Capitolo 4

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Manca un quarto alle undici quando entro nella mia stanza.

Vado verso il cavalletto dove ora c'è appoggiato il mio ultimo lavoro ancora da completare.

È un bosco con una grotta di pietra al cui interno ci sta una mamma orsa con il suo cucciolo.

Per questo disegno ho preso spunto da una foto che aveva fatto mio zio qualche anno fa in Italia.

A lui infatti piace molto la fotografia e adora soprattutto i paesaggi, per questo gira il mondo.

Prendo un pennello e continuo la mia opera per qualche ora fino a quando stanca morta vado in camera mia e mi addormento vestita sul letto.

La mattina dopo quando mi sveglio a casa mia non c'è nessuno.

Faccio colazione e poi decido che è il momento di accendere il telefono.

Uffaa.

Come al solito ci mette secoli ad accedendersi, così lo lascio sul tavolo della cucina e vado a vestirmi.

Poi torno dal mio cellulare e vedo che ho qualche chiamata persa e qulache messaggio. Tutto di Ellie e Scott. Forse allora ci tengono a me e si sono accorti che ero sparita..

I messaggi sono praticamente tutti 'dove sei' 'vieni in salotto' 'rispondimiii'.

Sono indecisa se dirgli che sto bene o lasciarli preoccupare ancora un pò, alla fine opto per la seconda e me me vado nello studio.

Fa molto caldo oggi anche se non c'è il sole e sta per iniziare a piovere così apro la finestra per far girare un po l'aria.

Dopo neanche due ore il mio lavoro è finito e a me piace molto così inizio a mettere via le cose ma suona il campanello.

Mi tocca scendere le scale ed andare ad aprire.

Sulla porta ci sono Scott ed Ellie.

-Ciao- faccio io.

-Possiamo entrare?- chiede Ellie.

Mi sposto e li faccio passare poi li seguo in salotto fin sul divano.

-Allora?- dico io rompendo il silenzio.

-Ieri non ti abbiamo vista poi non rispondevi ai messaggi ed eravamo un po tutti preoccupati-

-Certo Ellie ma io mi presentata alla festa solo che non c'era nessuno di voi sai?-

-Noi ti stavamo aspettando in giardino poi siamo venuti dentro ma tu non c'eri-

-Be dato che non conoscevo nessuno alle dieci me ne sono andata- dico nervosa.

-Ci dispiace- continua Ellie.

-E perché Scott non ha detto una parola da quando è arrivato?-

-Uh scusa ma avevo paura di dire qualcosa di sbagliato- balbetta lui.

-Non lo so- dico -non vi siete comportati da migliore amica e dal mio ragazzo- li guardo -quindi ora siete obbligati a portarmi a pranzo fuori e pagate voi- dico ridendo.

Loro mi guardano sorpresi ma poi sorridono e mi abbracciano.

D'altronde non posso rimanere arrabbiata con loro per sempre, devo imparare ad accettare che tutti sbagliano, nessuno è perfetto.

-Dove vuoi andare allora?- mi chiede Scott.

-Un posto bello ma lontano da qui, decidete voi-

-Ho una idea su andiamo-

Saliamo tutti e tre in macchina di Scott (lui ha già la patente e ci porta in giro con la macchina se piove) e mettiamo su la musica a palla.

Ci comportiamo come degli adolescenti per tutto il viaggio ma a nessuno importa, non c'è niente di meglio che stare in macchina con il tuo ragazzo e la tua migliore amica appena dopo aver fatto pace.

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