. Aveva bagni, cucina e camere nello stesso piano. Era tutta fatta in legno e comunicava sensazioni piacevoli, Come nelle favole ebbero tutti l'impressione. I colori all'interno erano caldi e ogni mobile o oggetti d'arredamento erano semplici, adatti a quel posto.

“Sophia, vuoi che ti aiuto?” propose Liam da galantuomo.

“Ehm, no, non voglio disturbarti.” rispose l'altra un po' impacciata.

“No, ma io ho già finito di mettere via la mia roba.” cercò di giustificarsi subito, Liam utilizzando un sono simpatico.

“Se avevi intenzione di farmi capire che ho portato troppe cose, ci sei riuscito e mi dispiace deluderti ma già lo sapevo.” rispose immediatamente Sophia ridendo di sé stessa e del tentativo del ragazzo di farla sentire in colpa. Fortunatamente non era una ragazza permalosa.

Anche Liam rise a quelle parole ma dopo pochi attimi le ripropose l'offerta.

“Dunque Sophia, la vuoi una mano o no?”

“No, grazie, proseguo da sola.” rispose l'altra spiritosamente e con tono altezzoso ma divertito.

Allora Liam se ne andò, ma non appena le fu dietro le spalle le saltò addosso facendole il solletico ai fianchi, e insieme caddero ridendo sul lento, mentre lei urlava cercando di far smettere Liam, divertito da morire.

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