Capitolo 10

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Levi era completamente preso dal panico ma, non si sa come, era riuscito a restare lucido, o almeno, il minimo indispensabile per riuscire a chiamare l'ospedale e farsi mandare un'ambulanza che, grazie al Cielo, era arrivata abbastanza velocemente. Eren non si era più ripreso e non dava il minimo segno di coscienza. Quasi come se fosse morto. Levi sapeva bene cosa stesse avendo Eren in quel momento, ma quegli stolti dei paramedici non volevano dargli retta.

Arrivarono in ospedale in un batter d'occhio e, quando si aprirono le porte dell'ambulanza, Levi si ritrovò faccia a faccia con Hanji, accompagnata dagli specializzandi Ral, Bossard, Yin e Shultz.

«Levi... Ma che...?» provò a chiedere la bruna, venendo bruscamente interrotta dal moro, che scese dal veicolo insieme alla barella che sosteneva il corpo inerme di Eren.

«Yin, Shultz, andate immediatamente a fare una tac al paziente. Bossard, trova una sala operatoria libera e torna non appena l'avrai trovata. Ral, tu trova il dottor Jaeger, digli che suo figlio sta male e sta qui in ospedale.» ordinò alla svelta il neurochirurgo, vedendo i suoi sottoposti dileguarsi man mano insieme a Eren, senza replicare, nonostante fossero abbastanza scossi da quella faccenda.

«Levi! Mi spieghi cosa succede!?» esclamò Hanji, preoccupata e nervosa allo stesso tempo. «Oggi non sei in servizio, non dovresti essere qui!»

Levi, in tutta risposta, entrò nell'edificio, dicendo all'amica di seguirlo, andandosi a cambiare in tutta fretta. «Hanji, qui c'è bisogno di un neurochirurgo, un cardiochirurgo è inutile, Eren sta avendo un fottutissimo ictus.» spiegò il moro, duramente, lasciando Hanji sconvolta. Lei sapeva bene quanto il moro fosse bravo nel suo lavoro e, se lui diceva che Eren stava avendo un ictus, c'erano nove probabilità su dieci che fosse effettivamente così.

«Levi, ascoltami, oggi non dovresti lavorare, lascia che chiami il dottor Shepherd, come avrà finito con l'intervento che sta eseguendo in questo momento, sarà più che felice di operare Eren.» tentò di tranquillizzarlo la donna, non riuscendoci manco in lontananza.

«Ma chi cazzo se ne frega del dottor Shepherd! Lo opero io!» esclamò, infatti, il corvino, fuori di sé, uscendo da quello spogliatoio, seguito da Hanji. Quest'ultima non lo aveva mai visto tanto preoccupato per qualcuno.

«Dottor Ackerman!» esclamò il dottor Bossard, accompagnato dal dottor Yin, richiamando l'attenzione del primario su loro due. «Ho trovato una sala operatoria libera, la 192.» affermò il primo. Levi non ebbe modo di rispondere, dato che il secondo iniziò a parlare. «Il signor Jaeger ha un ictus, un ictus emorragico, dobbiamo operarlo d'urgenza.»

«Bene, voi preparate la sala operatoria e il signor Jaeger, io vi raggiungo subito.» affermò il primario.

«Dottor Ackerman... ma Petra ancora non torna...» tentò di dire Bossard, Oruo, preoccupato dalla reazione del superiore.

«Pazienza, noi ora siamo più che di fretta, ora andate.» ordinò duramente, vedendo poi i suoi sottoposti correre via.

«Sei sicuro di essere abbastanza lucido per operare?» chiese Hanji, sempre più preoccupata.

«Non lo so.» rispose, sinceramente, Levi. Non riusciva a mentire a quella donna. «Fammi un favore...» iniziò il moro, venendo interrotto dalla bruna, che già aveva capito le sue intenzioni.

«Tranquillo, avviso io che la 192 è occupata e che stai operando, ora vai.» affermò quest'ultima, vedendo poi l'amico correre via.

Aveva il cuore a mille, probabilmente sarebbe potuto scoppiare da un momento all'altro. Non ci poteva proprio pensare che da lì a pochi istanti avrebbe dovuto operare Eren Jeager, quel ragazzino che lo aveva "stalckerato" in metro e su Instagram, quel ragazzino che aveva sempre il sorriso in volto, che si divertiva a chiamarlo "vecchio" e che si indispettiva quando Levi gli dava del bambino.

Underground - EreRi/RiRen - ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora