Underground - EreRi/RiRen - ITA

Capitolo 12

Né Eren né Levi sapevano come si fossero ritrovati lì, con Eren sbattuto contro la porta di casa di Levi e quest'ultimo addosso a lui, baciandosi ripetutamente. Ma, in fin dei conti, a nessuno dei due importava saperlo. Era partito tutto da un "Prima di accompagnarti devo passare un attimo a casa", nulla di assurdo. 

Il moro continuava a impadronirsi delle labbra e della lingua del più piccolo, che era completamente sottomesso a lui. Era un bacio violento quello, non c'era niente di casto o di dolce, solo pura passione.

Levi passava le sue mani su tutto il corpo del ragazzo, senza sosta. Moriva dalla voglia di scoprire quel corpo così giovane e bello. Decise di osare di più, così iniziò a lasciare languidi baci sul suo collo, provocando la fuoriuscita di piccoli ansimi dalla bocca del ragazzo, aggrappato alle sue spalle.

Il corvino decise di posizionare i palmi sui glutei del ragazzo, constatando che aveva un culo sodo proprio come se l'era immaginato.

Un instante di lucidità nella mente di Levi, gli suggerì che non potevano restare lì, Isabel e Farlan sarebbero potuti scendere da un momento all'altro e coglierli in flagrante. Si allontanò quindi dal ragazzo, e lo guardò in volto. Probabilmente era la cosa più bella che avesse mai visto. Quel ragazzo aveva un viso così innocente.

«P-Perché ti sei fermato?» chiese Eren, talmente insicuro da fare quasi tenerezza al più grande.

«Andiamo in camera mia, muoviti.» rispose il moro, per poi afferrare il polso di Eren e iniziare a trascinarlo verso camera sua.

Eren, dal canto suo, non ci stava capendo più niente. Seguiva il più grande solo perché quest'ultimo gli diceva di fare così, senza opporre alcun tipo di resistenza. Stava per andare a letto con Levi Ackerman, quell'uomo che desiderava da ormai più due mesi. Prima che potesse rendersene conto, si ritrovò nuovamente sbattuto contro un'altra porta, all'interno di quella che era la stanza da letto del corvino. Sentì di nuovo quelle labbra così morbide, anche se sottili, sulle sue e quella lingua così calda e sensuale scontrarsi con la propria, in un nuovo umido bacio.

La sua felpa non ci mise molto a scivolare a terra con noncuranza, facendolo restare a torso nudo. Ciò agevolò anche il moro, che scese nuovamente a baciargli il collo, nel mentre che passava un palmo sugli addominali del castano, non scolpiti ma comunque molto evidenti. Chi se lo aspettava che quel moccioso fosse così ben messo.

Eren riprese a rilasciare mugolii su mugolii e ansimi su ansimi, però poi decise che non avrebbe potuto lasciar fare tutto a Levi. Iniziò a frugare sotto il suo maglione scuro, potendo così capire che quel maledetto indumento nascondesse degli addominali scolpiti davvero niente male. Piano piano, scese verso il basso, sbottonando quei jeans tanto stretti quanto scomodi e inginocchiandosi lentamente davanti al moro, ritrovandosi con la sua erezione, ancora costretta dal tessuto dei pantaloni, a un palmo dal viso.

Levi rimase per un attimo stupito dall'intraprendenza del ragazzo, non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere. L'evidente rossore sulle sue gote, però, faceva ben intuire quanto in realtà fosse nervoso. Il corvino, quasi per rassicurarlo, gli passò una mano tra i capelli, nel mentre che il castano sbottonava e tirava giù i pantaloni, con mani tremanti, per poi riservare lo stesso trattamento ai boxer.

L'uomo osservava il ragazzo inginocchiato davanti a sé, eccitandosi, se possibile, ancora di più quando vide la lingua del castano tracciare tutti i contorni del suo membro turgido. Ci volle un po' prima che esso sparisse in quell'altro caldo che era la bocca del ragazzo. Indubbiamente, quest'ultimo ci sapeva fare, cavolo se ci sapeva fare. Probabilmente Levi stava ricevendo il miglior pompino della sua vita. La testa del ragazzo faceva su e giù per la sua erezione, succhiando e leccando, tenendo gli occhi chiusi, portando il corvino al limite in un lasso di tempo talmente breve da essere quasi vergognoso.