«Ieri sei tornato a casa all'una.» affermò convinta Isabel, già carica di primo mattino, nel mentre che Levi, ancora non del tutto sveglio, versava il suo tè nella tazza.
Levi sbuffò. Quella ragazza era tremenda, lo faceva esasperare.
«Si sarà attardato con Hanji, non fare l'impicciona Izzie.» tentò di sviare la conversazione Farlan, molto vanamente.
«Non me la bevo, Hanji a mezzanotte stava a casa.» replicò la rossa, testarda come al suo solito.
«Ora fai anche la stalker?» domandò ironico Levi, seduto al tavolo con loro e inzuppando i biscotti nel tè.
«Sì, faccio la stalker, ora sputa il rospo.» continuò a insistere l'unica donna presente in quella casa.
Levi sospirò. Sapeva bene che Isabel non avrebbe mollato l'osso tanto facilmente, gli conveniva parlare. «Ho incontrato una persona sulla metro e l'ho accompagnata a casa.» rispose allora, restando sempre sul vago.
«Ti senti con qualcuno?» chiese subito la rossa, curiosa come una bambina.
«Isabel, non ha detto quello, non pensi possa aver incontrato un semplice amico o amica?» lo difese nuovamente Farlan.
Levi rimase in silenzio, nel mentre che i suoi amici iniziavano a discutere, come sempre. Isabel diceva a Farlan di non difendere sempre Levi, il biondo, dal canto suo, diceva alla rossa di smetterla di fare l'impicciona. Quei due, quando "litigavano", erano abbastanza comici.
Forse Levi avrebbe dovuto raccontare loro di Eren, in fondo erano suoi amici, erano le persone con cui condivideva la casa.
«Se avete finito di discutere come dei mocciosi, vi dico con chi ero ieri notte.» affermò Levi, deciso a raccontare la faccenda ai suoi amici.
Isabel si ammutolì all'istante e Levi sapeva che, se fosse stata un cane, avrebbe teso le orecchie pronta ad assimilare informazioni. Anche Farlan si mise in attesa del discorso del moro, lui non era ficcanaso come la rossa, però non poteva nascondere che le parole del moro lo avevano incuriosito.
«Lunedì scorso ho "conosciuto" un ragazzo, sulla metro, a cui interesso. Lui ha scoperto come mi chiamo tramite il dottor Jaeger, niente meno che suo padre, e quindi ha iniziato a seguirmi su Instagram, da lì ho scoperto anch'io come si chiama: Eren. Ogni mattina ci vediamo in metro, dato che lui va a scuola. Scendiamo alla stessa fermata e ormai abbiamo imparato dove sale l'uno e dove sale l'altro, ma non ci eravamo mai rivolti la parola, fino a ieri. Dopo essere stato con Hanji, ho preso la metro e lui era lì, si era addormentato e mancava poco alla sua fermata, così ho deciso di svegliarlo ma quel ragazzino ha davvero il sonno pesante, quando si è svegliato la sua fermata era già passata da un po', così come la mia. Allora siamo scesi e, dato che ormai era mezzanotte, ho deciso di accompagnarlo a casa.» spiegò pazientemente il moro.
Isabel e Farlan erano talmente presi dalla spiegazione di Levi, che ci misero un po' a trovare qualcosa da dire.
«Ma è stupendo!!» esclamò Isabel, gioiosa come al suo solito.
«Hai detto che va a scuola ma, con "scuola" intendi il college?» chiese, ragionevolmente, Farlan, infischiandosene dell'entusiasmo dell'amica.
«No, fa l'ultimo anno alla The Center.» rispose il moro, per poi sospirare. «Ha diciassette anni.»
«Cosa!?» esclamarono in coro Isabel e Farlan, increduli.
«Levi, quel ragazzino è minorenne e tu hai quasi trentasei anni!» esclamò la rossa, non più tanto felice.
«Punto primo: abbassa la voce. Punto secondo: non me lo sono portato a letto, datevi una calmata.» rispose Levi, stranamente non era infastidito, se la aspettava una reazione del genere da parte di Isabel e Farlan, non tutti erano come Hanji, secondo la quale finire in carcere per pedofilia non era un problema tanto grande.
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Underground - EreRi/RiRen - ITA
FanfictionC'erano tanti posti brutti a Seattle, davvero, ma quello più brutto di tutti, il peggiore in assoluto, era la metropolitana. Specialmente alle 7:30 del mattino, piena di mocciosi chiassosi diretti verso le proprie scuole. Questo, Levi Ackerman, prop...