Chapter 10: Murphy

1.2K 45 21
                                    

Continuo a camminare dietro gli altri, mentre a capo della taciturna fila Clarke ci guida verso l'accampamento.
Abbiamo dovuto lasciare Lincoln sul ponte, e Octavia non ne è proprio entusiasta.

《Tu lo sapevi?》Finn mi aveva raggiunto, affiancancomi nella nostra lenta camminata.
Sapevo si riferisse al fatto che Clarke avesse portato le armi, aiutata da Bellamy e gli altri.

《Sì》affermo, mantenendo chino il capo.

《Perché non me lo hai detto? Sapevi che sarebbe stato un suicidio》dice fermandosi.

《Lo sarebbe stato ad ogni modo, Finn. Con o senza le armi》lo guardo gelida, sicuramente l'empatia non era il mio primo problema in quel momento.
Continuo a camminare, e Finn mi imita dopo qualche secondo di esitazione.

Raggiunta l'entrata dell'accampamento, Finn scarica la sua frustrazione su Clarke e Bellamy, e alla fine diventa una cosa così melodrammatica e drastica, che mi dissocio osservando le numerose stelle che animavano il cielo blu scuro.

Lo scenario è diverso da quello dell'Arca, e se proprio devo essere sincera preferisco questa visuale.
I miei ricordi dell'Arca sono facilmente associabili a dolore, tristezza e rabbia, e rimpiango con tutta me stessa il giorno in cui mi avrebbero dovuta giustiziare.
Qui giù è un vero e proprio inferno, e ne ho le tasche piene di dover scappare e nascondermi da Anya per evitare la morte, quando questa mi era stata offerta su un piatto dorato quando ero ancora sull'Arca.
Mi mancava mia nonna, mi mancava tremendamente e la speranza che forse ancora viva era l'unico barlume a cui potevo aggrapparmi.

Mi volto verso gli altri, ritrovandomi però solamente Clarke e Bellamy: gli altri erano entrati nell'accampamento, e avevo una matta voglia di fare lo stesso, quando una forte luce proveniente dal cielo mi fece riportare l'attenzione su quella tela blu dipinta di macchie bianche.
Quel bagliore luminoso continua a scendere velocemente verso di noi, non sembra nemmeno tanto lontano.

《La navicella Exodus. Tua madre è in anticipo》sento Bellamy parlare a Clarke, ma non ho alcuna voglia di voltarmi di nuovo verso di loro.
Clarke sospira probabilmente sollevata dell'arrivo anticipato di sua madre, ma stava tralasciando un dettaglio importante.

《Non sta rallentando》affermo, continuando a guardare il bagliore che procedeva imperterrito verso la terra.

《Non ha il paracadute?》il panico è percepibile nella voce di Clarke, ma ancora una volta non riesco a provare pena per lei.
Nemmeno quando la navicella si schianta a terra, producendo un rombo assordante ed una colonna di fuoco e fumo fa capolino tra le alture in lontananza.

Mi giro verso Clarke, che si lascia cadere in ginocchio mentre gli occhi le si inumidiscono e un espressione sconvolta le dipinge la faccia.

Guardo Bellamy, che sembra avere occhi solamente per la povera Clarke in ginocchio davanti a lei.
Era dispiaciuto per lei, forse anche più di quanto doveva esserlo.

Decido che quello è il momento per andarmene: non voglio immischiarmi nelle questioni sentimentali degli altri quando mi bastava ed avanzava la mia.
Supero i due, entrando nel cancello e avanzando verso la tenda di Sterling.

Ma, sfortunatamente, qualcuno mi prende per il braccio fermando la mia camminata.

《Dove stai andando?》chiede quella fastidiosa voce che vorrei tanto dimenticare, ma che purtroppo si insinua continuamente nella mia graziosa testolina.

《A dormire》rispondo voltandomi verso Bellamy, fermo davanti a me in tutta la sua altezza e bellezza.

Sì, bellezza. Chi sono io per negare che Bellamy sia un bel ragazzo?

SAVAGE || The 100Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora