Quel primo lunedì di aprile si prospettava essere più freddo di quanto qualcuno potesse immaginare. Se le settimane precedenti erano state graziate da qualche grado in più, adesso sembrava fosse tornato nuovamente l'inverno, la stagione che Eren più odiava in assoluto, a differenza di Levi. Proprio per questo motivo, una volta terminate le lezioni, il moro si era fatto trovare davanti la scuola del castano, per poi portarlo a casa sua, dove ora sedeva davanti a una tazza di tè bollente. Certo, avrebbe preferito una cioccolata calda, ma ogni cosa fatta dal maggiore andava più che bene, senza contare il fatto che, quest'ultimo, avesse passato gli ultimi cinque minuti a borbottare qualcosa del tipo "Sempre la cioccolata ti bevi, un buon tè è mille volte meglio".
«Tira fuori il libro di biologia.» la voce fredda dell'uomo ruppe tutta la magia.
«Di già? Ma è presto!» protestò il ragazzo. Ogni volta si pentiva della scelta, presa poco tempo prima, di chiedere a Levi di dargli una mano con scienze.
«Eren, muoviti. Devo forse ricordarti che tra un paio di mesi prendi il diploma?»
L'interpellato sbuffò molto sonoramente, estraendo quel mattone definito libro dal suo fidato Eastpack e posandolo sul tavolo, accanto alla sua tazza di tè.
«Odio trattarti come un bambino, ma se presti attenzione senza fare storie e riusciamo a fare tutto quanto, dopo facciamo una cosa bella.» Il corvino sapeva benissimo come fosse facile destare la curiosità del ragazzo, tuttavia, sicuramente non si aspettava di ricevere quello sguardo languido privo di ogni innocenza.
«Morto di cazzo che non sei altro, non intendevo quello.»Eren arrossì vistosamente, ridacchiando poi in modo nervoso. «E cosa?»
«Lo saprai a tempo debito.»
«Dai Levi, io lo voglio sapere!»
E non c'era nulla da fare, quegli occhioni verdi erano il suo punto debole. «Tsk, moccioso. Pensavo di prenotare i biglietti aerei per Londra.»
Levi non pensava di aver mai visto un sorriso più radioso.«Sarò attentissimo, promesso!»
Le successive tre ore trascorsero tra un capitolo e l'altro di quel libro odioso agli occhi di Eren e terribilmente affascinante a quelli di Levi. Sta di fatto che, alla fine, il minore dei due sapeva tutto alla perfezione.
«Levi, sono quattro volte che te lo ripeto, per oggi va benissimo così.» Chiuse il tomo con un tonfo sordo, dopodiché, senza aggiungere altro, corse al piano superiore, furono inutili le proteste di Levi; il suo pseudo fidanzato ormai si comportava come se quella fosse casa sua.
Riscese pochi istanti dopo con il portatile dell'uomo tra le mani, andando a sedersi in un modo tutt'altro che delicato, invitando il corvino a raggiungerlo, che lo fece guardandolo in modo truce e riappropriandosi del proprio pc. «Scordati che un moccioso come te possa mettere mano al mio computer.»
«Non te lo distruggo mica.»
«Sei imprevedibile.»
Eren alzò gli occhi al cielo ma non disse altro, sapeva quanto fossero futili le sue proteste.
«A te andrebbe bene partire ad agosto?» chiese il corvino, scorrendo lungo il calendario di Google Flights.
Il ragazzo ci rifletté sù. Effettivamente agosto era il mese in cui partivano per la Germania, come ogni anno. «Solitamente ad agosto andiamo sempre una settimana o due in Germania, verso metà agosto.»
Levi aggrottò le sopracciglia, assumendo un'espressione pensierosa. Aprì altre pagine sul suo portatile, Eren le riconobbe come cose legate all'ospedale, aveva visto il padre consultarle varie volte, ma non era mai riuscito a comprenderci granché.
«E invece dal 29 agosto al 4 settembre? È praticamente l'unico periodo in cui posso prendermi le ferie.»
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Underground - EreRi/RiRen - ITA
FanfictionC'erano tanti posti brutti a Seattle, davvero, ma quello più brutto di tutti, il peggiore in assoluto, era la metropolitana. Specialmente alle 7:30 del mattino, piena di mocciosi chiassosi diretti verso le proprie scuole. Questo, Levi Ackerman, prop...