Chapter 6: Where is Octavia?

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Thalia

Prima di entrare gli sciolgo delicatamente le mani dalla corda, sotto il suo sguardo che mi brucia la pelle.
《Okay seriamente, smettila di fissarmi》ordino.
Non ricevo alcuna risposta, ormai è arrabbiato con me.
Ma è lui che ha cominciato.
《Bene, adesso non mi parli più? Fai la vittima, Blake? Patetico》rido mentre varco l'entrata del campo.
Continua a non parlare, facendo il suo ingresso sotto lo sguardo di tutti.

《Hey tu, ragazzina. Dov'è Clarke?》chiede un ragazzo moro, venendo verso di me.
Mi giro verso di Bellamy, incrociando il suo sguardo.
I suoi occhi scuri penetrano nei miei, provocandomi mille brividi.

Torno a guardare il ragazzo di prima, che sembra ancora più spazientito.
《Ah, stai parlando con me?》chiedo facendo la finta spaesata.
Il ragazzo rotea gli occhi ghignando leggermente.
《Dov'è Clarke?》insiste.
《Non lo so, ragazzino》
《Ragazzino?》
《A quanto pare ci senti》

Faccio per andarmene ma il ragazzo di prima mi blocca, prendendomi per il polso.
《Sei la nuova conquista di Bellamy? Pensavo che avesse già Roma e Bree》sussurra.
Mi stacco bruscamente, guardandolo truce.
《Neanche per idea. Non sono la nuova conquista di nessuno e non paragonarmi a quelle due. Non potrebbero neanche baciarmi i piedi》sbotto andandomene.

Perché ogni volta che parla con qualcuno, quel qualcuno deve sempre tirare in mezzo le due galline?
Non le sopporto, non le posso vedere e non ho assolutamente voglia di parlare di loro.

Per carità, non fraintendetemi.
Non mi interessa minimamente cosa fanno con Bellamy, per me possono anche mettere su famiglia tutti e tre felicemente, ma devono tenere una distanza di almeno un metro da me.

Sia chiaro.

Ordino a qualche ragazzo di recarsi al lago qui vicino per aiutare Clarke e gli altri nella ricerca della radio.

Entro nella navicella che ormai è stata adibita come "infermeria" e aspetto il ritorno degli altri.
Spero che la nebbia acida non si faccia rivedere proprio ora che sono tutti molto tesi.
Nel momento in cui Bellamy e i suoi sono andati a caccia qualche giorno fa, la nebbia acida era arrivata anche al campo e tutti ci eravamo rifugiati all'interno della navicella.
Poi Bellamy era tornato col corpo senza vita di Atom, e da quel giorno la nebbia non si è più fatta rivedere.

Mi siedo su uno dei sedili che sono stati sfilati da tutti e tre i piani, usandoli come sedie.

***

《Thalia, vieni fuori!》
La voce di Raven arriva attutita dai teli della tenda, ma riesco comunque a percepirla.

Lei e Clarke hanno avuto la geniale idea di spedire dei razzi nello spazio, come segnale di vita.
In questo modo quelli dell'Arca non avrebbero ucciso tutte quelle persone per risparmiare l'aria, poiché avrebbero visto i razzi e, di conseguenza, avrebbero capito che qui giù è tutto okay.

Esco dalla tenda e vedo tutti i ragazzi accalcati tra di loro intenti a fissare i razzi posti a terra, pronti ad essere lanciati.
Rimango in disparte, contemplando ogni mossa di Raven.
Tuttavia, sento l'oppressione dello sguardo di qualcuno bruciarmi sulla pelle, ma non serve girarsi per capire chi sia il mittente.

《Mio fratello ti sta fissando》sussurra O al mio orecchio.
Sorrido all'affermazione della mia amica e mi giro verso Bell.
Come previsto, il suo sguardo era su di me fino a quando non mi sono girata: lui ha subito distolto lo sguardo, avvicinandosi sempre di più a Roma.

Roteo gli occhi e torno a portare la mia attenzione su Raven.
《Tuo fratello è un idiota》rispondo senza staccare gli occhi di dosso a Raven, che intanto fa partire i razzi.
Gli occhi di tutti sono fermi sul cielo ad osservare quei razzi rossi che squarciano il blu della notte.

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